"Seguiamo un ideale" affermano il medico e il sociologo incarcerati di Francesco Santini

"Seguiamo un ideale" affermano il medico e il sociologo incarcerati La clinica per gli aborti scoperta in un'elegante via di Firenze "Seguiamo un ideale" affermano il medico e il sociologo incarcerati Ed hanno aggiunto: "Lottiamo perché la nostra azione sia legalizzata" - Ma il procuratore della Repubblica definisce la condotta degli esponenti politici che li appoggiano "un insulto alle leggi dello Stato" Nelle stanze della villa si adottava sulle pazienti il metodo indolore più avanzato in Europa, il "Karman" (Dal nostro inviato speciale) Firenze, 11 gennaio. Via Dante da Castiglione, a Firenze. La strada, silenziosa e alberata, si apre tra il viale Machiavelli e via del Poggio Imperiale. Al numero 6, sulla sinistra per chi sale al Forte Michelangelo, una villa elegante, contornata da un parco secolare. Al cancello, in ferro battuto, un citofono senza nome. Poi, osservando meglio sul metallo lucido, inciso a mano, si legge: «Partito radicale». E' qui, in una delle zone più eleganti della città, che il dottor Giorgio Conciani, 45 anni, medico chirurgo, ginecologo e pediatra, operava il lunedì e il giovedì, dalle 14 alle 17, le giovani che il Centro informazioni sterilizzazione e aborto (Cisa) gli inviava da tutta Italia. Ora è in carcere. Con lui i carabinieri che ieri l'altro hanno fatto irruzione nella bella villa hanno arrestato quattro infermieri e un giovane sociologo, Rodolfo Borghesi, 27 anni, assistente all'Università di Trento. Medico e sociologo, al sostituto procuratore della Repubblica, Casini, che stamane li ha interrogati per molte ore, hanno dichiarato: «Abbiamo agito per motivi ideologici: lottiamo perché in Italia l'aborto sia legalizzato ». Non hanno fatto il nome del partito radicale, che si batte per l'abrogazione degli articoli del codice civile che puniscono l'aborto, ma il collegamento sembra ormai certo. C'è la dichiarazione di Gianfranco Spadaccia, segretario nazionale, e quella di Mauro Mellini, della Lega italiana per il divorzio, c'è la scritta sul campanello di via Dante da Castiglione, ci sono infine le buste che venivano consegnate alle giovani subito dopo l'intervento chirurgico. Contenevano alcuni consigli pratici e un formulario da rispedire trenta giorni dopo. Sulla facciata delle buste, la scritta «Partito radicale» e, sotto, l'indirizzo dello studio privato del dottor Conciani, a Compiobbi, una frazione di Firenze, sulla via Aretina, in direzione di Fiesole. Per il procuratore della Repubblica di Firenze, Padoin, questa villa per abortire e le dichiarazioni degli esponenti politici che se ne assumono piena responsabilità rappresentano una « sfida aperta, un insulto alle leggi dello Stato ». L'alto magistrato non si lascia andare ad altri commenti e legge una dichiarazione che ha appena preparato. «La sede opportuna per contestare le leggi in vigore — dice — è il Parlamento; il magistrato è tenuto ad applicare la legge nei confronti di tutti, secondo una precisa e inderogabile norma della Costituzione». Più perplesso appare il comandante del Nucleo investigativo dei carabinieri di Firenze, maggiore Italo Leopizzi. Racconta nei dettagli lo stratagemma col quale i militari sono riusciti a varcare il cancello di via Dante da Castiglione, insiste sull'elenco dei quaranta nomi di donne sequestrato nello studio del dottor Conciani, loda la rapidità dell'intervento e si lascia andare a considerazioni importanti: «Il metodo di Conciani, il Karman, è il più avanzato in Europa. Rapido, indolore, senza conseguenze». Poi commenta: «La spesa, 150 mila lire soltanto, con molte ragazze operate gratis, quando a Firenze — lo sappiamo — un aborto costa mezzo milione e a Milano arriva alle | 700 mila lire». Parlando con lui non si ha l'impressione che i carabinieri abbiano scoperto il ginecologo senza scrupoli che ha deciso di arricchirsi, ma un pro¬ fessionista serio, che crede nel suo lavoro e che lo porta avanti con rigore scientifico. «L'organizzazione — dice l'ufficiale — è molto vasta, ha diramazioni in tutto il Paese: adesso cerchiamo di capire dove sono finiti i quattrini». Che tutto il denaro sia sui cinque conti correnti intestati al medico e bloccati in altrettante banche fiorentine, appare improbabile. A Germano, dove abitava con la famiglia e due figlie fino al giorno dell'arresto, il dottor Conciani conduceva ur/esistenza agiata, da professionista arrivato, ma certo non da super-ricco. In città, non sono pochi a conoscerne l'indirizzo. Prendendo un tassì, l'autista sa dove andare. «Sì, a Compiobb. c'è un medico, ci sono staio tre o quattro volte, sempre con donne, sempre giovani, ma — aggiunge — non di Fireme». Dal dottor Conciani si presentavano da tutta Italia e anche dalla Svizzera. Ancora stamane lo studio era aperto. lini ìiijirbiiiiiiiiijiiiiinr iiiii unn I Conciani — dice I professionale —. A1 l'ingresso un anziano pensicnato, un ex manovale, Augusto Lorenzi, 66 anni, incaricato di aprire la porta e rispondere al telefono per 60 mila lire il mese. Una persona mite, piena di paura: «Adesso rischio di perdere il posto — dice preoccupato — con il dottore in carcere chissà come Unisce». Squilla il telefono e lascia rispondere il cronista che è lì per sapere qualcosa. Dall'altro capo del filo una voce di donna affranta. Chiama da un locale pubblico, si capisce dal rumore di fondo. «Sono Patrizia — dice — telefono a nome di Claudia. Vorrei un appuntamento». «Da. dove viene?». «Sono di Modena, sto alla stazione». «Il dottore non c'è, è stato arrestato». Un attimo di silenzio, poi: «Come si fa?», dice sorpresa, e subito riaggancia il microfono. Arriva allo studio il dottor Remo Ficorilli, 32 anni, barba d capelli fluenti. «Sostituisco con voce Volete il ni iiiiri iiiiiiiiiriiitiitiiititiiiiiiiiiiiiiiiiiiti mio parere? Conciani è un gin°cologo di valore, lucido, rigoroso, un professionista lai co che ha sempre creduto nel suo lavoro. Di aborti? Mai sentito parlare ». . . Adesso il caso di Firenze è esploso: il partito radicale se ne è assunto ogni responsabilità, la storia è agli inizi. «Un caso nazionale? — dice il sostituto procuratore che guida Vinchiesta — ma certo». E l'ufficiale dei carabinieri che più da vicino ha disposto i servizi: «Sì, un'organizzazione così perfetta, in Italia non si era mai vista fino ad ora». «E' molto che state indagando?». «No, abbiamo avuto informazioni confidenziali e subito, siamo scattati ». Il partito radicale afferma invece che da tempo la clinica di via Dante da Castiglione era «tollerata». Si sa per certo che, in passato, sul movimento di auto ha indagato la polizia fiorentina. Ad affermarlo è stato questa mattina un medico che ha lo studio al n 2 della stessa via, il dottor iiiiiiiiiiiiillilliiiiiiililiiiiiifJitiiiiifKliltiliiliiiii Gustavo Nardi. «Io stesso — ha detto — ho consegnalo un elenco di targhe automobilistiche a un sottufficiale, il mese scorso. Il movimento di giovani donne non era passato inosservato: qui ci si conosce tutti». E aggiunge: «Dopo qualche tempo il sottufficiale mi disse che le vetture non risultavano rubate e che luì non poteva approfondire le indagini: i servizi di vigilanza alle banche impegnavano tutV i suoi uomini». Un sottufficiale sprovveduto? «Non so che dire», risponde. Firenze, stasera, appare sorpresa dalla notizia, ma non sconcertata. Nei bar, nei lccali pubblici, l'aborto è l'argomento del giorno. Domani, in molti andranno alla manifestazione fissata in piazza Santa Croce dal partito radicale. In questura c'è timore per l'ordine pubblico: alla stessa ora sfileranno per le strade di Firenze esponenti di estrema destra: manifestano per la scuola. Francesco Santini iiit ìiiiimii ìiiiiiiiitniir ikìiiii