Teatro italiano e crisi economica i LA CRONACA DELLA TELEVISIONE

Teatro italiano e crisi economica i LA CRONACA DELLA TELEVISIONE LA CRONACA DELLA TELEVISIONE Vecchia via del West Una mediocre pellicola per il lunedì sera - Domenica, in uno show di Teddy Reno, l'ultima apparizione di Toti Dal Monte E' il secondo lunedì che il cinema tv (cui va per altro riconfermato il merito di un buon ciclo in memoria di Germi) presenta film per cui non vale la pena di restare in casa. La settimana scorsa ci è stata inflitta l'indecorosa pellicola « Le ultime trentasei ore » da includere soltanto in un ipotetico festival delle bidonate; e ieri La via del West che una bidonata vera e propria non era, però era un film estremamente convenzionale e risaputo, che ricalcava senza nessun estro da parte del regista McLaglen, figlio del celebre attore, modelli di ben altro calibro e ripeteva con pesantezza situazioni e personaggi sfruttati sino all'osso. Unico elemento abbastanza positivo (ma certamente non valorizzato dalla ristrettezza del teleschermo), lo sfondo grandioso del paesaggio. Convenzionale il film e convenzionali le grinte di tre divi stagionati, qui messi a gareggiare in truculenza, Kirk Douglas, Robert Mitchum e Richard Widmark. Uno di quei western che, né meglio né peggio di tanti altri western di media tacca, fabbricati in serie, hanno contribuito al logorio del genere, provocando poi tentativi di rinnovamento, parodie ecc. ecc. Comunque, fra qualche mese, sapremo che anche il recupero de La via del West ha ottenuto — dai rilievi del Servizio Opinioni — uno strepitoso successo. Tutti i film hanno successo, purché siano film. Per dare un'idea prendiamo l'ultima statistica, che risale ad ottobre, e vediamo che un altro western non eccelso, « Cavalca, vaquero » ha avuto, secondo il Servizio Opinioni, una platea di circa 21 milioni di spettatori. Lasciamo il lunedì e facciamo un passo indietro, alla domenica. Sul « nazionale », alle 20,30, c'era un telefilm americano che era stato preceduto alle 18 da un altro telefilm americano. Ma non è di questo che vogliamo parlare, bensì dello special sul « secondo », Da me stasera con Teddy Reno e Rita Pavone, perché dentro questo lungo spettacolo, che era poi un salotto dove gli ospiti avevano l'aria di divertirsi più loro di quanto si divertisse il pubblico che stava a guardare, c'è stato un intermezzo che per piacevolezza e per circostanze particolari merita di essere sottolineato. Non è la prima volta che la Tv registra la prestazione di un anziano artista e questi, poco dopo, muore. Fatalità, mesta coincidenza. Resta il documento, patetico e prezioso. Stavolta allo show aveva partecipato Toti Dal Monte, deceduta, com'è noto, quindici giorni fa, all'età di ottantadue anni. E bisogna dire che l'illustre cantante, che era scortata da Wally Toscanini e da altre celebri soprano di un tempo, è stata l'ospite più garbata e spiritosa: con la sua corona di capelli bianchi, il suo volto goldonianamente sereno e arguto, la Toti, non dimentica di essere stata un'ottima attrice di prosa con Baseggio, ha narrato un ameno episodio del suo debutto, quando ad un fosco e tonitruante baritono spagnolo scivolavano giù i calzoni nel « Rigoletto » durante l'invettiva « Sì, vendetta, tremenda vendetta » e lei, invano, gli dava di gomito dicendogli in veneto « Ciò, le braghe ». E così, estraendolo da un trattenimento mondano-canoro, dove oltre ai coniugi Reno c'erano i fratelli Mazzola, Paolo Carlini, Marcella, la Sedlak ecc. ecc., avremo un ricordo di Toti Dal Monte che vale più di ogni commemorazione. u. bz.

Persone citate: Baseggio, Germi, Kirk Douglas, Paolo Carlini, Richard Widmark, Rita Pavone, Robert Mitchum, Teddy Reno, Wally Toscanini