A chi giova e chi paga la stazione ferroviaria di Remo Lugli

A chi giova e chi paga la stazione ferroviaria A chi giova e chi paga la stazione ferroviaria Nuovo scalo per Ventimiglia stipata da 130 treni al giorno (Dal nostro inviato speciale) Ventimiglia, 30 gennaio. La città soffoca lo scalo ferroviario e ne è soffocata. Dei due chi ne ha lo svantaggio maggiore è la ferrovia. La linea e la posizione di confine sono di estrema importanza. Ventimiglia viene ad essere stazione di testa per tutti i treni che provengono da Genova e per quelli da Marsiglia; senza contare quelli a lungo tragitto: ad esempio, quattro coppie per e da Parigi, una coppia da Nantes, una da Amsterdam, una da Francoforte. Nelle ventiquattro ore passano di qui 130 convogli, dei quali cento viaggiatori e trenta merci, con un totale che si aggira intorno a millecinquecento pezzi, tra carri e vetture. « Non ci si muove più — dice il capostazione sovrintendente Nicolò Calcagno —. La capacità di parcheggio è di 422 carri, un quantitativo assolutamente insufficiente, tanto è vero che siamo costretti a fermare dei treni in stazioni lontane da qui, come Albenga in territorio italiano e Nizza in territorio francese. Ora, finalmente, s'è presa la decisione che risolverà il problema. Sarà costruito un nuovo scalo, interamente dedicato alle merci ». Sono già pronti i progetti ed è avvenuto il primo stanziamento di un paio di miliardi, sui venti previsti per rendere funzionale l'impianto. La Francia partecipa alla spesa pagando gli interessi su metà dell'importo. Dell'opera, nonostante che venga realizzata tutta in territorio italiano, beneficeranno infatti anche le ferrovie francesi, che potranno prolungare fino a Ventimiglia certi convogli che ora s'arrestano prima, come il famoso TEE Mistral da Parigi che arriva solo a Nizza. E tutto il traffico, italiano e francese, si svolgerà con maggiore snellezza. Lo spazio che attualmente è occupato dalla sosta, dal carico e dallo scarico dei carri merci, sarà destinato al solo servizio passeggeri. La nuova opera verrà realizzata nella valle del Roya, fra lo svincolo dell'Autostrada dei Fiori e la confluenza del Bevera nel Roya. Occuperà circa 400 mila metri quadrati di superficie. Le Ferrovie potranno così lasciar liberi, per l'utilizzazione pubblica che il Comune riterrà più opportuna, i 60 mila metri quadrati dello scalo di Nervia che ora blocca lo sviluppo turistico e i collegamenti tra Ventimiglia e Vallecrosia-Bordighera. L'ampiezza dei nuovi impianti dovrebbe essere idonea a sopportare gli incrementi futuri del traffico per un lunghissimo periodo. Il fascio delle merci di importazione, ad esempio, prevede sedici binari lunghi 800 metri l'uno, cioè ciascuno capace di ospitare una cinquantina di carri; la medesima superficie avrà il fascio per le merci di esportazione. Naturalmente sono previste molte altre installazioni, come i piani di caricamento del bestiame, i magazzini doganali per il collettame, i locali per le riparazioni dei carri e per tutti gli altri servizi. Verrà anche costruita una galleria lunga un chilometro per il collegamento diretto con la linea di Marsiglia per il transito in direzione della Francia. Sorgerà nella Valle del Roya - Occuperà 400.000 metri quadrati e costerà circa 20 miliardi - L'impianto dovrebbe essere idoneo a sopportare gli incrementi del traffico « / tecnici — dice il capostazione — hanno insistito perché a questi lavori venisse data la precedenza anche su quelli di completamento del raddoppio della linea Ge- nova-V'entimiglia. Infatti è inutile che noi raddoppiamo ! i binari rendendoli capaci di smaltire un traffico molto superiore se poi questo terminale che è Ventimiglia non è in grado di ricevere nemmeno un treno in più». Non si poteva più soprassedere, la situazione va sempre peggiorando. Se si confronta il traffico delle merci nei primi dieci mesi dello scorso anno con quello dell'uguale periodo '73 si rilevano dati interessanti e anche preoccupanti. Nella direzione dalla Francia all'Italia i carri sono aumentati da 34 mila nel '73 a 40 mila nel '74 (19,6 per cento in più); e le tonnellate da 745 mila a un milione e 35 mila. Invece nella direzione Italia-Francia si è avuto un calo nel traffico: da 19 mila a 18 mila carri (meno 5 per cento); e le tonnellate di merci da 293 mila a 268 mila. Dati, questi delle merci, che sono molto eloquenti in considerazione dell'andamento della nostra bilancia dei pagamenti. Infatti aumentano le merci che importiamo e che paghiamo e diminuiscono quelle che esportiamo, cioè in vendita. In genere per Ventimiglia transitano dalla Francia materie prime: rottami di ferro per le fonderie. sabbia silicea per le vetrerie terra per le fabbriche di ceramica; dall'Italia prodotti finiti e frutta. Remo Lugli

Persone citate: Mistral, Nicolò Calcagno