"Mai più il bambino potrà dimenticare"

"Mai più il bambino potrà dimenticare""Mai più il bambino potrà dimenticare" Il pediatra è preoccupato per il trauma che avrà Pietro dalla terribile avventura "Il suo sistema nervoso corre seri pericoli" Pietro Garis, un bimbo di 5 anni, delicato e sensibile, da tre giorni prigioniero di una banda di criminali. Dopo l'angoscioso viaggio sull'auto dei rapitori, forse rinchiuso in una buia cantina o in una squallida soffitta. Chi può valutare il grado di bassezza e ferocia di un « kidnapper »? Quali ripercussioni potrà avere un episodio cosi drammatico sulla psiche di un bambino? Abbiamo sentito il parere del dott. Umberto Widmer, primario della divisione pediatrica all'ospedale Martini, che ha avuto in cura il bambino e l'altro giorno in un messaggio alla televisione ha indicato le cure per evitargli inutili sofferenze. Il dott. Widmer ha più di 30 anni di esperienza ospedaliera, è commosso e preoccupato: « Impossibile commentare un atto slmile, mi auguro che questa vicenda si concluda al più presto e che i criminali siano catturati. Chissà se basteranno anni per far dimenticare a Pietro lo choc dell'angosciosa avventura ». « Definire Pietio un malato — spiega il medico — è forse Inesatto. Non è un robustone, è piuttosto delicato. Ha avuto qualche bronchite asmatica, che alla sua età ha tendenza a ripetersi. Anche la sua allergia è un chiaro sottofondo delle manifestazioni asmatiche. Non è assolutamente un infermo, è invece il suo sistema nervoso che corre seri pericoli ». Il dott. Widmer aggiunge: « Per alcuni bambini l'improvviso distacco dall'ambiente familiare può avere scarsa importanza. Per Pietro il trauma è grave. Nel nostro ospedale abbiamo voluto le madri vicine al figli, ci siamo resi conto che la loro lontananza è causa di choc. A 5 anni il problema è più acuto: il bimbo viene colto da profonda disperazione. Dubito che i criminali che l'hanno rapito si preoccupino della sua salute. E' gente sensibile soltanto ai quattrini. Cosa ci si può aspettare da chi rapisce un bimbo di 5 anni? Non voglio pensare a componenti sadiche, ma c'è in loro certamente una buona dose di cinismo e brutalità ». Pietro è cresciuto in un ambiente ideale: niente pietismi e affetti soffocanti. « La madre è una donna gentile ed equilibrata — afferma il medico — il bimbo soffrirà molto per la sua mancanza. La violenza del rapimento causa una sensazione di abbandono. Le reazioni sono immaginabili: prima il rifiuto, la disperazione, poi uno stato di apparente accettazione. In realtà non si tratta di rassegnazione, ma di panico, d'angoscia. Ecco perché il trauma è preoccupante: oggi e in futuro. Come sarà poi un bimbo che ha vissuto una simile esperienza? Diffiderà di tutti, sarà un introverso, un timido? O un ribelle, un aggressivo? ». Quando i rapitori lo hanno afferrato e trascinato nell'auto, Pietro non ha gridato. Per paura? Per sorpresa? Il dott. Widmer sostiene: « Non credo che abbia pensato a uno scherzo. E' l'angoscia che gli ha bloccato ogni reazione. A 5 anni un bimbo resta senza fiato, oppresso. Penso con sgomento alle sue ore di terribile prigionia. E' un bimbo grazioso che invita alla confidenza. Spero che tra quei criminali ci sia almeno una donna per offrirgli qualche attimo di finto ca¬ lore materno ». e. mo. Il dott. Umberto Widmer: « Un'avventura angosciosa »

Persone citate: Pietro Garis, Umberto Widmer