Il ritorno del "sexy,, nella moda parigina

Il ritorno del "sexy,, nella moda parigina Il ritorno del "sexy,, nella moda parigina E se si slaccia tutto? I nuovi modelli di Cardin, improntati a una sensualità che pareva non accordarsi più con la donna di oggi - Alcuni abiti sembrano scolpiti sul corpo tanto sono attillati - La splendida misura di Givenchy (Nostro servizio particolare) Parigi, 30 gennaio. Collezione fiume stamani da Pierre Cardin e qualche audacia che ha rallegrato soprattutto i fotografi inginocchiati al solito davanti alla prima fila di poltrone: la flessuosa indossatrice di colore, la preferita di Cardin, è apparsa in una lunga gonna diritta e fluida retta al collo da un'unica lista di tessuto passante per quella parte che dà nome al tutto, proprio il Sinus, con il risultato di lasciare il petto nudo. Gran scompiglio dal momento che non eravamo al cinema e interruzione dell'armonia di una sfilata che se ha ripresentato tante variazioni sul tema dei modelli creati nel tempo da questo stilista famoso, si è rivelata tuttavia ricca di spunti nuovi, d'una ricerca intelligente nel solco dell'abito diritto, sciolto, si chiami a tubo o a sacco. Pierre Cardin ha impresso qualcosa di diverso ai suoi abiti in jersey che spiovono a tubo dal care puntilo o restano sospesi sul corpo traversati da fasce oblique a raccogliere il minimo d'ampiezza: questi tubetti aggraziati, costruiti, sono provvisti d'una sensualità che pareva non accordarsi più con la donna e il suo modo di vestire. Qua e là la preoccupazione sexy è troppo dichiarata: gli abiti da grande estate, da riva del mare, sono immense gonne pantalone con una fascia-pettorina che copre e non bene solo il seno e chiusa con un solo bottone sembra debba slacciarsi da un momento all'altro. Ma i vestiti che si incrociano, allacciati in coulisse come le vestaglie, così facili, arrendevoli, uniscono un'accattivante bellezza alla comodità. Anche Cardin non ha rinunciato a disegnare abiti che sembrano scolpiti sul corpo tanto sono attillati e molte gonne lunghe sotto il ginocchio si restringono all'orlo lasciando appena la capacità del passo. Ma sono eccessi stile strizzatina d'occhio perché la vera forza della collezione Cardin sta nei freschi tailleurs in quadrigliato, la giacca ora mossa da pieghe basse oltre il carré ora ampia con il dietro proiettato a mantellina. Oggi, a chiusura dei quattro giorni dell'alta moda francese, abbiamo visto sfilare i modelli di Givenchy, la più le fin sotto il seno, e la crèpede-Chine accresce l'apparenza di estrema leggerezza. Nei tailleurs è la giacca che si allunga, diritta, quasi mascolina, le gonne rimangono a pieghe e anche quando sono diritte non sono mai troppo attillate, bluse di seta finemenete rigate hanno il collo alla marinara aperta. L'effetto è quello di un'asciuttezza senza costrizione, sia nell'unito, in bianco, blu, cannella, che nei blazer con il blu accostato all'ocra. Accanto al grande specchio che chiude la passerella nel rinnovato salone dì Givenchy, c'era una Savonarola bianca: un'indossatrice in tailleur vi si è seduta e sebbene l'orlo della gonna e la sua altezza da terra non avessero nulla di notevole, la pausa è servita a farci rivedere un'immagine di tanti anni fa. La I donna seduta con le gambe j accavallate in mostra. Il tessuto chiave di Givenchy è la gabardine: secca e di perfetta cadenza. Sono in gabardine tutti i tubolari mantelli da pomeriggio in ambra, in acciaio satinato con il vestito in fantasia floreale dello stesso tono, molti tailleurs e quelle magnifiche gonne alla caviglia per i luoghi di vacanza, fluide eppure così sottili, ideale specchio di transizione fra l'ampiezza e la nuova figura. Nessuna soluzione di continuità fra gli abiti da mattino e da sera: è il tessuto a mutare, chiffon e crèpe-deChine stampati nel disegno dei marmi, delle ali di farfalla, di foglie e fiori giganti, di ritmiche rigature con effetti pointilliste. Solo allora compaiono gioielli trasparenti: perle di cristallo appese a sottili catene d'oro. Lucia Sollazzo Modello Pierre Cardin bella collezione fra tutte per la primavera-estate 1975. Dì fronte ai suoi abiti femminili ma casti, sottili ma schivi, d'una purezza di linea semplice e orgogliosa, si è avuta l'impressione della grande risorsa inventiva dell'alta moda e insieme dell'improvviso colpo di spugna che la visione di Givenchy infligge a quanto abbiamo visto in questi ultimi tempi. Nessun colpo di scena, ma un logico divenire fra ieri e oggi per una silhouette carezzevole e sicura: le spalle si allargano, lievemente imbottite ad arco, le maniche corte e larghe all'attaccatura svasano morbida mente e l'abito appena più stretto alla vita cade diritto, in una proporzione straordinariamente sciolta, agile. In gabardine di colori stemperati presi dalla terra, ocra, beige, grigio acciaio, con molto bianco e verde mandorla, saggiamente uniscono l'esigenza di una linea assottigliata alla morbidezza. Negli abiti da pomeriggio le maniche, punto nuovissimo di Givenchy, restano le stesse, ma la vita sa¬

Persone citate: Cardin, Lucia Sollazzo, Pierre Cardin

Luoghi citati: Givenchy, Parigi