La pellicola di Oberasse in Francia di Loris Mannucci
La pellicola di Oberasse in Francia La pellicola di Oberasse in Francia Parigi riscopre, sullo schermo i problemi dell'affare Dreyfus Attraverso le immagini dell'epoca, un dibattito su giustizia e potere Parigi, 10 febbraio. La complicata vicenda giudiziaria passata alla storia col nome di «affaire Dreyfus», che ebbe in Francia gravissime conseguenze politiche alla fine del secolo scorso, è stata portata sullo schermo da Jean Cherasse. Il film è appena uscito a Parigi. Nell'autunno del 1894 l'ufficiale Alfred Dreyfus fu condannato per spionaggio a favore della Germania, malgrado le sue proteste disperate di innocenza, degradato e deportato all'Isola del Diavolo. Il fatto fornì alla destra nazionalista il pretesto per una violenta campagna antisemita, poiché Dreyfus era ebreo. Il capitano era davvero innocente, come risultò poi da una scoperta fatta nel 1896. Colpevole di spionaggio era il maggiore Walsin Esterhazy, ma il Consiglio di guerra, richiamando il caso nel 1898, non lo volle ammettere. Ed Emile Zola pubblicò allora sul quotidiano L'Aurore la lettera intitolata «J'accuse». Aprì una polemica grazie alla quale il processo venne rifatto e Dreyfus assolto. Il film è stato realizzato in parte con documenti cinematografici dell'epoca, di Georges Meliès, che erano scomparsi e sono stati ritrovati a Londra. Esso comprende anche numerose testimonianze di storici e commenti di personalità politiche contemporanee. Interviene anche la figlia di Alfred Dreyfus. Secondo Francois Mitterrand, viviamo anche oggi sotto la minaccia d'un affare Dreyfus e poiché tuttora i miasmi liberati da quel «caso» sono sospesi nell'aria che respiriamo, occorre un cambiamento di regime per purificarla. Il trotzkista Alain Krivine osserva che «si è sempre trovato un ebreo di turno, o un arabo, per addossargli tutti i mali della Francia». Sono stati necessari diciotto mesi di preparazione in Francia, Germania, Inghilter¬ ra e Stati Uniti, per realizzare il film. Il regista lo giudica «un saggio politico e storico che tenta di presentare chiaramente problemi importanti come l'esercizio della ragion di Stato, i rapporti fra giustizia e potere, fra la patria e il denaro, e tenta di analizzare quello che è il Paese legale, rispetto al Paese reale». Loris Mannucci
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