La scoperta delle Alpi

La scoperta delle Alpi La scoperta delle Alpi Laura e Giorgio Aliprandi, Massimo l'omelia: « Le Grandi Alpi nella cartografia dei secoli passati », Ed. Priuli & Verlucca, pag. 471, lire 30.000. (s.) Un'ampia accurata ricognizione sui monti maestosi tra il Piccolo San Bernardo e il Rosa che Cesare, nei Commentari, definì « le Grandi Alpi », e sui percorsi suggestivi o avventurosi possibili nella Valle d'Aosta, in quelle del Piccolo e Gran San Bernardo, di Ayas e Gressoney, e in Valdigne, in Valpelline, in Valtournanche. Attraverso la cartografia si può seguire la graduale scoperta della regione in tutte le sue fasi, e il suo evolversi, i suoi costumi. S'inizia dalla Tabula Peutingeriana del XII Secolo, probabilmente derivata da un originale romano del IV Secolo dopo Cristo, con un contenuto d'informazioni su percorsi, distanze, località, valichi, che non sarà eguagliato neppure dai grandi cartografi del '500. E si giunge alle carte utilizzate dagli alpinisti nel periodo che si chiude con la prima ascensione del Cervino (1865), cui continua a riferirsi la moderna cartografia. Avventurosi viaggiatori del passato, ardue « vie » per vette quasi inaccessibili, le conquiste economiche e civili delle genti di quelle valli: dalle carte antiche emerge una storia senza retorica, ma ricca esauriente e attraente completata dagli «itinerari dei valichi tra la Val d'Aosta, la Savoia e il Vallese, e considerazioni sulla zona del Gran Pa radiso ».

Persone citate: Alpi Laura, Giorgio Aliprandi, Savoia, Vallese

Luoghi citati: Ayas, Val D'aosta, Valle D'aosta, Valpelline