I Fittipaldi: simbolo del "nuovo" Brasile di Livio Zanotti

I Fittipaldi: simbolo del "nuovo" Brasile Hanno sostituito Pelè nel cuore dei tifosi I Fittipaldi: simbolo del "nuovo" Brasile Dietro la vettura di Wilson, la Copersucar, lo spirito di urbanizzazione e di industrializzazione del paese - Tentativo di emancipare l'agonismo automobilistico nazionale dalla supremazia straniera (Dal nostro inviato speciale) San Paolo, 24 gennaio. Sfumata dall'effetto della velocità, l'immagine argentea della » Copersucar » di Wilson Fittipaldi, la prima auto brasiliana di • F.1 » — ma il motore è un Ford Cosworth —, appare su un enorme cartellone pubblicitario all'ingresso della città e si ripete in mille volte come in un fantasmagorico caleidoscopio, sui muri del centro, sulle targhe dei parcheggi pubblici, sulle placche adesive che si affacciano dai lunotti posteriori delle vetture in corsa nel traffico indiavolato di San Paolo. Ha soltanto una rivale, nel panorama variopinto della pubblicità stradale, la McLaren del campione del mondo Emerson Fittipaldi, Il fratello minore di Wilson, che gareggia sul filo dei 300 l'ora per propagandare le sigarette ed il carburante di due grandi società nordamericane. Nel Brasile della « industrializzazione a tutti i costi », l'automobile si è ormai appaiata al calcio nella passione popolare; ed uscito di scena Pelè, Il suo posto nel firmamento degli astri nazionali è stato conquistato dai Fittipaldi. Le quattro ruote sembrano sintetizzare lo spìrito dell'urbanesimo brasiliano, che qui a San Paolo trova la sua espressione massima, tanto per il bene come per il male. Non importa che le vittime degli incidenti stradali siano migliaia l'anno, gli automobilisti continuano a correre trascinati nel ritmo della città e dalla sua voglia di crescere in fretta. I sintomi di recessione che già si avvertono in qualche settore dell'economia, non hanno ancora neppure sfiorato l'automobile. Mentre la amministrazione municipale continua a stanziare miliardi per aggiungere nuovi viadotti, « sopraelevate » e tunnel a scorrimento veloce, ad un sistema viario che non riesce più ad offrire sbocchi all'aggrovigliatissimo traffico urbano. C'è tutto questo, e ancora l'emozione che sempre accompagna una kermesse automobilistica, dietro II IV ' Grande Premio do Brazil », seconda prova dell'anno per i piloti di 'F.1 », che si disputerà domenica prossima sul circuito di Interlagos, appena fuori San Paolo. Non stupisce, quindi, che con l'entusiasmo e le tensioni affiorino anche le polemiche. Al centro di esse vi è oggi la • Copersucar », disegnata da Ricardo Divila e affidata ai polsi di Wilson Fittipaldi, nella dichiarata ambizione di emancipare l'agonismo automobilistico nazionale dalla supremazia straniera. Nella sua prima uscita, sull'autodromo « 17 Ottobre » a Buenos Aires, 15 giorni addietro, l'auto non ha resistito allo sforzo impostole dalla corsa e, dopo un Incidente senza conseguenze, Wilson s'è trovato costretto a dichiarare « forfait ». La sua linea, annunciata come innovatrice, non trova in realtà riscontro nella capacità con cui è stata realizzata; concettualmente ardita, resta però assai lontana da ciò che richiede la pista, e la differenza che separa la teoria dalla pratica prende corpo in una carrozzeria definita « approssimativa » dalla gran parte dei tecnici. L'esperienza ha un prezzo che non si lascia computare soltanto in termini di denaro. Quanto sia costata effettiva- mente la « Copersucar » non si sa. Il governo federale avrebbe partecipato alla spesa con un miliardo di lire, oltre che con il suo avallo ulficiale all'impresa. Il resto, una cifra pari al doppio e probabilmente maggiore, è stato posto dagli industriali dello zucchero. L'investimento finanziario è tuttavia l'ultima cosa a preoccupare I brasiliani. Con il prezzo che attualmente ha lo zucchero sul mercato Internazionale, la cooperativa degli zuccherieri brasiliani può permettersi questo ed altro. Semmai, ad infastidire è l'incerto esito che promette l'auto affidata a Wilson e la stessa capacità del pilota, indubbiamente inferiore a quella del fratello. Ma I brasiliani si difendono dalle critiche sostenendo che si tratta soltanto dell'avvio di un progetto suscettibile di variazioni, grazie appunto all'esperienza acquisita in corsa. Contrariamente a quanto è suo costume, lo stesso Wilsinho Fittipaldi è Intervenuto nella polemica per difendere se stesso e l'automobile. « Abbiamo debuttato nella data fissata sul circuito di Buenos Aires. Per noi questo già rappresenta un traguardo. Non si può dire la stessa cosa dell'annunciata vettura di "F.1" Argentina, la "Berta LRF1", che rimane ancora nei laboratori e chissà quando ne uscirà. In ogni modo, vedremo cosa accadrà qui ad Interlagos... ». Le dichiarazioni dei tecnici della ' Copersucar » e soprattutto del responsabili dell'equipe sono però assai più prudenti di quelle di Wilson. Essi sostengono che fino a metà del campionato del mondo l'auto correrà soltanto per cercare il proprio punto di migliore resa. « A partire da quel momento, ci considereremo davvero in corsa e allora i risultati dovranno essere altri », ha detto il manager della squadra. Con un Fittipaldi in testa alla graduatoria del migliori piloti del mondo e ancora un Fittipaldi sulla vetta delle polemiche, I brasiliani si apprestano a celebrare domenica un nuovo atto della loro corsa all'industrializzazione. Evidentemente la corsa di Interlagos non è soltanto una competizione sportiva. Livio Zanotti

Luoghi citati: Argentina, Brasile, Buenos Aires, Interlagos, San Paolo