ll "covo" di una banda in un box con molte armi

ll "covo" di una banda in un box con molte armi Drammatico inseguimento e sparatoria ll "covo" di una banda in un box con molte armi Una pistola ha messo la polizia sulla strada giusta - Altro fatto: rapina alle poste di via Susa, clienti terrorizzati; bottino 12 milioni Il « covo » di una banda di rapinatori è stato scoperto ieri dalla polizia dopo un inseguimento e una sparatoria con alcuni banditi. Si trovava in un box di via Dandolo 38, nel quale è stato trovato un arsenale: tre pistole di grosso calibro, due fucili, di cui uno a canne mozze, un sacchetto di proiettili, spolverini neri, chiavi, passamontagna, una piastra metallica collegata a una specie di cric, che permette di sfondare muri e pavimenti. Due persone, una ragazza e l'uomo che vive con lei, sono stati identificati e sono ricercati. Solo loro potranno spiegare a cosa serviva il box. L'operazione si è iniziata alle 4,45, quando una « Volante » ha intimato l'alt a una « 500 » in zona Santa Rita. L'auto, invece dì fermarsi, è fuggita; uno dei passeggeri ha sparato da un finestrino alcuni colpi di pistola contro gli agenti. E' cominciato l'inseguimento, ma la « 500 » è riuscita a far perdere le tracce. L'elemento che ha portato la polizia al box è stata una pistola, trovata davanti al 38 di via Dandolo. L'arma probabilmente era sfuggita di mano ai banditi durante la sparatoria. Mentre si apriva il cancello, dal cortile è partita di scatto un'ii Alfetta » bianca: i banditi hanno ancora sparato numerosi colpi di pistola e sono scomparsi. Sono state chiamate altre pattuglie. Con pazienza si sono controllati tutti 1 box. Infine è stata trovata una saracinesca semiaperta; l'arsenale era in un angolo. Dalle prime indagini è risultato che il deposito, di proprietà di un'impresa edile, era stato affittato tempo addietro ad una persona che ha dato generalità false. La polizia ritiene di trovarsi di fronte al « covo » di una banda di rapinatori. Lo proverebbero le armi e gli spolverini, identici a quelli usati negl1 ultimi mesi in alcune incursioni In banche e uffici. ■k L'ufficio postale di v. Giustino Fortunato angolo via Susa è stato rapinato ieri mattina da due banditi armati e mascherati. Il bottino: 12 milioni di lire. L'Irruzione è avvenuta verso le 9, subito dopo l'arrivo del furgone scortato da cui era stato fatto scendere un sacco: il denaro necessario all'ufficio per la giornata. In quel momento nei locali c'erano oltre quaranta clienti, la maggioranza pensionati, e le sette impiegate. « Erano sicuri di sé — ha detto una dipendente —. Uno, con la faccia nascosta dal collo di un maglione rosso, si è piazzato davanti alla porta. L'altro, la bocca coperta da una sciarpa verde, si è dirette verso il bancone ». Tutto si è svolto in pochi minuti, tra il panico dei clienti. « Fermi o vi spacco la testa, è una rapina » ha gridato più volte il bandito. Poi ha spalancato l'ufficio della gerente. Giovanna Bozzo, 39 anni, che in questi giorni la sostituisce, ha detto: « Mi ha strappato il sacco del denaro minacciandomi "molla i soldi se non vuoi grane". Mentre l'afferrava gli è scivolata un po' la sciarpa ». Il rapinatore, la pistola spianata, ha raggiunto con calma il complice. Insieme sono fuggiti su una « 128 » verde parcheggiata davanti all'ingresso. Posti di blocco della polizia nella zona non hanno dato alcun esito. Si spera di poter identificare i banditi: tre.clienti si sono presentati in questura sicuri di averne intravisto almeno uno. so Correnti 53/a. Il guidatore ha frenato, ma non è riuscito ad evitare l'investimento. •k L'operaio Narciso Gobbo, 48 anni, residente a Chieri in via S. Clara 13, è grave al centro di rianimazione delle Mollnette per trauma cranico, toracico e addominale. Mentre attraversava la strada per Cambiano, è stato investito dalla 500 di Ugo Alfinengo, 20 anni, Nichelino. Impiegate dell'ufficio postale sconvolte dopo la rapina

Persone citate: Giovanna Bozzo, Narciso Gobbo