Juve completa e viola dimessi

Juve completa e viola dimessi Juve completa e viola dimessi Difficile vedere un Rocco arrabbiato. Può essere deluso, amareggiato, triste, mugugnante, annoiato, insomma toccare tutte le sfumature di un umore — come dire? — fosco, ma raramente entra nei confini dell'ira. Perché sempre il suo innato senso dell'umorismo, una notevole capacità di sdrammatizzazione lo riconducono in zona-serenità. C'è però un argomento specifico capace di far perdere la calma al « paron »: l'accusa di piangere troppo sulle proprie disgrazie calcistiche, di lamentarsi ad oltranza, di fare — come dicono a Milano — il « piangine » in servizio permanente effettivo. Ogni volta—e succede spesso — che legge sui giornali questo giudizio-accusa nei suoi confronti, il cavalier Nereo cancella il sorriso dalle labbra e replica ad alta voce: per poi scriversi nel gran libro delia sua memoria data, avvenimento e (soprattutto) autore di quella piccola 0 grande polemica. In questo il « paron » non perdona: ci sono giornalisti suoi amici da lustri ormai rassegnati a sentirsi ripetere — una volta si e una no — vecchie storie di « lacrime » registrate (dagli altri) e mai versate (da Rocco). Oggi paron Rocco torna a Torino, lui « nonno » degli allenatori italiani, alla guida di una Fiorentina « under 23 ». Gli mancano quattro titolari, e non da poco, perciò nei giorni scorsi il trainer ha giustamente sottolineato quanto precaria fosse la situazione di una squadra che deve affrontare la Juventus: e subito è scattata la critica, l'accusa di « pianginismo ». Tanto che Rocco appena arrivato a Torino si è sentito in diritto di dire: « Ciò, vorrei veder se un altro riderebbe al posto mio ». Tutto giusto. Non si può concedere alla Juventus capolista, sul suo campo, il vantaggio di tante assenze determinanti: per quanto bravi possano risultare 1 sostituti è chiaro che tipi come Superchi, Della Martira, Merlo e Brizi non si lasciano fuori formazione senza rimpianti. Purtroppo la Fiorentina è in periodo sfortunato: dopo gli incidenti di Della Martira, Merlo e Brizi è intervenuta una preoccupazione familiare (il figlioletto di 5 anni da operare) per Superchi. In fondo quel rigore fallito, col pallone che si stampa sulla traversa a pochi minuti dalla fine e fa sfumare il sogno di una vittoria sulla Lazio campione, può valere quanto un simbolo della malasorte che al momento resiste in dosi massicce nel « clan » viola. Con un atteggiamento che fa pensare alla « legittima difesa » Rocco non ha comunicato una formazione ufficiale: anche per¬ ché Roggi, tanto per gradire, è reduce da un'influenza e solo all'ultimo momento potrà decidere se giocare o no. E Casarsa si è ammalato giusto ieri. Un altro assente. Vista la superstizione che a volte denunciano il presidente Boniperti e il trainer Parola, chissà cosa succederebbe alla Juve se certe disgrazie fossero capitate ai bianconeri. Boniperti (che ha un elenco segreto di ristoranti che « portano fortuna » a patto che lui e Parola li frequentino, almeno per pochi minuti, alla vigilia delle partite « giuste ») e il suo trainer sono invece in un momento felicissimo: Parola ha scoperto pure la coppola portbonheur da indossare in panchina e ieri, con uno stratagemma, ha accontentato le richieste di Spinosi che insisteva per essere aggiunto » al gruppo dei convocati. Però con Spinosi i presenti nel ritiro di Viliar Perosa salivano a 17 e Parola in un primo momento ha risposto « no, grazie »: poi Luciano è tornato alla carica e il trainer — che ha il cuore tenero oltre che superstizioso — gli ha detto « sì » convocando anche Brio. Che è infortunato ma serve per arrivare a « quota 18 ». I cosiddetti problemi di formazione in casa juventina sono solo quelli dell'abbondanza. Oggi ritorna Morini in difesa per dividersi con Gentile il compito di contenere le due « punte » viola. Gentile aveva una caviglia un po' ammaccata ma ieri ha superato bene l'ultimo provino e ha così potuto promettere la solita partita ruggente al suo allenatore nonché ai signori Abdalla Mohammed Fituri e Salem Abushiofa: questi due personaggi sono funzionari del Ministero dell'Industria della Libia che, trovatisi in Italia per motivi d'affari, hanno voluto portare i loro auguri ai bianconeri prediletti dal loro tifo calcistico. Gentile, come si sa, è nato a Tripoli e dunque per la Libia è una specie di figlio glorioso », in campo sportivo. A metà campo si attende il duello Furino-Antognoni. Privo dell'appaggio di Merlo Antognoni dovrà fare da punto di riferimento costante per le azioni violo: Furino può smorzargli l'estro con la tenacia e il dinamismo regalando alla Juve le solite grosse razioni di propellente per inseguire la vittoria. In ogni caso Antognoni è il personaggio più atteso, il fiore all'occhiello per « paron » Rocco costretto oggi a presentare una Fiorentina in panni davvero un po' dimessi. Se saranno pure « abbottonati » si potrà giustificarlo. Antonio Tavarozzi Antognoni guida a Torino una Fiorentina rimaneggiata

Luoghi citati: Italia, Lazio, Libia, Milano, Perosa, Torino, Tripoli