Genitori a lezione dai figli studenti

Genitori a lezione dai figli studenti Genitori a lezione dai figli studenti All'Unione Culturale i giovani hanno illustrato la proposta delle "liste unitarie" per le elezioni scolastiche negli istituti superiori Gli studenti hanno dato appuntamento ai genitori, mercoledì sera all'Unione culturale. Promotori dell'incontro i Comitati studenteschi unitari. Scopo: « Coordinare le varie forze democratiche e antifasciste impegnate nella formazione delle liste di candidati per le elezioni degli organi collegiali previsti dai decreti delegati ». Alle 21, i presenti non sono più di quattro-cinque. Un padre borbotta: « Se continuiamo soltanto a dire che i nostri figli non capiscono nulla e quando ci chiamano rifiutiamo l'invito, chi ci contesta ha ragione ». Alle 21,30, la riunione è aperta: c'è una quarantina di persone. « Ma non siamo pochi — precisa Ermanno Marocco, il delegato del Comitato studentesco — qui sono presenti circa una ventina di scuole superiori. Molti, in questo momento, sono impegnati in assemblee per consigli di classe e di istituto. Era inevitabile che non venissero ». Dopo aver illustrato i punti fondamentali dei Comitati per la riforma della scuola (modifica dei decreti delegati con maggiori poteri a studenti, genitori e insegnanti; diritto allo studio; potenziamento degli strumenti didattici; mense e trasporti; rinnovamento culturale; interdisciplinarietà; rapporto nuovo tra scuola e società, tra scuola e mondo del lavoro) viene proposta la presentazione di liste unitarie. Le difficoltà sono molte. Le denunciano i genitori. « Sono una madre in crisi — incominciava la signora Briotti che ha una figlia iscritta al Santorre di Santarosa —. Conoscerci tutti è impossibile, tanto più che io abito fuori Torino. Abbiamo fatto riunioni di classe, ma non abbiamo mai radunato tutti i genitori. Siamo sempre stati pochi. Che si fa in questi casi? ». Un padre precisa: « Sei-sette persone su 26. Chiediamo che la preside si interessi più attivamente al problema ». Ma è la politica la pietra della discordia tra 1 genitori. In una classe del Galileo Ferraris si è già verificata una spaccatura. Af¬ ferma il signor Rosso: « Alla riunione eravamo sedici: quindici hanno approvato una lista e un programma sulle linee tracciate dal Cogidas (Comitato genitori antifascisti); abbiamo inviato una lettera con tutte le spiegazioni agli assenti. Ci hanno fatto sapere che appoggeranno un'altra lista presentata da gruppi di destra ». « Non siamo uniti come gli studenti — si accalora la signora Venesia madre di un ragazzo del V Liceo scientifico —. Bisogna riconoscerlo, i genitori sono negligenti. Su 31, nella nostra classe ci ritroviamo sempre in quattro; la maggioranza arriverà alle votazioni senza neppure sapere che deve fare. Dove sono 'sti genitori? E' vero, il medico deve curare gli ammalati, l'ingegnere deve costruire case, l'avvocato ha le sue cause. Ma se il padre non ha tempo, perché non interviene la madre? ». Diffidenza, un certo menefreghismo all'italiana, mancanza di collegamenti sono il dramma che vivono questi genitori impegnati in un ruolo nuovo di « addetti ai lavori ». Hanno dubbi, problemi, qualche idea ancora confusa. « Essenziale — dice il padre di un ragazzo del D'Azeglio, insegnante al Segrè — è unire le famiglie che diano ampie garanzie di antifascismo. Finora si ha l'impressione che nelle riunioni si facciano soltanto chiacchiere, che le liste siano già preparate nei salotti di destra o in quelli di sinistra ». Dopo di questo primo scambio di opinioni tra rappresentanti di istituti diversi, genitori e studenti si sono riuniti in due gruppi per aiutare praticamente chi non ha ancora presentato una lista nella propria scuola, chi ha necessità di collegamenti con il Comitato di genitori democratici già esistente. Con tutti i limiti e le critiche che si possono fare ai decreti delegati, ci sono già alcuni punti a loro favore: la promozione di dibattiti fecondi, il confronto delle forze, la nuova vitalità immessa in un sistema che pareva ormai privo di stimoli.

Persone citate: Briotti, D'azeglio, Ermanno Marocco, Galileo Ferraris, Santarosa, Segrè, Venesia

Luoghi citati: Torino