Ex capo dei servizi segreti parla di contatti tra Sogno ed esercito
Ex capo dei servizi segreti parla di contatti tra Sogno ed esercito Il generale Coniglio interrogato dal giudice Violante Ex capo dei servizi segreti parla di contatti tra Sogno ed esercito L'alto ufficiale — sentito al posto del generale Maletti, dirigente del Sid, che è indisposto — avrebbe confermato che l'ambasciatore cercò di stabilire legami con un colonnello (morto poco dopo) per coinvolgerlo nel "golpe liberale" - Imminente una svolta decisiva? Il giudice istruttore dott. Violante ha interrogato Ieri mattina per due ore, dalle 9,30 alle 11,30, il generale Coniglio, ex capo del Slos-Eserclto (servizio informazioni sicurezza), ora comandante una divisione di stanza nel Friuli-Venezia Giulia. L'Interrogatorio del teste (il cui nome (inora non era mal comparso nell'Inchiesta sulle « trame nere ») e quelli In programma nei prossimi giorni (Il generale Vito Miceli. 11 senatore Gronchi, Il colonnello Ricci, l'ex agente del Sld, Glannettlnl) dovrebbero preannunciare la svolta, forse decisiva, nell'istruttoria del magistrato torinese. Il dott. Violante aveva convocato 11 gen. Maletti, capo del Sld, ma l'ufficiale ha fatto sapere di essere Indisposto. Sul contenuto del colloquio tra l'alto ufficiale (che era accompagnato dal colonnello dei carabinieri, Vivaldelli, e i giudici Violante e Pochettino, la magistratura mantiene, come al solito, il silenzio completo. Il dott. Violante, anzi, ha ammesso soltanto di aver sentito un personaggio « importante » e basta. Ma da notizie sicure raccolte in altri ambienti, abbiamo potuto ricostruire la storia che sta alle spalle del gen. Coniglio. Una storia che Violante ha intenzione di chiarire in tutti i suoi aspetti più delicati e inquietanti. Eccola. All'inizio dello scorso anno, il tenente colonnello Giuseppe Condò, di 42 anni, addetto tuia Procura generale militare di Roma, sarebbe stato avvicinato da Edgardo Sogno, l'ambasciatore che Violante ha indiziato di cospirazione politica. Durante il colloquio, Sogno avrebbe parlato in modo piuttosto esplicito dei suoi progetti di un « golpe liberale », e avrebbe riassunto così il suo pensiero: «lo e i miei amici abbiamo intenzione di fare « qualcosa »: voi, militari, siete dispo- sti a darci una mano, aiutandoci nei nostri programmi? ». Il ten. col. Condò sarebbe rimasto allibito, riuscendo però a nascondere il proprio stupore e commentando le parole dell'ambasciatore con frasi generiche di circostanza. Lasciato Sogno, l'ufficiale si affrettò a riferire tutto al gen. Coniglio, allora dirigente, come si è detto, del Sios. Que¬ sprdtbdrde sti, a sua volta, stese un rapporto informativo ai suoi superiori e dopo qualche giorno diede disposizione a Condò di « portare avanti l contatti» con l'ambasciatore, con l'ordine preciso di trasmettere, di volta in volta, rapporti informativi sull'esito degli Incontri. I contatti tra Edgardo Sogno e il colonnello Condò si sarebbe- ro ripetuti per parecchi mesi, fino al maggio scorso. Argomento delle « conversazioni », l'eventuale contributo che le Forze Armate erano in grado di assicurare ai piani eversivi del gruppo liberale di destra. Improvvisamente, a maggio, Condò tagliò netto ogni rapporto con l'ex capo della « Franchi ». « Un ufficiale non può esporsi oltre un certo limite » avrebbe detto un superiore al tenente colonnello. Trascorrono altri mesi, il giudice istruttore Violante, a fine luglio, riprende l'istruttoria sui campi paramilitari, indizia di reato 1 quattro « partigiani bianchi », mette le mani sui protagonisti del « golpe di ottobre ». Il 15 ottobre (è notizia apparsa sui giornali) Violante e Pochettino vanno a Roma e Interrogano l'on. Andreotti, l'allora capo di stato maggiore gen. Andrea Viglione, e il nuovo capo del Sid, ammiraglio Andrea Casardi. Le domande dei magistrati sono molte: perché Sogno, fin dal '72, era sorvegliato per ordine del ministero della Difesa? perché erano stati sciolti alcuni reparti delle Forze Armate nel Nord Italia? eccetera. Le risposte giungono puntuali, precise, esaurienti. L'ammiraglio Casardi esibisce anche degli appunti circa 1 rapporti Sogno-Condò. E' naturale che Violante fermi la sua attenzione su queste « note » e decida di sentire come testimone il colonnello Condò. Pochi giorni dopo, l'ufficiale viene ricoverato d'urgenza al San Filippo Neri di Roma per un attacco cardiaco e muore il 12 novembre. Il referto parla di « cardiomiopatia idiopatica e choc cardioseno irreversibile ». Due medici avrebbero commentato: « Si scrive così quando non si conoscono con certezza le cause del decesso e sì vuole evitare alla famìglia lo strazio dì un'autopsia ». Passa ancora qualche giorno (nessun giornale ha fatto cenno della morte di Condò), la magistratura torinese telefona al Sid: « Dobbiamo convocare il colonnello Condò ». L'ammiraglio Casardi risponde: « Ma è morto ». Successivamente, il generale Coniglio viene trasferito nel Friuli-Venezia Giulia. Queste le notizie dell'antefatto. Ieri mattina l'ex capo del Sios avrebbe confermato parola per parola al giudice Violante e al pubblico ministero Pochettino il racconto che ha come protagonisti Edgardo Sogno e il colonnello Condò. Pare abbia anche consegnato ai magistrati parecchi documenti. Nella tarda mattinata, il capitano Nannetti e il maresciallo Colaci del nucleo Investigativo dei carabinieri, su mandato del dott. Violante, hanno presentato al giornalista Franco Magagninl, H Paese Sera (si trova a Torino .luale inviato per le « trame nere ») un ordine di « esibizione » di una bobina che contiene la registrazione di un'intervista con una persona che — si legge nel documento — « potrebbe avere ad oggetto fatti rilevanti con il procedimento in corso ». Il giornalista ha subito consegnato il nastro. Sul « personaggio » da lui intervistato, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione. s. ro. Il generale Coniglio con il col. Vivaldelli dei carabinieri nvF
Luoghi citati: Friuli, Nord Italia, Roma, Torino, Venezia Giulia
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