Oggi a Catanzaro la corte d'assise decide di Guido Guidi

Oggi a Catanzaro la corte d'assise decide Oggi a Catanzaro la corte d'assise decide Piazza Fontana: si rinvia anche il «terzo processo»? I difensori dei fascisti Freda e Ventura sostengono che non si può proseguire senza la presenza di Giannettini, l'ex informatore del Sid - La difesa del gruppo Valpreda vuole che il "dossier" degli anarchici sia stralciato per un dibattimento a parte (Dal nostro inviato speciale) Catanzaro, 31 gennaio. Rinvio o non rinvio? Il processo è giunto ad una svolta decisiva. La corte decide domani (ma è lecito azzardare anche questa previsione in una storia sempre più ricca di imprevisti?) se andare avanti o se fermarsi (per 6 mesi, forse per un anno) in attesa che si concluda anche la terza istruttoria: quella per Guido Giannettini, giornalista ed ex informatore del Sid. E' impossibile dire quale delle due soluzioni sarà presa. La situazione è confusa, le opinioni contrastanti, gli schieramenti anomali, gli argomenti prò e contro le due tesi sono tutti validi ed interessanti. Se il problema viene osservato da un determinato angolo, il rinvio si presenta opportuno e necessario: consentirebbe ai giudici futuri di esaminare la situazione nel suo complesso. Al contrario, è lecito e civile che, dopo oltre cinque anni, la giustizia non sia riuscita a fare un passo innanzi e non sia in grado di dire se 22 imputati, sono colpevoli o innocenti? Che non si tratti di un problema semplice quello di fronte al quale, domani, si troveranno i 6 giudici popolari ed i due magistrati togati lo conferma un particolare: le alleanze che si sono venute a creare, sia pure con motivazioni diverse, fra i protagonisti di questo processo. Il rinvio del dibattimento è stato chiesto, ad esempio, da Freda e Ventura (e se ne intuisce la ragione: sperano di ottenere, se non domani, certo fra qualche mese, la libertà provvisoria e perché, comunque, allungandosi i tempi si avvicinano sempre più al limite massimo — agosto 1976 — previsto per la carcerazione preventiva). Ma lo hanno chiesto anche due avvocati di parte civile, Azzariti-Bova e Ctìoardo Ascari. Il pubblico ministero per non schierarsi apertamente con la difesa di Freda e Ventura ha scelto una soluzione che potrebbe essere definita di compromesso sostenendo l'opportunità di una sospensione del dibattimento in attesa che la Cassazione definisca il conflitto di competenza sollevato da Giannettini, il quale ha chiesto di essere giudicato anche lui a Catanzaro. Ma è una sospensione che rappresenta la premessa per un rinvio di 6 mesi o, forse, di un anno. Un altro avvocato di parte civile, Claudio Gargiulo, invece, s'è alleato con la difesa del gruppo Valpreda per sostenere che non esistono motivi validi, dal punto di vista giuridico e pratico, per fermarsi. «L'istruttoria Giannettini — ha ricordato ai giudici l'avvocato Gargiulo — rappresenta il primo grano di un lungo rosario. Infatti, dopo Giannettini bisognerà aspettare Pino Rauti, poi Antonio Massari e via via tutti gli altri». L'ipotesi che questa storia possa popolarsi nel tempo di personaggi sempre più importanti (non è un mistero che il giudice istruttore di Milano stia pensando a possibili responsabilità di alcuni uomini del Sid) è tutt'altro che eventuale. «Che faremo, allora? — ha commentato l'avvocato Gargiulo —; aspetteremo che trascorrano altri cinque, dieci anni sino all'arrivo della prescrizione? Adesso abbiamo questi imputati: giudichiamoli e poi si vedrà». Il discorso sembra ineccepibile. E' il discorso della difesa Valpreda, in fondo. Dopo quasi cinque anni, per la terza volta si comincia un processo e per la terza volta si torna a casa senza la sentenza: uno scandalo. Ma l'onorevole Alberto Malagugini si è preoccupato che la corte d'assise non riesca a superare talune argomentazioni giuridiche per cui si impone «la trattazione unitaria» di tutti i processi per la strage di Milano. «Benissimo» — ha osservato anche a nome degli altri suoi colleglli, avvocati Tarsitano, Calvi, Lombardi — «a questo punto aspettiamo anche l'arrivo di Giannettini: ma a noi, difensori di Valpreda, la presenza di Giannettini non interessa affatto. Ed allora, stralciate il gruppo Valpreda, giudicatelo subito ed esaminate l'altro gruppo quando tutte le istruttorie saranno completate». Guido Giannettini è stato un po' il protagonista assente di quest'ultima giornata di discussione. Franco Freda e Giovanni Ventura lo ritengono indispensabile perché, dicono i loro difensori, rappresenta la chiave di tutta questa storia: potrebbe dire chi gli ordinò di prendere contatti con l'editore di Castelfranco Veneto e il procuratore legale di Padova e che i due sono davvero estranei agli attentati del 12 dicembre 1969. Domani, dunque, si decide: o tutti a casa per tornare l'anno prossimo o si va avanti per mesi e mesi. Guido Guidi pcfmutvz

Luoghi citati: Castelfranco Veneto, Catanzaro, Milano, Padova