Viticoltori in Francia bloccano treni e dogane

Viticoltori in Francia bloccano treni e dogane Per protesta contro i prezzi Cee Viticoltori in Francia bloccano treni e dogane Parigi, 25 gennaio. I viticoltori della Francia meridionale sono di nuovo in agitazione giudicando insufficienti le decisioni adottate a Bruxelles per la distillazione del vino. II presidente delle cooperative dell'Herault, principale dipartimento vinicolo di Francia per la quantità raccolta, ha dichiarato: «Dall'ultima vendemmia in qua non è stato venduto un litro di vino nuovo». Nella sola regione dell'Herault sono stati prodotti 13 milioni 365 mila ettolitri, ma i compratori non si sono presentati. «Preferiscono il vino italiano perché costa meno», ha aggiunto il presidente dell'Herault. Il recente processo di Bordeaux, conclusosi con varie condanne, ha messo in evidenza come certi vini francesi pregiati vengono fabbricati con vino comune importato. Per risolvere la loro crisi i viticoltori della Francia meri¬ dionale chiedono l'aumento del prezzo deciso a Bruxelles per il vino da distillare, la riorganizzazione del mercato, la limitazione all'estensione dei vigneti, il divieto d'importazione dai Paesi non appartenenti al Mercato comune (in particolare la Spagna e l'Algeria) e una nuova regolamentazione per la fabbricazione del vino nei Paesi della Comunità, in particolare in Italia. Per sostenere le loro rivendicazioni i viticoltori lunedì hanno sbarrato le strade vicino a Montpellier, mercoledì hanno invaso gli uffici della dogana di Séte e hanno preteso precisazioni sulla quantità e l'origine dei vini importati. La notte scorsa l'azione si è estesa alla regione di Nimes, nel Gard: la ferrovia è stata sbarrata a varie riprese. La stazione di Nimes è stata invasa, è stata bucata una cisterna di vino, sono stati rovesciati due vagoni di arance e insalate. 1. m.

Persone citate: Gard