Il bel folk italiano di Mimmo Candito

Il bel folk italiano LE NOVITÀ DISCOGRAFICHE Il bel folk italiano Di un « Folk revival - in Italia si parla da quattro anni; cioè da quando il florido mercato della canzonetta è entrato in crisi, per la concorrenza della musica pop — inglese o americana — e il boom del longplaying. In questo periodo si sono però combinati tanti guai che oggi si può sentir dire che la Clnquetti, la Fratello o anche Orietta Berti « sono cantanti folk », solo perché hanno fatto un Lp di vecchie canzoni o di musica paesana; e così anche dei Vianella [Quanto se/... Vianella, Roma - Ariston), solo perché cantano, anche in modo divertente, note e notissime canzoni dialettali. L'operazione Folk di Canzonissima non è stata, dunque, che la triste conclusione d'una amara vicenda. All'origine di tutto c'era una speculazione mercantile: il successo discografico del folklore di tradizione britannica (Seeger, Dylan, ecc.) unito alla nuova consapevolezza del giovani — e alla loro scoperta della canzone protestataria, antica e moderna — faceva sperare in un filone nuovo. Il risultato è una confusione pazzesca, con un mercato inondato di Lp definiti « folk » con impudica approssimazione. Comunque, rispetto ad un passato — difficile ed entusiasmante — in cui si ricordavano soltanto l'attività pionieristica di Gianni Bosio, Michele Straniero e degli altri ricercatori del Nuovo Canzoniere Italiano, da qualche tempo è almeno possibile seguire l'attività di tre collane specializzate, con garanzia d'un serio lavoro di ricerca, in un quadro altrimenti pasticcione e improvvisato: sono i gloriosi Dischi del Sole (distr. Ariston), la serie Folk della Fonit-Cntra e l'etichetta Albatros. SI tratta di contributi che danno una rappresentazione globale e autentica del mondo popolare, riproponendo secondo moduli interpretativi corretti i sentimenti, le passioni, i dolori, le lotte delle classi proletarie. Il disegno critico generale è rintracciabile nell'album doppio // bosco degli alberi (DdS) — gli ultimi duecento anni di storia d'Italia raccontata dalla parte del popolo, attraverso la sua comunicazione musicale—e nell'antolooia di 3 Lp cura- _ , i , .. , ... \ta da Roberto Leyd, per la Alba- , tros. che coglie Folklore de no-1 .tmp»p« nc.li. tpsrimnnian/a dei [stro Paese nella testimonianza dei | suoi documenti orali, ordinati secondo una linea critico-Informativa di rigorosa consapevolezza. Dividendo per aree geografiche gli ultimi Lp stampati — siano essi documenti originali registrati « sul campo » o testimonianze del lavoro interpretativo dei folksingers — sono da segnalare, per esempio, sul Piemonte il Mondarisi (DdS), Canti dell'alto Canadese e Le valli di Cuneo (Albatros). Sull'Italia centrale: Canti popolari dell'Umbria (Albatros), le eccellenti interpretazioni delle toscane Caterina Bueno (Se vi assiste la memoria, Cetra) e Dodi Moscati [La miseria l'è un gran malanno, Cetra), la Sabina (DdS), i Canti popolari del Lazio (Albatros) dell'Italia Ranaldi. Per il Sud: Li Sarracini adorano tu suli (Emi) della Nccp e Nascette mmtezz'o mare (Cbs) di Concetta Barra; Qua si campa d'aria (Cetra), di Otello Profazio, testimonianza interessantissima di come gli strumenti espressivi tradizionali possano diventare modelli di nuova cultura nel mondo contemporaneo; Terra che nun senti (Cetra), di Rosa Balistreri, e Era Sicilia (Cetra), dell'etnologo Antonino Uccello; Coro del Supramonte di Orgosolo (Cetra) e il cofanetto Musica Sarda (Albatros). Sono momenti vivissimi d'una raccolta documentativa della cultura proletaria nel nostro Paese, sia nel suo passato storico, sia nella sua espressività contemporanea, che si realizza — molto del lavoro della Ncp, per esempio, o il Siam venuti a cantar Maggio, del Canzoniere Internazionale — secondo i moduli della tradizione popolare preesistente. Talora II collegamento a questa tradizione avviene solo attraverso moduli stilistici di tipo teatrale-borghese (una parte dell'attività di De Simone, nella Nccp e in Concetta Barra). Talora il prevalere arruffato d'una esigenza di comunicazione emotiva finisce per limitare l'esperienza espressiva alla radice popolaresca (Il Trincale di Alla mia maniera, qualcosa di Svampa nella sua bella Antologia della canzone Lombarda). Ma l'importante è che si hanno, in questo processo corretto, strumenti d'una nuova creatività, contributi per una presa di coscienza che lega l'espressione musicale-orale alla situazione storica della civiltà popolare. Si ascoltino: Lassa sta la me' creatura (Intingo), Ringhiera (DdS) d'Ivan della Mea, Fabbrica Galera Piazza (DdS) di Attilio Bandelli: è II modo nuovo di fare musica folk. Mimmo Candito I sei interpreti del Nuovo Canzoniere Internazionale: cercano i canti appenninici \