Una marcia sui Vaticano perla "libertà d'aborto"? di Liliana Madeo

Una marcia sui Vaticano perla "libertà d'aborto"? Oggi, a conclusione del Convegno Una marcia sui Vaticano perla "libertà d'aborto"? Affrontata la tutela giuridica e sanitaria sull'interruzione della maternità - Interventi dei socialisti, di femministe e radicali Roma, 25 gennaio. Più che un convegno è un « tour de force »: alla « Conferenza nazionale sull'aborto », iniziatasi ieri e indetta dal Movimento liberazione della donna in collaborazione con il partito radicale, il numero delle relazioni e degli interventi al dibattito, il contributo delle delegazioni straniere, gli applausi, i battibecchi, l'asprezza delle polemiche coi « nemici » assenti, i tumultuosi consensi sono così avvincenti da tenere praticamente impegnati 24 ore su 24 quanti seguono i lavori. Ieri si è finito alle 10 di sera, oggi si è andati avanti — quasi senza sosta — dalle 9 del mattino fino a sera. Il partito più massicciamente presente all'appuntamento è stato il psi, con l'on. Magnani Noya, l'on. Signorile, l'on. Fortuna, Elvira Badaracco (commissione femminile). Molto interesse per gli interventi di rappresentanti di Avanguardia operaia, pdup per il comunismo, Stella rossa. Nessun messaggio da parte del pei. Fischi così numerosi alla volta di un esponente del psdi da impedirgli di parlare. Il tema dell'aborto — con la richiesta di strutture sanitarie e giuridiche che lo rendano libero e gratuito — è stato affrontato oggi nei suoi aspetti scientifici, tecnici, biologici, sociologici, patologici, storici, in connessione con la contraccezione, la cultura clericale, le esigenze del potere e il diverso atteggiamento del potere nei confronti delle interruzioni volontarie della maternità a seconda delle sue esigenze, gli aborti bianchi, il diritto della donna a sottrarre la sua sessualità alle funzioni riproduttive. Un'operaia del consiglio di fabbrica della Pirelli di Milano ha raccontato come viene vissuta la maternità in fabbrica. E' stato l'intervento che meglio ha illuminato le indicazioni emerse: i dati che danno all'Italia il primato in Europa della mortalità di donna gravida (secondo il bollettino dell'Organizzazione mondiale della sanità: nel '69, su 522 donne morte durante la gravidanza, 43 sono decedute per aborto; nel '70 si è passati rispettivamente a 446 e 45) e uno dei primi posti in fatto di mortalità infantile; i parti prematuri o gli aborti delle lavoratrici (il 20 per cento fra le lavoranti delle industrie della ceramica a Sassuolo, in provincia di Modena; il 17 per cento fra le lavoranti nell'industria, il 14 fra quelle nel commercio, secondo un'indagine dell'Inam). La maturità delle donne, che rivendicano diritti finora calpestati, è stata ribadita concretamente dalla Badaracco e dalla Magnani Noya. Da loro è venuta l'affermazione che la legge Fortuna, a due anni dalla sua presentazione, va corretta: la decisione dell'aborto deve essere presa dalla donna e solo da lei, e l'intervento deve essere gratuito. Domani il convegno si concluderà. Con un corteo — pare — diretto verso il Vaticano. Con l'inizio di uno sciopero della fame di Cicciomessere, vice segretario del partito radicale, per la liberazione "< di Spadaccia. Con l'annunciata manifestazione al teatro Adriano, presente Adele Faccio e Marco Pannella, che continua a rivendicare la sua correità con la presidentessa della Cisa. Liliana Madeo

Persone citate: Adele Faccio, Badaracco, Cicciomessere, Elvira Badaracco, Fortuna, Inam, Magnani Noya, Marco Pannella, Spadaccia

Luoghi citati: Europa, Italia, Milano, Modena, Roma, Sassuolo, Stella