Venerdì i tram fermi quattro ore treni, navi, aerei dalle 9 alle 10 di Giancarlo Fossi

Venerdì i tram fermi quattro ore treni, navi, aerei dalle 9 alle 10Cgil, Cisl e Uil hanno confermato lo sciopero nazionale Venerdì i tram fermi quattro ore treni, navi, aerei dalle 9 alle 10 Le autolinee in concessione saranno bloccate dalle 8,30 alle 17 - La vertenza dei 500 mila dipendenti dei trasporti coinvolge indirettamente quattro milioni di operai e impiegati dell'industria meccanica ed edile - Le richieste economiche e normative presentate dai sindacati Roma, 3 febbraio. L'intero settore dei trasporti si fermerà venerdì prossimo, con modalità diverse, per uno sciopero deciso dalla Federazione CgilCisl-Uil e da ferrovieri, marittimi, autoferrotranvieri, portuali, autotrasportatori e « gente dell'aria ». I servizi di autolinea in concessione rimarranno bloccati dalle 8,30 alle 17, i tram e gli autobus, le metropolitane e i traghetti lagunari dalle 9 alle 13; i treni, le navi, gli aerei per un'ora, dalle 9 alle 10. La vertenza riguarda direttamente 500 mila lavoratori, ma coinvolge oltre quattro milioni di operai e impiegati, dipendenti in buona parte dall'industria meccanica e edile. «Lo sciopero di venerdì — osserva Stimilli, segretario della Federazione trasporti della Cgil — rappresenta veramente un modo concreto per dare un seguito articolato allo sciopero generale del 23 gennaio. I motivi sono molti, di interesse particolare e generale». I lavoratori delle autolinee protestano per la mancata applicazione di un accordo per il trattamento economico e normativo, concluso con la partecipazione di tre ministri. Tutte le categorie segnalano la mancata attuazione di quattro leggi di finanziamento: quella ormai famosa dei duemila miliardi di lire per le Ferrovie dello Stato, quella dei 220 miliardi per gli aeroporti, quella dei 160 miliardi per i porti, quella per la ristrutturazione e il potenziamento della flotta di Stato. Esiste, inoltre, un impegno del governo, rimasto finora senza riscontro, per la «pubblicizzazione» delle autolinee in concessione e la costruzione di 30 mila autobus. «Non si fa niente di niente, aggiunge il dirigente sindacale, salvo qualche lodevole ma limitata eccezione regionale sotto l'incalzare della pressione popolare e in mezzo a mille ostacoli frapposti dalle autorità centrali. E' urgente sbloccare i finanziamenti, già previsti, anche per fronteggiare la crisi di produzione dell'automobile». Nella giornata di venerdì sono concentrati altri due avvenimenti importanti in campo sindacale: l'incontro forte decisivo tra i sindacati e il ministro del Lavoro, Toros, sul problema delle pensioni; lo sciopero del personale della Banca d'Italia e dell'Ufficio italiano dei cambi. Per le pensioni si conferma che i sindacati accetterebbero un aumento di 13-14 mila lire (ne erano state offerte 12 mila, mentre la richiesta era di 15 mila), dei trattamenti al di sotto delle 100 mila lire. Anche per l'aggancio delle pensioni alla dinamica salariale non dovrebbero esserci, secondo la Federazione Cgil-Cisl-Uil, «ostacoli insormontabile» sul piano finanziario. Allo sciopero nella Banca d'Italia sono invitati i 7600 dipendenti per sollecitare un nuovo regolamento intemo che modifichi la struttura gerarchica e verticistica. La manifestazione determinerebbe un danno diretto all'istituto di emissione, mentre gli utenti non ne dovrebbero risentire. Giancarlo Fossi

Persone citate: Toros

Luoghi citati: Roma