BARCA A VELA

BARCA A VELA BARCA A VELA "Mostri,, e scafi normali La stagione velica ufficiale si aprirà fra tre settimane, con la « settimana di Genova » riservata a tre classi. « Soling « Fd », « Tempest ». La critica situazione del porticciolo Duca degli Abruzzi, condannato a sparire per far posto alle industrie di riparazioni navali, ha costretto a limitare il numero degli ormeggi e perciò dei partecipanti [per informazioni dettagliate: Yacht Club Italiano, porticciolo Duca degli Abruzzi, Genova]. Le prove si svolgeranno dal 23 febbraio al primo marzo. Dopo la stagione 1974, piuttosto grigia, e a poco più di un anno dalle Olimpiadi che si svolgeranno in Canada sul lago Ontario, gli scafi e gli equipaggi italiani sono attesi alla prova con una certa preoccupazione. Nei «Soling» il solo Albarelli, vincitore ad Alessio del campionato nazionale, sembra pronto a gareggiare con buone probabilità contro i migliori stranieri. Nei « Tempest » si spera nella conferma di Vaccarezza-Basso e nel rilancio di DottiSibello. Nella classe « Fd » CroceZinali devono raggiungere la statura d| campioni internazionali. La mancanza di un porto turistico a Genova ha indotto gli organizzatori delle regate invernali per classi « lor » a una decisione drastica: le gare verranno disputate a Sanremo. Dal 16 al 19 marzo scafi di tutte le classi, compresa la sesta, che finora veniva tenuta ai margini, disputeranno quattro prove di triangolo. La partecipazione è massiccia: oltre 100 iscritti italiani e stranieri, con probabilità di arrivare a 130 barche in mare. I partecipanti saranno suddivisi in cinque gruppi: barche fino a 32 piedi di rating, barche fino a 27,5, barche fino a 24,5, barche fino a 21,7, barche fino a 18 piedi di rating. Le ultime rientrano nella sesta classe « lor ». Le barche più grandi, della prima classe, si affronteranno a parte in tempo corretto. Per la maggioranza dei partecipanti si avrà così, finalmente, una competizione diretta. Il pubblico potrà capire qualcosa, sapendo che il primo alla boa di arrivo è veramente il primo. Alle regate invernali di Sanremo vedremo un gran numero di « mostri » con bandiera italiana e straniera. Scafi disegnati e costruiti per vincere, a costi da capogiro, messi a punto da specialisti di professione venuti da ogni parte d'Europa e dagli Stati Uniti. Spunterà qualche nuovo astro, come Doug Peterson, progettista del « Ganbare »; barche irresistibili fino a sei mesi fa verranno superate, condannate a un rapidissimo tramonto. Persino la sesta classe, che dovrebbe mettere a confronto barche da crociera « economiche ». poco più lunghe di 7 metri, è il regno di piccoli «mostri» costosissimi, spesso preparati dagli stessi cantieri. E' questa la vela che dovrebbe diventare « popolare »? Sicuramente no. Da anni ripetiamo che la regata non è tutto, che l'agonismo non deve condizionare lo sviluppo di questo sport. Però riconosciamo l'importanza della regata come occasione di confronto, di affinamento tecnico, anche di incontri umani. Perché condannare le barche « comuni » escludendole di fatto da competizioni destinate al predominio di pochissimi velisti più danarosi? La Fiv e i circoli velici italiani dovrebbero decidersi a separare nettamente le regate dei « mostri » da quelle delle barche di tutti. Giustamente Vittorio di Sambuy ricorda su « Vela e motore » che in Scandinavia e in Germania sono frequenti le regate di monotipi cabinati molto diffusi, come il « Folkboat » (2000 esemplari naviganti) che dura da decenni. Mario Fazio

Persone citate: Albarelli, Doug Peterson, Mario Fazio, Tempest, Vaccarezza

Luoghi citati: Canada, Europa, Genova, Germania, Sanremo, Stati Uniti