ll padre di Broglia è disperato "Lasciatelo, vi siete sbagliati"

ll padre di Broglia è disperato "Lasciatelo, vi siete sbagliati" Continua l'angosciato silenzio sulla sorte del ragazzo ll padre di Broglia è disperato "Lasciatelo, vi siete sbagliati" Il sanitario ha lanciato un altro appello - I banditi hanno scritto una sola volta chiedendo 2 miliardi (Nostro servizio particolare) Casale, 27 gennaio. Il sostituto procuratore della Repubblica di Milano, Vittorio Piromallo, ha chiesto, oggi, che venga formalizzata l'istruttoria nei confronti di Luciano Ongaro, 28 anni, arrestato il 19 gennaio scorso, qualche ora dopo il rapimento dello studente di Casale Monferrato, Fabio Broglia, 17 anni. Silenzio assoluto da parte dei banditi. Nessuna risposta all'appello del padre del giovane, il professor Sergio Broglia, primario neurologo del Santo Spirito di Casale, che, durante una conferenza stampa, ha respinto la richiesta di due miliardi giunta con una lettera spedita il 21ge nnaio e contenente tra l'altro una frase scritta di pugno da Fabio, come prova che è vivo. «Non ho la possibilità di pagare un riscatto», aveva esclamato in quell'occasione il professor Broglia, e chiedeva quindi ai rapitori «di rilasciare Fabio»; nessunari sposta neppure all'ultimo appello lanciato, ieri sera, attraverso la radio, sempre dal neurologo. Dopo avere invitato il figlio ad essere forte, a tenere duro il professore ha anche detto: «La mia risposta alla richiesta dei tuoi rapitori non vuole essere una sfida: era l'unica che potevo dare. Voglio ricordare come siano ancora in tempo ad evitare guai peggiori ed inutili. Si saranno ormai resi conto di avere commesso un errore, per ora del tutto riparabile lasciandoti libero quanto prima possibile. Ti abbraccio forte». Neppure di fronte a questa ribadita decisione di non poter pagare i rapitori si sono fatti vivi. «Probabilmente — diceva quest'oggi uno degli inquirenti — la mossa del padre, improvvisa e del tutto imprevedibile, deve averli colti di sorpresa. Strano comunque che a tre giorni dalla conferenza stampa i banditi non abbiano fatto un passo per precisare qual'è la loro decisione. Questo è un particolare che ci lascia alquanto dubbiosi». I rapitori, anche se non fossero convinti che il padre rifiuta di pagare il riscatto, devono infatti assolutamente mettersi in contatto con la famiglia Broglia. Nell'unico messaggio inviato, la lettera in data 21 gennaio, chiedono un riscattodi due miliardi, pagabili in quattro rate — il particolare si è appreso quest'oggi — ma non hanno indicato dove depositare 1 e somme e quando. E' invece stato stabilito, senza ombra di dubbio, che la frase scritta dal figlio sulla lettera dei ricattatori è proprio di Fabio: l'hanno confermato? erizia, controlli e confronti. «La certezza è assoluta», dicono gli inquirenti. Questo dovrebbe far pensare che il giovane liceale è effettivamente vittima di un rapimento, a meno che possa essere d'accordo per spillar denaro alla famiglia. Una circostanza che il professor Broglia non accetta. «Mi sembra di escludere — ha detto — che mio figlio abbia potuto collaborare a una montatura di questo tipo». Da parte sua il magistrato milanese che aveva accusato di simulazione il compagno di Fabio, il ventottenne Luciano Ongaro, gli ha ora contestato anche il concorso in sequestro di persona. Per cercare di fare qualche passo avanti nelle indagini, il professor Broglia, accompagnato dal capo della Mobile di Alessandria, dottor Feola, è stato oggi nuovamente a Milano, dove, in questura, tutti i particolari sono stati ancora una volta controllati, discussi, interpretati. Quale sia stato il risultato, impossibile saperlo; appare però certo che si nota qualche movimento che dovrebbe essere collegato alle decisioni adottate. Sareb¬ bztncindrms be anche stata localizzata una zona, dove Fabio Broglia potrebbe essere tenuto prigioniero, e sono in corso ricerche. Franco Marchiato confronti di 17 impiegati di banca e 14 clienti della Cassa di Risparmio di Udine, rinviato a giudizio perché indiziati di reato in relazione a presunte irregolarità, avvenute nell'ufficio titoli, che avrebbero causato all'istituto di credito una perdita di oltre undici miliardi di lire. Il processo era iniziato il 20 gennaio. L'inchiesta aveva preso l'avvio nel giugno del '7i; dopo le prime indagini, il procuratore della Repubblica,

Luoghi citati: Alessandria, Casale, Casale Monferrato, Milano, Udine