Silurati 2 ministri, nuovi uomini e funzioni di Alberto Cavallari

Silurati 2 ministri, nuovi uomini e funzioni Silurati 2 ministri, nuovi uomini e funzioni Il "bisturi,, di Giscard nel governo francese (Dal nostro corrispondente) Parigi, 31 gennaio. Primo rimpasto nel governo giscardiano nato dalle ultime presidenziali. Un ministro e un segretario di Stato (Difesa e Poste) sono stati silurati, un generale è stato chiamato a dirigere il nuovo segretariato di Stato alla condizione militare, un segretario di Stato (al commercio estero) è stato promosso ministro, creando un ministero che non c'era, un nuovo segretario di Stato (all'agricoltura) è stato istituito per rafforzare l'esistente ministero. Punizioni, chiamata di uomini nuovi, modificazioni istituzionali s'intrecciano nell'operazione attesa da tempo, smentita più volte, realizzata a sorpresa stamattina alle dieci. Ancora il quindici gennaio il primo ministro Chirac definiva «supposizioni ridicole» le voci di un rimpasto imminente, imitato poi dal ministro dell'Interno Poniatowski che parlò di «storie giornalistiche». Ma informazioni precise davano per scontato il cambio nella guardia nei ministeri colpevoli di errori, e il rafforzamento nei settori più scoperti. La sola previsione che non si è realizzata è la sostituzione, data per certa nei circoli diplomatici, del ministro degli Esteri Sauvagnargues, destinato all'ambasciata di New York. L'equilibrio politico del governo non cambia, salvo un leggero rafforzamento dei repubblicani indipendenti attraverso l'entrata al governo di un loro uomo, Deniau, collocato al nuovo segretariato di Stato all'Agricoltura dopo essere stato allo stesso posto con Messmer e Pompidou. Per i gollisti non cambia nulla, e c'è una sola cosa da notare: il nuovo ministro alla Difesa Bourges differisce dal ministro uscente Soufflet solo per i suoi vecchi legami con Chaban Delmas. Evidentemente Giscard sta ricuperando i gollisti renitenti grazie al potere che Chirac s'è conquistato nel movimento. Le due rimozioni (Soufflet dalla Difesa, Lelong dalle Poste) confermano che il governo è stato giudicato sconfìtto da Giscard in due precisi settori: crisi morale dell'esercito francese, tensioni sindacali sfociate nel lungo sciopero delle Poste. Al ministro della Difesa Soufflet si rimprovera di non avere arginato lo scontento che regna nelle caserme, le contestazioni militari che da mesi serpeggiano nelle formazioni, le rivolte latenti ratificate da numerosi e imbarazzanti processi. Sul ministro delle Poste pesa la responsabilità di uno scontro sindacale dal quale il governo uscì solo formalmente vittorioso, ma battuto nella sostanza. L'incapacità di negoziare, la ricerca di una resa dei lavoratori attraverso la frattura sindacale, il rifiuto di discutere l'indennizzo degli i scioperanti, hanno infatti ottenuto la fine del lungo scio-1 pero per stanchezza: aprendo però una grossa piaga nel settore pubblico, rafforzando l'u-. nità sindacale, creando la crisi endemica di un servizio che nonostante l'apparente «vitto- : ria» governativa funziona con ritmi dissestati. Vi sono molte perplessità, comunque, sulla chiamata al ggcrmnGtnzd governo di un generale, Bigeard, che caratterizza la creazione del nuovo segretariato di Stato alla condizione militare, accanto al nuovo ministro della Difesa, Bourges. Già Yves Bourges (classe 1921, ex prefetto, ex governatore in colonia, gollista dal 1962, ex ministro pompidoliano) gode infatti fama di funzionario autoritario, di «soldato in borghese», cresciuto alla scuola della classica amministrazione coloniale. Ma è nella nomina del generale Bigeard che si ravvisa la scelta di affrontare la «questione militare» in Francia con una visione solamente disciplinare. Generale venuto dalla gavetta, spregiudicato, guascone, duro comandante di paracadutisti nella repressione algerina, punito spesso dai politici e dai militari che non ser¬ vì nei vari complotti, Bigeard gode fama di uomo franco, popolaresco, certamente diverso dai generali compassati, vecchio stile. Ma dietro al suo personaggio colorito (di ex sergente «che ci sa fare coi ragazzi») non pare ci sia l'uomo adatto per risolvere la crisi morale di un esercito moderne Alla televisione egli ha recentemente enunciato la sua dottrina sui soldati contestatori: «Saperti prendere, più disciplina». Agente pubblicitario di una nuova immagine dell'esercito, più bonario e più popolaresco, la stampa gli nega la sensibilità di risolvere problemi che non sono di «umore» e di disciplina. Le altre nomine hanno invece radice nella ricerca di una maggiore efficienza. Norbert Segard, promosso da segretario di Stato a ministro del Commercio estero, rap¬ presenta non solo il riconoscimento dell'abilità di un buon negoziatore, ma l'esigenza di creare un ministero economico autonomo, sottratto alla tutela del ministro dell'Economia. Jean Francois Deniau, nuovo segretario di Stato all'Agricoltura, significa il rafforzamento di un ministero in vista delle difficili trattative comunitarie. Il portavoce presidenziale ha stasera negato il carattere di destituzione che hanno avuto i due rimaneggiamenti più importanti, sostenendo che Soufflet e Lelong erano da tempo dimissionari. Tuttavia Le Monde scrive che queste dimissioni «non ingannano nessuno». Le reazioni dell'opposizione sono ancora molto sfumate, ma già emerge la tesi che sia avvenuto «qualcosa di più d'un rimpasto». Alberto Cavallari

Persone citate: Chaban Delmas, Chirac, Jean Francois Deniau, Lelong, Messmer, Norbert Segard, Pompidou, Yves Bourges

Luoghi citati: Francia, New York, Parigi