Dallo "scandalo" dell'Fbi nasce un altro Water gate? di Vittorio Zucconi

Dallo "scandalo" dell'Fbi nasce un altro Water gate? Dallo "scandalo" dell'Fbi nasce un altro Water gate? Il Senato Usa ha creato una " super-commissione " d'inchiesta (Dal nostro corrispondenteI Washington, 20 gennaio. L'Fbi (Federai Bureau of Investigation) segue le vicende della Cia, della Casa Bianca, del Dipartimento di Stato che l'hanno preceduto nel segno dei grandi scandali nazionali ed ora ha anch'esso il suo scandalo, debitamente clamoroso. Rivela la Washington Post, che l'Fbi da anni scheda e controlla 1 più autorevoli senatori e deputati, osservandone minuziosamente le più intime abitudini. Per Ted Kennedy e George McGovern, per Henry Jackson e Barry Goldwater, per Adlai Stevenson III e Hubert Humphrey, giù per le pagine del «Gotha» parlamentare, esistono nelle casseforti dell'Fbi piccanti resoconti sulle deviazioni coniugali, le inclinazioni libatorie, il gioco, le multe non pagate, informazioni fondate, il più delle volte, su delazioni generiche. La rivelazione è di domenica e oggi l'aula del Campidoglio risuona di echi indignati: Kennedy invoca un'inchiesta parlamentare, McGovern trova dalle notizie materia per protestare contro lo «Stato di polizia» (probabilmente perché non ha mai vissuto in uno Stato di polizia sul serio), Kastenmeier, presidente della sottocommissione per l'amministrazione della giustizia raccoglie il grido di dolore dei suoi colleghi più importanti e annuncia indagini ufficiali. Nel frattempo, a poca distanza dal Campidoglio, un'altra Commissione, questa presieduta dal vicepresidente Rockefeller, indaga sulla Cia. Fra inquisitori e inquisiti, Washington assomiglia ormai a un gran gioco di guardie e ladri con i giornali a far da arbitri. Indignazione e sospetti si sono coagulati oggi in un voto al Senato: il gruppo democratico (che domina a suo piacere l'assemblea) ha votato 45 contro 7 la creazione di una «supercommissione» d'inchiesta che indaghi sulla Cia, su 11'Fbi e su ogni altra attività di spionaggio interno. La «supercommissione», che sarà formata nei prossimi giorni, avrà 500 milioni di lire come fondo spese, completi poteri giudiziari (sequestrare documenti, convocare testimoni eccetera) e tempo sino al primo settembre per presentare una relazione. Essa è l'equivalente della «Commissione Ervin» formata per le prime indagini sul Watergate nel 1973. L'America potrebbe dunque avere un altro Watergt.te. Colpevole di tutto sarebbe Fdgar Hoover, il «papa nero» dell'Fbi che rimase a capo dell'Ufficio federale di investigazione per 48 anni, resistenza probabilmente ineguagliata nel mondo per incarichi così delicati e importanti, e forse spiegabile proprio con quelle spinose cartelle conservate nei suoi cassetti. Edgar Hoover era celebre per il suo gusto nel vantare la conoscenza dei più intimi dettagli sulla vita dei politici: ufficialmente, l'Fbi fa capo, attraverso il ministero della Giustizia da cui dipende, direttamente alla Casa Bianca e non è un mistero che qualche presidente cedette alla tentazione di approfittare per ragioni politiche della profonda conoscenza che l'Fbi ha sempre avuto degli uomini, specialmente politici. Così come non è un mistero che tali «favori» siano sempre un'arma a doppio taglio. E' stato calcolato che un uomo come McGovern avrebbe avuto, intorno al 1972, quando ottenne la candidatura democratica alle presiden¬ ziali, almeno una mezza dozzina di agenti alle calcagna: uno dell'Fbi, un paio della Cia, due al servizio della Casa Bianca e probabilmente un «privato», al soldo di qualche avversario politico minore. Vittorio Zucconi

Persone citate: Adlai Stevenson Iii, Barry Goldwater, Edgar Hoover, George Mcgovern, Henry Jackson, Hoover, Hubert Humphrey, Kennedy, Rockefeller, Ted Kennedy

Luoghi citati: America, Washington