Rivera parla, una follia di Carnevale?

Rivera parla, una follia di Carnevale? Grandinata di accuse che interrompe il silenzio del capitano rossonero Rivera parla, una follia di Carnevale? In un circolo privato (davanti ad un folto pubblico) ha parlato della "politica" nel calcio, ha attaccato i giornalisti e Franchi - Nega di aver parlato di "mafia" - Giovedì la decisione per il deferimento alla "disciplinare" - Buticchi amareggiato, difesa dell'Associazione calciatori (Dal nostro corrispondente) Milano, 4 febbraio. Fra smentite e conferme è nato il secondo « caso Rivera ». // primo costò al capitano del Milan due mesi e mezzo di squalifica: questo potrebbe avere conseguenze altrettanto gravi. Per una strana coincidenza il nuovo * slogo * di Rivera — avvenuto peraltro non in termini ufficiali come a Cagliari — si è verificato dopo che Michelotti è tornato ad arbitrare il Milan dopo tre anni di « purgatorio ». Dalla sconfitta di Cagliari inlatti l'arbitro parmigiano era stato tenuto prudentemente al largo dalla squadra rossonera. Ieri. Rivera non voleva andare all'annunciato dibattito programmato in un circolo di Milano, /'« Alessandro Volta ». ma ha accettato soltanto dopo le insistenze del general manager rossonero Vitali. In questo circolo, presenti fra gli altri anche Giagnonl, Trapattoni e padre Eligio è avvenuta la conversazione di Rivera con gli invitati, fra i quali due sono giornalisti. Enrico Crespi, presidente dell'Ussi. l'Unione stampa sportiva italiana lai quale stamane ha telefonato fra gli altri il presidente della Federcalcio. Franchi, per avere una conferma) nonché Franco Bonera della -Gazzetta dello sport ». Questi è l'autore dell'articolo che ha provocato la bomba: « Mi hanno visto In diversi — ha commentato — prendere appunti, ma nessuno mi ha interpellato in proposito per cui ho fatto il mio dovere di cronista ». te accuse di Rivera, secondo quanto è apparso sul quotidiano sportivo, si possono cosi riassumere: «Da bambino d'oro qual ero sino a poco tempo fa, Improvvisamente mi sono sentito considerare come una ciabatta, tesi questa avvalorata nell'ambiente della Nazionale. A questo punto mi sono chiesto se non fosse arrivato per me il momento di appendere le scarpe al chiodo. Avevo deciso di smettere: però mi sentivo ancora di poter disputare diverse giornate al mio livello solito. Allora mi sono detto: proseguiamo qualche mese poi vedremo. Poi, improvvisamente, si è accesa la lampadina. Ho capito che quello della Nazionale era un discorso inutile, era ed è un discorso contingente, politico, peiché se non lo sapete anche nel calcio c'è della politica... >. Politica o mafia?, ha chiesto qualcuno. « Non mafia... o forse anche mafia » avrebbe risposto Rivera. Stamane il giocatore interpellato nella sede del Milan — dov'era stato convocato d'urgenza djl presidente Buticchi, rimasto assai amareggiato dalla vicenda - ha ridimensionato la portata di questa frase dichiarando: « lo non ho mai accennato alla mafia. Stavo parlando di politica calcistica quando qualcuno è intervenuto dicendo: questa è mafia... ho risposto: chiamatela come volete... tutto qua ». La gravità delle presunte accuse di Rivera, comunque, non si limitano a questa frase. Ha chiamato in causa l'intera categoria del giornalisti (Crespi si è « dissociato » dalle sue dichiarazioni a nome della categoria) aggiungen- do: « I dirigenti sono legati in modo strano alla stampa, non sono liberi di difendere noi che siamo i lavoratori, come sarebbe loro compito. No, i nostri dirigenti hanno sempre paura. Per questo io dico che il calcio è destinato ad abbandonare la vita sociale, temo che sia giunto anche per questo sport la fine. Mancano i dirigenti capaci di sopportare l'urto della stampa ». Infine su Franchi: « Oggi come oggi — avrebbe detto Rivera — in Italia siamo nelle mani di un presidente federale che è una specie di "deux ex machina", l'unico organizzatore che si sia salvato affossando tutti quelli che gli stavano sotto... ». Le 'confidenze* di Rivera sono state riprese dal giornali del pomeriggio. Dopo avere precisato nella sede del Milan la trase incriminata sulla «mafia calcistica», Rivera ha aggiunto: « Ero d'accordo con Crespi, presidente dell'Unione stampa sportiva, che nulla di quanto avrei detto sarebbe trapelato dal circolo "Volta", lo continuerò a non parlare coi giornalisti: questo episodio conferma che di loro non ci si può fidare. Stavolta ho fatto una deroga, non capiterà più. Se avessi voluto lanciare un'altra accusa al calcio italiano avrei indetto una conferenza stampa in modo che queste "confidenze" sarebbero state riportate da tutti ». Abbiamo interpellato il presidente del circolo « Volta », che è anche un grosso personaggio federale: si tratta del dr. Franco Bettinelli, presidente del settore giovanile della Federcalcio. GII abbiamo parlato telefonicamente a Gorizia dove si trova con la Nazionale Juniores che domani sarà impegnata con la Jugoslavia: « MI sembra — ha commentato II dr. Bettinelli — che si sia drammatizzato l'episodio. Rivera è venuto a parlare in un ambiente familiare: certo ha detto anche cose I che era meglio non dicesse e I che io non posso condividere ». i Sul caso, è intervenuta anche l'Associazione calciatori, tramite ! l'avvocato Pasqualln, essendo il ] presidente Campana luori sede. « Le dichiarazioni di Rivera — ha commentato l'avvocato Pasqualin — vanno meditate, sono una manifestazione di volontà tesa a migliorare il mondo del calcio finora incolpevolmente chiuso in una scatola di vetro che si vorrebbe sorda alle sollecitazioni esterne | dell'ambiente. La nostra associaI zione si batte perché il calciatore sia un cittadino libero di espriI mere le proprie opinioni e di av- valersi del propri diritti. E' anzi motivo di rammarico che venga considerato incredibile che un giocatore, sia pur esso famoso, possa non soltanto palleggiare e segnare gol. ma anche parlare ». Soltanto giovedì prossimo, quando si riunirà la commissione disciplinare presieduta dall'avvocato Fuhrmann, si saprà se Rivera verrà deferito per le sue dichiarazioni indubbiamente lesive nei confronti di alcuni tesserati, fra cui il presidente Franchi. In questo caso. Rivera verrà « processato », e l'indomani, venerdì, la disciplinare emetterà la sentenza oppure rinvierà la soluzione di una settimana in modo da permettere all'accusato di presentare le sue controdeduzioni o le eventuali smentite. In merito a un possibile deferimento, Pasqualin per l'Associazione calciatori ha dichiarato: « E' presto per parlarne, prima vediamo come si mette la faccenda. Certo se dovessimo avere la sensazione che Riverà è sottoposto ad un'autentica persecuzione potremmo anche intervenire, senza arrivare a decisioni drastiche come uno sciopero ». Giorgio Gandolfi Gianni Rivera

Luoghi citati: Cagliari, Gorizia, Italia, Jugoslavia, Milano