Polemiche in Israele sul ritiro nel Sinai

Polemiche in Israele sul ritiro nel Sinai Polemiche in Israele sul ritiro nel Sinai (Nostro servizio particolare) Tel Aviv, 24 gennaio. Nel momento in cui sembrano concretarsi alcune delle idee circa nuove linee di separazione delle forze nel Sinai e Sadat mostra un volto conciliante alla vigilia del viaggio a Parigi, ci sono due interessanti sviluppi da segnalare. Il generale Ariel Sharon (l'eroe della penetrazione israeliana in Africa durante la guerra del Kippur) ha messo in guardia gli israeliani contro ogni eventuale ritirata da 30 a 50 km nel Sinai, se la | contropartita non deve essere la pace. In un'intervista al giornale Yediot Ahronot ha detto: «Un ritiro di tal fatta non eviterebbe la guerra, ma la affretterebbe, anche perché allargherebbe il fronte da 160 a 400 km e costringerebbe poi Israele a una mobilitazione dì tutto il suo potenziale economico e umano». Egli ha anche avuto parole molto dure contro Rabin e contro Allon. E' anche interessante notare, mentre si parla di trattative di pace, come si moltiplichino le notizie relative a nuove armi e a sempre più potenti strumenti di distruzione. Il Pentagono ha informato il Congresso che intende vendere ad Israele missili e dispositivi di lancio per un importo di 46 milioni di dollari: si ritiene che si tratti dei nuovi missili anticarro «Tow», la cui vendita ha dovuto essere comunicata al Congresso, perché ogni transazione per un importo superiore a 25.000.000 di dollari dev'esser notificata alle Camere che hanno 20 giorni per porvi il veto. Da parte sua il New York Times afferma che gli Stati Uniti fornirebbero a Israele 200 missili del tipo «Lance», estremamente sofisticati, capaci di portare una carica nucleare. La caratteristica di questo missile — che pesa 1450 kg, ha un diametro di 55 cm e una lunghezza di 6 m — è l'estrema mobilità e la portata sino a 165 km contro i 65 o i 110 di modelli analoghi. Inoltre Israele avrebbe acquistato un'arma segreta, secondo quanto afferma il londinese Daily Express, il quale spiega che il dispositivo se¬ greto consentirebbe di aumentare enormemente, fino a 160 km, la gittata dei cannoni da campo e degli obici, modificando i proiettili in maniera relativamente semplice. Il nuovo brevetto, di un canadese, sarebbe stato sperimentato nell'isola di Barbados nel Mar dei Caraibi; in mano agli israeliani, consentirebbe d; bombardare la capitale siriana dalle attuali posizioni nel Golan. Nei Paesi arabi, frattanto, continua il riarmo di ogni genere e i viaggiatori provenienti dalla Siria parlano con stupore dei quantitativi d'armi colà pervenuti, tra i quali i missili «Scud» che l'Urss avrebbe fornito generosamente e con istruttori ed esperti. Ma è di oggi la notizia, data dai giornali di Beirut Al Safir e L'Orient - Le Jour, secondo l'a°-eressività i d0=ressivita Giorgio Romano la, quale la Russia avrebbe offerto anche al Libano una triplice rete missilistica per la difesa «contro di Israele».

Persone citate: Allon, Ariel Sharon, Giorgio Romano, Golan, Rabin, Sadat