Partiti: i giorni dell'autocritica

Partiti: i giorni dell'autocritica Partiti: i giorni dell'autocritica 11 dibattito tra i partiti e dentro i partiti s'intensifica. In parte attizzato da scadenze elettorali, è molto meno opportunistico di quanto solitamente accada. Predominano anzi, sugli accenti propagandistici, quelli autocritici; non solo nella de, ma anche dentro il pei. La libertà è contagiosa. Gl'Italiani non hanno molta stima dei loro partiti: ma questo pessimismo rischia di degenerare in miopia qualunquistica e impedisce di cogliere taluni sviluppi interessanti. Bisogna segnalare dunque all'osservatore disincantato, o distratto da troppe gravi preoccupazioni, che questa è una stagione relativamente ricca di meditazioni critiche, per i nostri partiti. Se la de si tormenta, il pei rifugge dal trionfalismo e anche i socialisti, che finora sembravano propensi ad affidarsi, fi¬ duciosi e senza troppo discutere, ai venti favorevoli, sono oggi influenzati dal generale umore riflessivo. Tutti sentono che la crisi accelera i tempi della nostra storia: ma in quale direzione ci conduce? Accanto al dibattito dentro la de, sta sorprendentemente prendendo quota quello dentro il pei; anche se non ha tutti i torti Giorgio Amendola (che invecchiando acquista accenti sempre più lamalfiani) quando denuncia il « muro di gomma » e la passione per I'« equivoco sornione » che, a suo parere, soffocano la discussione precongressuale del suo partito. Amendola vorrebbe contrasti ben più schietti sui significati antitetici racchiusi nella « provocatoria » (ma ambigua) proposta berlingueriana del « compromesso storico » con la de; egli invita i comunisti ad ap¬ profondire questioni scomode, come la « giungla salariale », la formazione sociale dei capi sindacali, o « il sottile inquinamento di origine clericale che sta colpendo il movimento operaio italiano» e lo stesso pei. Il suo laicismo gli fa vedere come « le punte più esasperate del movimento cattolico », carenti di senso della storia e guidate « da una concezione manichea del bene e del male », si siano incontrate « con le correnti estremiste, portatrici nel movimento operaio delle infantili impazienze studentesche e della collera degli strati di lavoratori contadini e meridionali ». Quest'alleanza minaccia di travolgere « la grande lezione di responsabile autodisciplina fornita dal politicamente maturo movimento operaio ». Interpreta l'ex comunista Rossana Rossanda: Amendola «pro¬ pone un'impetuosa sortita a destra», egli vuole contribuire a rendere più efficiente il capitalismo moderno, pone le basi per un compromesso storico in versione moderata. Come si sa, dentro il pei, una politica opposta è stata suggerita da Pietro Ingrao: se attraverso il «compromesso» si vuole instaurare nel Paese un potere nuovo — egli ha detto — « questo richiede una lotta politica di fondo nella de, e, per chiamare le cose col loro nome, comporta un inasprimento della crisi della de e vere e proprie rotture al suo interno ». Su questi temi, in verità, il dibattito dentro il pei si sta accendendo (su « Rinascita », Pio La Torre ha ricordato a Ingrao che la strada da lui suggerita — la spaccatura della de — è quella che in Cile portò alla tragica fine di Allende, la cui elezione era stata ratificata, inizialmente, dal « grande partito democristiano »). Altri temi autocritici suggeriti dallo stesso Berlinguer nella sua relazione di dicembre, vengono invece pressoché dimenticati: come gli spunti revisionistici in politica estera o in materia di riforma costituzionale, e l'analisi di quanto sia costato al pei l'allineamento con Mosca, Ha dunque ragione Amendola di lamentarsi e di volere un dibattito più sincero, a rischio di porre in evidenza i contrasti latenti. E' comunque da notare come l'asprezza della crisi italiana stia finora spingendo i maggiori partiti a lodevoli sforzi per approfondire i problemi e le responsabilità. Speriamo che queste fiammate di riflessione autocritica non si spengano troppo presto, tra il disinteresse generale.

Persone citate: Allende, Amendola, Berlinguer, Giorgio Amendola, Ingrao, Pietro Ingrao, Pio La Torre, Rossana Rossanda

Luoghi citati: Cile, Mosca