I punti dell'accordo di Giancarlo Fossi

I punti dell'accordo I punti dell'accordo Roma, 25 gennaio. L'accordo per la contingenza nell'industria privata, che interessa circa 100 mila aziende e oltre sei milioni di lavoratori, è stato firmato nelle prime ore di questa mattina a conclusione di una fase di incontri particolarmente serrata tra la Confindustria e la Federazione Cgil, Cisl, Uil. «Incontri — ha osservato il presidente Agnelli, rispondendo a Lama, Storti e Vanni — che hanno avuto certamente un elevato grado di produttività. Mi auguro che possano proseguire in futuro con eguale impegno, con lo stesso spirito di reciproca comprensione, per realizzare un sistema di relazioni interne sempre migliore, indispensabile per poter puntare ad un serio rilancio economico e produttivo». Agnelli, accompagnato dal direttore generale della Confindustria Mattei, ha riferito nella tarda mattinata al ministro del Tesoro, Colombo, sulla conclusione della trattativa per la contingenza e il salario garantito. I giudizi sono stati tutti positivi. La segreteria della Federazione ha definito il risultato «soddisfacente, se collocato nell'attuale situazione economica», tanto più se si considera che questa intesa si aggiunge all'accordo sulla garanzia del salario e all'avvio di negoziati per la scala mobile nel pubblico impiego, nel commercio e nella agricoltura, e alla prossima soluzione del problema delle pensioni. «Dal governo e dagli imprenditori — ha rilevato il segretario generale della Cgil, Lama — dobbiamo ora ottenere interventi adeguati nei settori degli investimenti e dell'occupazione». Per il segretario confederale della Uii, Ravenna, l'accordo sulla contingenza rappresenta «una svolta non solo nella vertenza relativa alla difesa dei redditi più bassi, ma anche nei rapporti tra sinda¬ imiimiiiiiii minili iiiiiiimiiiiimiiiiiiiiii cati e Confindustria: siamo di fronte ad un tentativo da parte dell'organizzazione degli industriali di recuperare uno spazio di autonoma trattativa e di credibilità nei confronti del movimento sindacale». Ed ancora: «Se le cose continueranno a muoversi in tale direzione, probabilmente ci saranno conseguenze positive nell'insieme delle relazioni industriali». Storti, riconoscendo lo sforzo compiuto dalla Confindustria, ha sottolineato la necessità di uscire al più presto da una «dannosa politica di recessione» e di affrontare il tema dominante degli investimenti e del rilancio dell'economia. L'intesa sarà sollecitamente ratificata dalle assemblee dei lavoratori. In otto articoli si prevedono miglioramenti apprezzabili. I valori del punto di contingenza, diversi per le varie categorie di operai e impiegati, raggiungeranno il livello massimo di lire 948 a partire dal primo febbraio 1977, cioè in due anni. Le differenze tra gli attuali valori e il valore massimo verranno gradualmente ridotte del 25 per cento per i punti che scatteranno dal primo febbraio 1975, del 30 per cento dal primo febbraio 1976, del 20 per cento dal primo agosto 1976, del 25 per cento dal primo febbraio 1977. Nelle aziende con un numero di dipendenti non superiore a 50 le riduzioni nella seconda e terza tappa saranno ambedue del 25 per cento. Tenendo conto della progressiva riduzione del potere di acquisto delle retribuzioni, dal primo febbraio 1975 sarà corrisposta a tutti i lavoratori dei vari settori industriali una somma mensile di lire 12 mila «a titolo di elemento distinto dalla retribuzione». Tale cifra sarà considerata soltanto agli effetti della tredicesima mensilità, delle ferie, delle festività nazionali ed infrasettimanali, dell'indennità iiiimii ii nnmiimiiiii iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii di preavviso e di anzianità nonché dei permessi retribuiti. Non sarà, invece, valutato su altri istituti contrattuali e trattamenti aziendali, come ad esempio il cottimo. Altre due disposizioni importanti: 1) le indennità di contingenza in vigore al 31 gennaio 1975, pari a 103 punti, verranno conglobate nei minimi di paga o stipendio-base di ciascun settore in occasione del rinnovo dei rispettivi contratti collettivi nazionali di categoria. 2) con il 31 gennaio 1975, l'indice della contingenza — stabilito nel 1956 nel valore 100 e salito dal 1° novembre 1974 a 252 — sarà «azzerato» cioè sarà riportato al valore 100 con i necessari riproporzionamenti. L'interesse di questa innovazione è essenzialmente di carattere psicologico: come avveniva nel 1956, dal primo febbraio 1975 per ogni aumento dell'I per cento del costo della vita si avrà lo scatto di un punto, il cui importo sarà moltiplicato per il coefficiente 2,52. Negli ultimi mesi, invece, era sufficiente un aumento del costo della vita di poco superiore allo 0,25 per cento per far scattare un punto. Un esempio, per valutare la consistenza dei miglioramenti. Un operaio dell'industria appartenente alla categoria dei «comuni» (quello cioè al livello più basso) con tre persone a carico, moglie e due figli, otterrà dal primo febbraio prossimo un beneficio di lire 17.319, di cui lire 12 mila rappresentano la quota di «recupero salariale», e 5319 la maggiorazione degli assegni familiari. Alle 17.319 lire si dovranno aggiungere, per ogni punto di contingenza che scatterà, il 25 per cento della differenza tra il valore attuale (lire 372) e il valore.- massimo (lire 948), cioè lire 140. Tale cifra sarà moltiplicata per 2,52 per ogni punto in base al nuovo indice «azzerato». Giancarlo Fossi pciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii n i iiiiiiiiii

Persone citate: Agnelli, Lama, Storti

Luoghi citati: Ravenna, Roma