Le nuove percentuali per chi va in pensione

Le nuove percentuali per chi va in pensione PENSIONI E SICUREZZA SOCIALE Le nuove percentuali per chi va in pensione L'importo della pensione a carico dell'assicurazione generale obbligatoria per l'invalidità e vecchiaia, gestita dall'lnps, dipende dall'anzianità retributiva del lavoI ratore e dalla sua retribuzione. Attualmente, con 40 anni di contribuzione (1), l'importo della pensione corrisponde al 74 per cento della retribuzione media che il lavoratore ha percepito nei tre anni più favorevoli dell'ultimo quinquennio ed a percentuali proporzionalmente inferiori se egli ha una contribuzione più breve. Per le pensioni con decorrenza dal 1" gennaio 1976 in poi il rapporto tra pensione e retribuzione sarà invece dell'80 per cento, mentre il periodo da cui l'inps prende i tre anni meglio retribuiti da considerare per il pensionamento verrà elevato a dieci anni. Con 40 anni di contributi, l'importo della pensione decorrente da tale data in poi dovrà corrispondere petciò all'80 per cento della retribuzione media dei tre anni meglio pagati nell'ultimo decennio ed a percentuali inferiori del 2 per cento per ogni anno di contribuzione in meno. Tra gli assicurati che vanno in pensione entro il 1975 e quelli che ci andranno dal 1" gennaio 1976 in poi c'è quindi una differenza del 6 per cento a favore di questi ultimi. E poiché la pensione decorre dal mese successivo a quello di presentazione della domanda, molti lavoratori che compiono l'età della pensione nel secondo semestre di quest'anno ci chiedono se conviene far domanda subito dopo il compimento del sessantesimo anno (cinquantacinquesimo per le donne) oppure ritardarne la richiesta, in modo da poter avere I '80 per cento della retribuzione, anziché il 74 per cento come gli spetterebbe se la loro rendita avesse decorrenza anteriore al 1" gennaio 1976. Il quesito non interessa chi compie l'età della pensione nel prossimo dicembre, perché in questo caso — sempreché gli assicurati ne facciano domanda — la pensione avrà decorrenza dal successivo mese di gennaio ed il suo rapporto con lo stipendio del lavoratore sarà quindi dell'80 per cento, cioè il 2 per cento della sua retribuzione media pei ogni anno di contributi. Per gli altri, cioè per gli assicurati pensionabili nei mesi da luglio a noven. bre, il differimento comporta — oltre la rinuncia dei ratei scadenti nel 1975 e della relativa quota di tredicesima — anche la perdita di uno scatto annuo della scala mobile che, secondo le norme vigenti al riguardo, si applicherà dal 1" gennaio 1977 alle pensioni decorrenti nel 1975 e dal 1° gennaio 1978 a quelle decorrenti nell'anno 1976. Quest'anno, in conseguenza Ideilo scatto di scala mobile, le pensioni dell'lnps sono state rivalutate del 13 per cento, e poiché l'indice del costo della vita continua a galoppare, si deve presumere che aumenti analoghi si registreranno anche nei prossimi due anni, nel qual caso il 6 per cento in più, ottenuto con il differimento della pensione, potrebbe risultare inferiore a quello dello scatto di scala mobile che si verrebbe a perdere. SI dirà che l'attuale sistema di scala mobile delle pensioni non è la Sacra Bibbia e che nel frattempo potrebbe anche essere sostituito da un meccanismo diverso, sincronizzato con i periodici aumenti dell'indennità di contingenza dei lavoratori dell'industria o comunque congegnato in modo da minimizzare il peso che un anno di esclusione dallo scatto di scala mobile potrebbe avere sulla pensione degli interessati. Ai lavoratori che — individualmente o a mezzo dei fiduciari dei gruppi anziani di azienda — ci hanno chiesto se è meglio far domanda di pensione subito dopo il compimento dell'età prescritta o ritardarne la presentazione, abbiamo illustrato tutti gli aspetti del dilemma. Ma a decidere tocca ai singoli, anche perché essi devono tener conto di eventuali aumenti della retribuzione (già in atto o prossimi) che potrebbero influire su quella media pensionabile e quindi sulla loro scelta. (1) Per il computo dell'anziani- tà assicurativa valgono anche i cosiddetti « contributi figurativi », cioè quelli accreditati per periodi di servizio militare, di disoccupazione, di malattia e di maternità. Osvaldo Paita Risposte ai lettori Mio padre, valendosi di una precisa disposizione di legge, chiese ed ottenne che la pensione di invalidità assegnatagli nel 1963, in relazione all'importo dei contributi versati, gli venisse riliquidata con le più favorevoli norme attualmente in vigore, cioè in rapporto alla retribuzione degli ultimi anni. Ma adesso prende meno di quanto gli sarebbe spettato con le vecchie norme. Per- cné? G. Cavaglià - Poirino Perché la pensione è stata riliquidata nel 1973 e non ha potuto beneficiare dello scatto di scala mobile disposto nella misura del 9,80 per cento dal 1" gennaio 1974. Ma ormai la scelta fatta a suo tempo da suo padre è irrevocabile. Ho una pensione a carico dello Stato ed un'altra dell'lnps. Per la moglie a carico quell'istituto mi corrisponde gli assegni familiari: 4160 lire il mese, dalle quali deduce 2500 lire che ricevo, allo stesso titolo, sulla pensione statale. Perché non mi danno 8060 lire il mese di assegni? AH'Inps mi hanno detto che non mi spettano in questa misura, perché fruisco di pensione a carico dello Stato. E vero? Nunzio Nicolosi - Catania No. Per la moglie a carico spettano anche a lei 8060 lire il mese di assegni, anche se trattasi di pensione supplementare. Naturalmente, da questi assegni va detratta l'aggiunta di famiglia percepita, per la stessa signora, sulla pensione a carico dello Stato. Gli assegni nella misura anzidetta decorrono dal 1° gennaio 1974: ha quindi diritto ai relativi arretrati. La mia domestica sta per lasciarmi definitivamente. Sono pa recchi anni che presta servizio presso di me per 4 ore alla settimana. Vorrei sapere se la buona uscita alla Colf è dovuta dal luglio '72 oppure ha effetto retroattivo. SjMa Baibis . Torlno Per i rapporti di lavoro dome siici di durata inferiore a 24 ore settimanali il contratto di categoria prevede la corresponsione di un'indennità di anzianità d'importo pari a 8 giorni della retribuzione per ogni anno di servizio matura | to prima dell'entrata in vigore del contratto vigente e di un Importo corrispondente a 10 giorni di la- \ voro per ogni anno successivo di lavoro effettivamente prestato. Poiché il contratto di categoria è entrato in vigore soltanto dal 22 maggio scorso, ella deve alla Colf un'indennità d'importo pari a 8 giorni di retribuzione per ,gnl anno di servizio.

Persone citate: Nunzio Nicolosi - Catania, Osvaldo Paita