" Rottura" nel Consiglio Cee per il problema dello zucchero di Renato Proni

" Rottura" nel Consiglio Cee per il problema dello zucchero Francia e Germania contrarie alle richieste italiane " Rottura" nel Consiglio Cee per il problema dello zucchero (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 14 gennaio. Stasera si è verificata una clamorosa rottura in seno al Consiglio dei ministri della Cee sul problema dello zucchero. Il ministro italiano Marcora ha praticamente posto fine alla seduta affermando che non era possibile procedere alla discussione sugli altri punti se non veniva risolto immediatamente il problema dell'esportazione di 300 mila tonnellate di zucchero sovvenzionate dai fondi comunitari. La Francia e la Germania si sono opposte tenacemente alla richiesta dell'Italia e del Regno Unito. Il dibattito che ne è seguito è stato piuttosto violento e alla fine i nove ministri della Comunità economica europea si sono trovati nell'impasse più asso¬ luta, per cui è stato deciso il rinvio dei negoziati a lunedì prossimo. Nessun progresso era stato compiuto neppure sui nuovi prezzi per i prodotti agricoli garantiti dalla Cee. Come al solito, la Francia chiedeva più di quanto propone la Commissione europea, e la Germania offriva meno. La Commissione propone un aumento medio del 10 per cento (che provocherà un aumento del costo della vita dello 0,5 per cento nelle nazioni della Comunità), la Francia esige il 13,5 per cento e la Repubblica federale tedesca è disposta a concedere solo il 5 per cento, al fine di non stimolare l'inflazione in Europa. Il ministro Giovanni Marcora, al suo debutto a Bruxelles, si è trovato subito in aperto contrasto con il ministro tedesco Erti. I dibattiti sono stati vivaci e si sono sviluppati soprattutto attorno alla richiesta dell'Italia di abolire, o di ridurre progressivamente, gli importi compensativi sullo scambio dei prodotti agricoli che vengono applicati in caso di fluttuazione delle monete nazionali. Gli esportatori tedeschi beneficiano al momento del 12 per cento della rivalutazione del marco e del 4 per cento dell'ulteriore svalutazione della lira. Il pagamento degli importi compensativi agli esportatori tedeschi nuoce sensibilmente ai nostri produttori. I Paesi del Benelux, tuttavia, si sono schierati a favore della tesi tedesca. L'Italia, prima di dare la sua adesione alle proposte singole della Commissione, attenderà di vedere il «pacchetto» che sarà presentato la settimana prossima. L'Italia vuole limitare le sovvenzioni comunitarie al burro e al latte scremato (mille miliardi di lire all'anno), sollecita un po' vagamente l'eliminazione delle distorsioni del mercato delle carni bovine, vuole un aumento più sensibile del prezzo di garanzia Cee per il riso e un prezzo dell'olio adeguato all'aumento dei costi di produzione (il 155 per cento in sette anni), che però la Commissione riconosce solo nella misura del 35 per cento. Infine, prima di accettare il prezzo dell'olio, l'Italia desidera risolvere la questione dei premi di integrazione. Il ministro Marcora ha poi detto ai giornalisti italiani che con i responsabili della politica economica italiana esaminerà la settimana prossima la possibilità di un'ulteriore svalutazione della «lira verde», cioè la nostra valuta usata per gli scambi agricoli. Renato Proni

Persone citate: Giovanni Marcora, Marcora