Nella notte Consiglio dei ministri

Nella notte Consiglio dei ministri Nella notte Consiglio dei ministri Rai-tv: l'accordo sul nuovo decreto (Dalla redazione romana) Roma, 21 gennaio. Per dirimere le divergenze sorte su un articolo del nuovo decreto-legge sulla Raitv si è riunito alle 22 il Consiglio dei ministri su richiesta di Moro. Nel precedente consiglio di sabato era stato approvato lo « schema » del decreto-legge lasciando che in base a esso fosse poi completata la stesura. Tra i punti che sembravano «pacifici» c'era anche quello che si riferiva alla ripartizione della pubblicità giornalistica della Sipra. (Secondo un accordo del governo Andreotti essa non poteva aumentare i contratti di pubblicità per quotidiani o settimanali dei quali ha la concessione: vi sono, fra gli altri, il Popolo e VAvanti! organi ufficiali della de e del psi, l'Avvenire, quotidiano cattolico, l'Umanità, settimanale del psdi). Al momento di definire questo articolo le delegazioni democristiana, socialista, socialdemocratica, presente il ministro delle Poste, Orlando, hanno chiesto di aumentare del 15-20 per cento il fatturato pubblicitario della Sipra per la parte giornali stampati (non per quella radiotelevisiva). Il repubblicano Bogi, assente da Roma, venuto a conoscenza delle proposte, ha fatto sapere che il suo partito era assolutamente contrario. Vi sono stati contatti con La Malfa e con Moro. Nuove riunioni si sono avute nel pomeriggio e a sera. Infine si è riunito il Consiglio dei ministri per fissare in modo definitivo l'articolo in discussione: la Sipra è autorizzata ad aumentare il fatturato pubblicità rio del 10 per cento. Adesso il testo del decreto legge po tra essere stampato sulla Gazzetta Ufficiale ed essere presentato alle Camere per la conversione in legge. Il maggior introito per la Sipra sarà di circa 2 miliardi nel '75. Secondo il sottosegretario Battaglia, che ha trattato per il pri, la soluzione è equa, perché « mantiene immutata provvisoriamente la situazione della Sipra a tutela di alcune esigenze dei quotidiani ». Battaglia ha sottolineato che la suddivisione della pubblicità fra Rai e quotidiani è già regolata da un apposito meccanismo che, a suo giudizio, garantisce le testate. L'on. Manca, per il psi, ha duramente criticato le accuse di manovre rivolte a de, psdi e psi e ha sostenuto che il suo partito sin dall'inizio della trattativa « aveva posto il problema non solo del desti no della Sipra, ma più in generale della regolamentazione dell'intero settore della pub blicità radio-tv, stampata e cinematografica ». A giudizio di Manca il psi si è preoccupato « di non consentire che la Sipra, azienda pubblica per la pubblicità, precipitasse sotto il pesante attacco mossole dai grandi gruppi privati che hanno operato per impadro nirsi dei contratti di alcuni grandi giornali, soprattutto nel Mezzogiorno, mettendo in discussione la sopravvivenza dell'azienda ». Infine « nessuno ha fatto trovare il pri di fronte a un colpo di mano poiché il testo del decreto era stato approvato anche dai repubblicani ». Il de Bubblico ha dichiarato, in sostanza, che il suo partito ha dato prova di difen dere la libertà di stampa e i bilanci dei giornali, che sono quasi tutti in crisi. La Federazione italiana editori di giornali, dopo essere stata consultata su sua richiesta dal ministro Orlando, prima che si riunisse il governo, aveva fatto sapere che: « Anche nei limiti che si intenderebbero precisare nel La Sipra autorizzata per le inserzioni sui ad aumentare il fatturato del 10 per cento quotidiani - Maggior introito: 2 miliardi nuovo testo del decreto, la Federazione editori ritiene che qualsiasi modifica del blocco sospensivo applicato agli interventi della Sipra nella produzione di pubblicità che non sia puramente radiotelevisiva verrebbe a pregiudicare le scelte future su questa materia assai controversa. La Federazione editori non può che confermare il suo atteggiamento più volte manifestato con la fondata preoccupazione dei riflessi che sulla libertà di stampa e sulla pluralità delle testate potrà avere qualsiasi ingerenza affidata ad un ente di controllo statale ».

Persone citate: Andreotti, Battaglia, Bogi, La Malfa, Manca, Moro

Luoghi citati: Roma