In casa di una principessa, Sogno avrebbe cercato l'aiuto militare

In casa di una principessa, Sogno avrebbe cercato l'aiuto militare Nuovi particolari dall'interrogatorio del gen.. Coniglio In casa di una principessa, Sogno avrebbe cercato l'aiuto militare La nobildonna parlò dei "programmi" dell'ambasciatore a un colonnello il quale, avvisato il Sid, ebbe l'ordine di "portare avanti i contatti" - Stessi discorsi li avrebbe fatti il prof. Borghesio mandcrite una divisione di stanza nel Friuli-Venezia Giulia, ha rife rito a violante che nei primi quattro ra=si dell'anno scorso, a rema, ci furono incontri tra i'amo:;s=iatore indiziato di cospl- raziona politica, e il tenente co Nuovi particolari, emersi dall'interrogatorio del generale Coniglio, ex capo del Sios-Esercito (servizio informazioni sicurezza), sulle avunces di Edgardo Sogno ad alti ufficiali dell'esercito, sono all'esame del giudice istruttore dott. Luciano Violante e del pubblico ministero dott. Vincenzo Pcchettino, 1 due magistrati che si occupano delle varie inchieste sulle « trame nere » (campi parrmilitari di Salvatore Francia, « partigiani bianchi », finanziamenti ai gruppi eversivi, « golpe di ottobre », traffico di armi, ramificazioni all'estero dell'Internazionale nera). Cerne abbiamo scritto l'altro ieri, il gen. Coniglio, oggi co lonnello Giuseppe Ccndò, morto a metà novembre in circostanze non troppo chiare. Di tutte le conversazioni con Sogno, il Con¬ ciò tenne informato il generale Coniglio il quale, a sua volta, trasmetteva 1 rapporti ai suoi di retti superiori (forse allo stesso generale Miceli, in carcere perché coinvolto nel golpe '70, e al colonnello Federico Marzollo). Adesso, in questi colloqui, si è appreso qualcosa di più. Il partigiano « bianco 11, medaglia , d'oro della Resistenza, frequen- tava a Roma 1 salotti patrizi e un giorno del gennaio '74 — secondo quanto risulterebbe dai documenti acquisiti dal giudice Violante — avrebbe accennato alla contessa Nicotera quella che era un po' la sua idea domlnan- te. E cioè: « In Italia tutto va 1 male, il pericolo comunista deve essere affrontato di petto e re spinto. Noi siamo pronti per passare all'azione, e possiamo contare sull'appoggio sicuro della Marlna, dell'Aviazione, delle alte sfere della magistratura e della burocrazia. Ci manca soltanto l'esercito ». La contessa ne accennò al tenente colonnello Condò, un uffi- clale addetto alla Procura genera¬ le militare di Roma, il quale era un po' di casa in queste riunioni di nobili. Il Condò, militare anzitutto prima che « uomo di mondo », sentì il dovere di riferire la circostanza al generale Coniglio, addetto ai servizi Informativi dell'esercito, il quale gli ordinò di « portare avanti i contatti ». Gli incontri tra l'ufficiale della Procura e Sogno sarebbero stati due, sempre alla presenza della contessa Nicotera e della principessa Pallavicini (a Roma, però, ce ne sono decine con questo nome). L'ambasciatore non avrebbs fatto mistero dei suoi programmi per un imminente « golpe liberale » e avrebbe domandato al colonnello Condò: « Lei, cosa può fare per darci una mano? ». Abbiamo già scritto che il terzo incontro, fissato per la metà di maggio, non avvenne, perche all'ultimo momento uno dei capi del Sid disse al Condò di tirarsi fuori da quella faccenda, non dovendo un ufficiale « esporsi » troppo. Secondo un'altra voce, nello stesso periodo In cui Edgardo Sogno prendeva contatti con esponenti dell'esercito a Roma, un altro ex partigiano « bianco », il prof. Andrea Borghesio, anche lui indiziato di cospirazione politica, avrebbe rivolto analoghi discorsi a un ufficiale del carabinieri a Torino, oggi in servizio altrove. Intervistato da due giornalisti, nel settembre scorso, l'ufficiale negò decisamente la circostanza, pur ammettendo di conoscere il prof. Borghesio, che era il suo dentista. Poi, alle insistenze del cronisti, disse: « Se qualcuno mi aiuta a ricordare, potrebbe darsi. In ogni caso, ap¬ pena tornerò a Torino, mi presenterò al dott. Violante ». Cosa, però, che non avvenne. Riferiamo queste voci, sia sull'ambasciatore Sogno sia sul prof. Borghesio, perché proprio su di esse — spesso confermate da più testimoni — il giudice Violante sta ccnducendo la sua indagine, non tralasciando alcun particolare.

Luoghi citati: Friuli, Italia, Roma, Torino, Venezia Giulia