PRIME VISIONI SULLO SCHERMO

PRIME VISIONI SULLO SCHERMO PRIME VISIONI SULLO SCHERMO Tra le stelle del musical " C'era una volta Hollywood " un'antologia della commedia musicale americana a metà tra il revival e l'archeologia ■ Tra gli interpreti Fred Astaire, Gene Kelly, Sinatra, Liz Taylor, Judy Garland, Liza Minnelli - La ricerca di un tempo perduto C'era una volta Hollywood di Jack Haley jr. Antologìa di «musical». Americano, colore. Cinema Reposi. All'insegna della « Metro Goldwyn Mayer », un antologico tuffo nel vecchio « musical » hollywoodiano, e insieme uno spettacolo gradevolissimo, non solo per i coevi di quelle pellicole, che vi ritrovano il loro « tempo perduto », ma anche per i giovani che riguarderanno il tutto sotto specie archeologica: tanto la scelta (eseguita su circa cento prodotti) è oculata, l'intarsiatura fatta bene. La raccolta, tutta seminata di « Oscar », è secondo un arco di tempo che va dal primo esemplare che è del 1929 (Hollywood che canta) agli « Anni Cinquanta ». Vi compaiono con le sembianze d'oggi, in veste di presentatori, Sinatra, Liz Taylor, James Stewart, Peter Lawford, Fred Astaire, Michey Rooney, Gene Kelly, Liza Minnelli, Bing Crosby e altri, tra i quali è quello scambio di cortesie che caratterizza le feste in famiglia. Peraltro, se gli aggettivi si sprecano, le lodi sono meritate: che fior di professionisti erano mai questi attori - cantanti - ballerini! La fortuna del musical fu in parte determinata dalla crisi che seguì all'avvento del sonoro: quando, d'un tratto fu necessario cambiare generi, volti e attitudini. Molti attori che non erano chiamati allo spettacolo musicale vi si condussero per forza con esito più o meno infelice; e taluni cantavano con voce che non era la loro. Tra gli esordi di codesti sforzati, assistiamo a quelli della Crawford, della Harlow, di Clark Gable (fascinoso anche senza battetti, com'era in principio), di Cary Grant, di Robert Montgomery e della stessa Taylor giovanissima: sono le pagine più rare dell'antologia che ha anche un valore documentario. Ai posti d'onore: Judy Garland (dagli esordi, cioè dalla « serie » con Rooney, ai fastigi del Mago di Oz e oltre), quella Garland che moglie del regista Minnelli e madre di Liza, è il personaggio più commemorativo del musical; e poi il grande Astaire, solo o con tanti (la Powell, la Rogers, la Charisse, Kelly, Crosby, Sinatra, ecc. e persino con un attaccapanni da lui saputo animare, come in Sua Altezza si sposa), il non meno prestigioso Kelly, campione del ballo acrobatico, e l'affascinante Ester Williams, l'unica diva acquatica della storia del « musical », l'ondina e la maciste al tempo stesso del kolossal Bellezze al bagno e similari. Frammezzo un polverìo di « stelle » legate a un particolare momento di quello che resterà come il più tipico fra i « generi d'evasione »: June Allyson, Eleanor Powell, Jeannette McDonald, Debbie Reynolds, Donald O'Connor (qui Fred Astaire e Ginger Rogers in un musical degli Anni 50, « I Barkleys di Broadway » del Pacifico, Cantando sotto la pioggia, Sette spose per sette fratelli, Alta Società, Gigi, Show Boat e Un americano a Parigi (che conclude lo spettacolo) solluchereranno gli appassionati. Superfluo poi ricordare la seduzione delle musiche, in questo mezzo divenute « classiche », lo sfarzo dei costumi e delle scenografie ispirate all'arte dolciaria. Concludendo: tempi benedetti, che ci trovavano, quanto ai contenuti e agli effetti oculari, così innocenti e facilmente contentabili. |. p. in un suo portentoso balletto), Jane Powell, Nelson Eddy, Jimmy Durante eccetera eccetera. Sequenze di Spettacolo di varietà, La danza di Venere, Nata per danzare, Le follie di Ziegfeld, Balla con me, Un giorno a New York, Flotta

Luoghi citati: Hollywood, New York, Parigi