Un parco per i ragazzi del centro storico: lo ha offerto l'Intendente di Finanza

Un parco per i ragazzi del centro storico: lo ha offerto l'Intendente di Finanza Un parco per i ragazzi del centro storico: lo ha offerto l'Intendente di Finanza I sei figli di Ernesta Lanzarotti torneranno sicuramente a vivere con la mamma, in un alloggio più rispondente alle loro esigenze di quanto non lo fossero le due buie stanzette di via Palazzo di città nelle quali sono stati trovati, soli, una settimana fa. Al caso, che ha portato ancora una volta drammaticamente alla ribalta il problema del centro storico e dei suoi abitanti, si sta interessando l'assessore all'Assistenza della Provincia dott. Teppati, d'accordo con il Tribunale dei minori. I bimbi, che da martedì scorso sono ospiti dell'Istituto per l'infanzia di corso Giovanni Lanza rimarranno tutu insieme nello stesso reparto che li ha accolti al loro arrivo, aspettando che si trovi una nuova casa. « Probabilmente l'attesa durerà fino alla fi ne dell'anno scolastico — dice l'assessore Teppati — anche per evitare altri sballottamenti. Abbiamo rinunciato all'idea di lasciare i più piccoli all'Ipl e di trasferire i tre più grandicelli in un istituto dotato di scuola elementare e materna. Sarebbe un ulteriore trauma per i sei fratellini e una preoccupazione in più per la madre, che potrebbe vederli con più difficoltà ». Ieri mattina un'assistente sociale della Provincia, la signora Meda, è andata ad iscrivere Paola ed Elda Lanzarotti, 9 e 7 anni alla scuola Don Bosco di via Mentana, non lontano dall'Ipi. Stamane le due bimbe riprenderanno a frequentare le lezioni. « Non dovrebbero incontrare difficoltà perché sono entrambe molto intelligenti — dice Teppati —. Le loro non sono certo pagelle di bimbi disadattati: nel primo trimestre una ha avuto 9 in condotta, 10 l'altra. I voti di profitto sono buoni, superiori alla media. Pur nella situazione in cui erano hanno fatto poche assenze: 4 la più grande, una ventina l'altra, ma perché è stata ammalata. Speriamo che si inseriscano bene tra i nuovi compagni ». Lucia e Mario, 5 e 4 anni, andranno invece all'asilo. « Il nostro grosso problema — soggiunge Teppati — è quello di riuscire a trovare un punto di intesa con la madre, per aprire un dialogo. E' una donna difficile, schiva, che si sente braccata e per questo rifiuta ogni collaborazione ed aiuto. Non vuole neppure i contributi in denaro: dal 1971 non li ha più ritirati. Oggi potremmo darle, fra aiuti ordinari e straordinari, 96 mila lire al mese: non è una cifra trascurabile per una donna che ne guadagna 140 con il suo gravoso lavoro. Adesso le abbiamo consentito di vedere i bimbi più sovente: forse in questo modo, avvicinandola tutti i giorni, riusciremo a parlarle e ad alutarla. Prima però dobbiamo vincere la sua diffidenza. Certo non è semplice farle accettare un nuovo alloggio quando ha sempre rifiutato tutto, perfino le matite del patronato scolastico ». Oltre alla casa si cercherà, e questa è la cosa più importante, di dare un'assistenza ad Ernesta Lanzarotti in modo che 1 bimbi possano essere accuditi anche nelle ore in cui la donna è impegnata nelle pulizie. Dice Teppati: « Resta il fatto che lei non vuole nulla. Ieri mi ha raccontato che la ditta per cui lavora le ha tolto gli assegni famigliari. Ebbene non si è lamentata, anzi ha detto che è giusto così, che t figli ora sono a carico della pubblica assistenza e che quindi lei non ha nessun diritto di percepire quei soldi ». Ieri pomeriggio Ernesta Lanzarotti è andata all'Ipi a trovare 1 bimbi. E' stata con loro un paio d'ore, dicendo dieci parole al massimo. Paola e Elda facevano 1 compiti, gli altri giocavano tranquilli. Una delle bambinaie le ha dato un cappottino di Mario, il maschietto più grande: 1 bottoni si staccavano. Ernesta Lanzarotti ha preso ago e filo e si è messa a cucire. In silenzio, senza alzare la testa. Con i suoi Agli Intorno, le uniche cose che ha veramente sue. ★ * Il dramma di Ernesta Lanzarotti ha riacutizzalo un vecchio male. Torino, clic un tempo era una delle città più ricche Ui verde non offre spazio per 1 giochi dei bambini. Soprattutto Il centro storico è avaro di polmoni che possano accogliere le capriole, le corse e le forsennate, Interminabili partite di calcio a cui sanno dare vita soltanto i ragazzi. Trovata una soluzione per la madre costretta a tenere 1 figli chiusi in casa per poter lavorare sensa assilli, restano le esigenze di tante altre famiglie, di centinaia di ragazzi che hanno bisogno di correre. Proprio nel cuore della vecchia Torino, dove le vecchie case si stanno sbriciolando a fianco di palazzi solenni, c'è una riserva invidiabile di spazio sicuro, di verde e di alberi. Sono i giardini reali, ora a disposizione del pubblico. Si dovrebbe, però, ampliare l'orarlo d'apertura, disporre un adeguato servizio di vigilanza. Ma al giardini reali non si può giocare liberamente a palla. E allora? Abbiamo trovato la soluzione. L'intendente di Finanza dott. Felice Amitrano, su interessamento de « La Stampa », metterà a disposizione del Comune circa 10 mila metri quadrati di terreno cintato di proprietà del Demanio, ricco di piante. Si tratta di un'appendice dei giardini reali, compresa fra corso San Maurizio e via Rossini, all'ombra della Mole. In passato si voleva costruire su questo terreno un centro ricreativo per i dipendenti degli uffici finanziari. L'Intendente ne propone l'utilizzazione al Comune (affitto simbolico mille lire l'anno) per i giochi dei bambini. E' più problematico, invece, l'uso del giardino che si apre in fondo a via. XX Settembre, fra Casa Spalla, la cosiddetta palazzina svizzera (abitata da ex dipendenti di casa Savoia) e la « ma- nica nuova » del palazzo reale, e del giardino dell 'Orangerie. Il primo costituisce una « fascia di rispetto » intorno a una scuola materna con 130 bambini, Agli soprattutto di povera gente, gestita da religiose per conto dell'Or¬ dine di Malta; nel secondo sono in corso lavori per ampliare un fabbricato destinato ad accogliere il museo delle antichità, cho vi sarà trasferito per dare respiro al museo Egizio. Il guaio è che lo spazio libero dovrebbe essere distribuito fra le case, cioè portato più vicino alle famiglie che lo devono usare. In questo senso c'è un Impegno del sindaco che ha assicurato un intervento del Comune per restituire al più presto ai giovani il cortile dell'oratorio di Sant'Agostino. Un piccolo sfogo, ma purtroppo non basta. Servizio di Gianni Bisio e Renato Romanelli Ernesta Lanzarotti ha trascorso un po' di tempo con i figli, che giocavano intorno a lei, all'Istituto per l'infanzia

Luoghi citati: Ernesta, Savoia, Torino