Concluso il drammatico volo del "Boeing 707„

Concluso il drammatico volo del "Boeing 707„ Il valore politico della nuova Carta costituzionale Cina, il partito ha il sopravvento Pechino, 21 gennaio. Bruscamente, la notlc di sabato 18. Pechino s'è messa a brillare. Nelle grandi strade dove, per far economia, non s'accende che metà delle lampade, fiotti di luce Ira gli alberi e i rami hanno scacciato la notte al carillon delle ore 20, quando — segno dei grandi giorni — migliaia di lampade appese ai muri degli edifici pubblici ne hanno disegnato le linee al di sopra dei corsi addormentati. Così, gli abitanti della capitale hanno sapulo della convocazione della quarta Assemblea nazionale. I più hanno acceso la radio per ascoltarne le notizie, mettendo — come succede spesso — il volume al massimo. Qualche petardo è esploso nei viottoli, piccoli razzi hanno acceso di rosso i letti di tegola, grossi tamburi battevano sordamente la notte. Non si potrebbe dire, tuttavia, che l'avvenimento abbia suscitato manifestazioni d'entusiasmo simili a quelle che avevano seguito il X congresso del partito. La notte era troppo fredda: non c'era molta sorpresa; i testi erano stali discussi lungamente dalla base; e poi, i cinesi sapevano bene che si trattava della riunione d'un organismo politico subordinato. Nelle relazioni fondamentali, s'afferma il nuovo monopolio della direzione del partito sulla vita pubblica. La direzione unica del partito, tema di tanti editoriali dello scorso anno, è ora nella nuova Costituzione: il partito, finora « nucleo dirigente della causa rivoluzionaria », diventa, nell'art. 2, « nucleo dirìgente dell'intero popolo cinese » e, come sottolinea il preambolo, la Cina deve « mantenere la linea e i principi politici fondamentali del pcc per tutto il periodo storico del socialismo ». L'assemblea ha deciso di sopprimere, o di subordinare al partito, tutti gli organismi semindipendenti. Non c'è più la presidenza della Repubblica; l'organo con più poteri è il comitato permanente dell'Assemblea, rivestilo ormai delle prerogative che erano della presidenza. Ma questo « capo dello Stato collegiale » resta un organo subordinato, e la stessa Assemblea nazionale ha perduto la sua supremazia teorica: secondo l'art. 16, essa è posta « sotto la direzione del partito comunista, organo supremo del potere statale». La Costituzione segna l'abbandono della teoria della sovranità nazionale o popolare, a vantaggio della sovranità proletaria. L'art. 1 dice «La Repubblica popolare di Cina è uno Stato socialista di dittatura del proletariato, diretto dalla classe operaia ». Questo mutamento porta ad alcune conseguenze nella composizione degli organi dello Stato: nell'Assemblea nazionale come nei più piccoli comitati ri¬ voluzionari locali, l'alleanza operai-contadini-soldati deve occupare la maggioranza dei seggi. Così anche nel campo strettamente ideologico: il marxismo deve dominare « in tutti i settori della sovrastruttura », dice il documento dell'Assemblea. Gli obiettivi che, nel suo rapporto, Chang Chun-chiao assegna a questo Stalo, sono tre: battere le classi reazionarie, reprimere la controrivoluzione, difendere il Paese dalla sovversione e dall'aggressione dei nemici esterni. Prudentemente, la Costituzione prevede che le sessioni annuali dell'Assemblea nazionale possano essere anticipate o ritardale. Se il partito non avesse avuto l'intenzione di normalizzare la vita politica, Chang Chun-chiao non avrebbe certamente citato all'inizio del suo intervento la frase del presidente Mao secondo cui « uno Stato deve avere norme e una carta fondamentale », Se si esamina più dellagliatamcntc la Costituzione, bisogna notare l'insistenza sull'idea — cara al presidente Mao — che non può esserci vero centralismo là dove non c'è democrazia. Il testo di presentazione precisa che è slato lo stesso Presidente a chiedere l'iscrizione del diritto di sciopero. I responsabili dei comitati rivoluzionari sono revocabili dalla base, salva la approvazione degli organi superiori. I giudici sono responsabili di fronte alle assemblee popolari; inoltre, « per istruire e giudicare un caso, si deve applicare la linea di massa ». La sostanza di queste disposizioni era stata precisata già cinque anni or sono, in coincidenza con la sessione del comitato centrale di Lushan. Naturalmente, dal testo è scomparso il nome di Lin Piao; quello di Mao non figura che come «pensiero di Mao Tse-tung». Alain Bouc Copyright di « Le Monde » e per l'Untili de « Ln Stampn » Ciu En-lai

Persone citate: Alain Bouc, Chang Chun-chiao, Ciu En-lai, Lushan, Mao

Luoghi citati: Cina, Pechino