Lazio: botte ai tifosi e poi "fuga" a Rimini di Giulio Accatino
Lazio: botte ai tifosi e poi "fuga" a Rimini A Tor di Quinto c'è sempre burrasca Lazio: botte ai tifosi e poi "fuga" a Rimini Reagendo ad insulti, Petrelli spacca un sopracciglio ad un fans (che se ne compiace) - Tafferugli, minacce di querele - Maestrelli porta subito i suoi in Romagna - Timori per la trasferta di Cesena (Dal nostro inviato speciale) Roma, 28 gennaio. La sconfitta di Ascoli, forse perché inattesa, ha provocato negli ambienti della Lazio un diffuso nervosismo. E oggi, al campo di Tor di Quinto, è esploso un grave incidente fra alcuni tifosi e i calciatori bianco-azzurri. Gli atleti sono stati accolti sul campo da un prolungato mormorio di disapprovazione, e quando Lovati ha dato inizio al « lavoro » il mormorio è diventato schiamazzo. Volavano insulti che è opportuno non ripetere. Ed erano insulti diretti a tutti. Lovati ha cercato di parlamentare con i tifosi più « caldi » per riportare la calma, ed anche alcuni giocatori si sono avvicinati agli spalti disposti a parlamentare. La reazione del pubblico è stata furiosa. Ad un certo momento Petrelli perdeva la pazienza, scavalcava la rete di recinzione, piombava nel gruppo dei più scalmanati e ne colpiva uno con un pugno. La mischia diventava violenta per l'intervento di alcuni amici del ferito, che perdeva sangue da una lesione al sopracciglio. Poco distante c'era un distinto signore con moglie, la quale — anche se innocente — doveva sopportare una grave offesa. L'intervento di altri giocatori, tra cui Martini e Badiani, serviva a bloccare la rissa. Dopo un po' Lovati e Maestrelli potevano completare l'allenamento. il ferito — Chicco Giacchini Sergio Petrelli — è stato soccorso dal massaggiatore della Lazio, che ha provveduto alle cure del caso chiudendo la ferita con un vistoso cerotto. Il Giacchini — aberrazioni del tifo — si è dichiarato « compiaciuto » d'essere stato colpito da un giocatore della Lazio, squadra di cui è tifoso, ma ha aggiunto con molta preoccupazione: « Il guaio verrà dopo. Mia moglie è della Roma ed appena saprà il motivo dell'infortunio mi chiuderà anche l'altro occhio ». Più nervoso è apparso il signor Aldo Graziosi, marito della signora pesantemente offesa al momento dello scontro. All'inizio il Graziosi ha annunciato la sua intenzione di presentare querela, poi, dopo un colloquio con Maestrelli, ha cambiato idea. Anche il ferito si è rappacificato con Petrelli, per cui non si prevedono strascichi giudiziari. In un clima così contrastato sarebbe stato pericoloso continuare la preparazione a Roma, e Maestrelli ha deciso di portare subito i suoi uomini in ritiro a Rimini. Così nel pomeriggio con il trainer sono partiti sedici giocatori: Pulici, Gliedin, Martini, Wilson, Oddi, Badiani, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, D'Amico, Moriggi, Petrelli, Polentes, Nanni e Franzoni. Come si vede, c'è anche Wilson che da qualche settimana trascina un noioso malanno muscolare. Il medico dott. Ziaco assicura che il libero a Cesena giocherà. Le vicende extra-sportive e le preoccupazioni di ulteriori incidenti hanno lasciato poco tempo alle discussioni sul campionato. Maestrelli quasi non ha parlato della gara con il Cesena. Ha detto soltanto: « Dopo Ascoli, avremmo avuto bisogno di una gara tranquilla in casa. Invece dobbiamo andare a Cesena su un campo difficile ». Il trainer ha aggiunto: •■ Però confido molto nella forza di reazione dei miei uomini ». Maestrelli non ha parlato di formazione, ma è opinione diffusa che a Cesena la Lazio giocherà con gli stessi uomini di Ascoli. Il tecnico vorrebbe cioè concedere a tutti gli sconfitti la possibilità di una pronta riabilitazione. La prova di Cesena è importante, perché ad un altro passo falso potrebbe far seguito una crisi di imprevedibile portata. Giulio Accatino
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