Vendevano aerei e carri armati 6 trafficanti arrestati a Modena

Vendevano aerei e carri armati 6 trafficanti arrestati a Modena Le prove nell'agenda di un fascista del "golpe,, Vendevano aerei e carri armati 6 trafficanti arrestati a Modena Tra essi il titolare di una ditta di "export-import" - Le indagini partite da Torino Quattro modenesi, un tedesco ed un ternano, implicati in un illecito traffico di armi da guerra, dagli «F 104» ai «Mirage», dai carri armati e dai cannoni leggeri alle motosiluranti, sono stati arrestati nell'ambito dell'inchiesta sulle trame nere diretta dal giudice torinese Violante. L'operazione, condotta dagli agenti dell'Antiterrorismo di Bologna e Torino, è scattata ieri mattina all'alba, quando i sei sono stati arrestati nelle proprie abitazioni, e si è conclusa nel pomeriggio con il loro trasferimento nel carcere torinese a disposizione del magistrato. Il reato di cui sono accusati — aver commerciato armi da guerra senza la prescritta licenza del ministero dell'Interno, previo parere di quello degli Esteri — comporta una pena da tre a dodici anni. Il «mandato di cattura» non è obbligatorio. Il giudice torinese ha spiccato «mandati di arresto», che dovranno successivamente essere convalidati da «mandati di cattura», in quanto con molta probabilità l'istruttoria spetterà ai giudici romani o modenesi, competenti per territorio. Tra gli arrestati spicca il nome del conte Gherardo Boschetti, discendente di una delle più illustri famiglie modenesi. E' il titolare della ditta «Mgm» (importazioni ed esportazioni), nella cui sede a Modena, in via Morane 131, sono stati trovati documenti comprovanti il traffico d'armi. Con lui sono stati arrestati Guigo Pettazzoni, 27 anni, modenese (viale Muratori 277), Gian Marco Rogiani, 51 anni, di Terni, il modenese Franco Ghisoni, 47 anni (via Buozzi 199), titolare di una piccola ditta ed i suoi collaboratori, Giorgio Bitassi, 49 an- ni (via Castelmaraldo 45) ell'interprete tedesco Rudolph | Lentz, 35 anni, anch'egli resi- : dente a Modena. Le dimensioni del traffico ai armi da guerra non sono irper ora precisabili. Ma il ma- gistrato è venuto in possesso fdi documenti che comprove- rebbero un «giro» piuttosto vasto. La provenienza delle tarmi è quasi certamente euro- j pea. Un commerciante trance-1 se — di cui per ora non è sta- to reso noto il nome, ma che | è già stato interrogato nei | giorni scorsi da Violante — avrebbe ammesso di aver venduto alcuni «Mirage». L'uomo 5 in possesso di una regolare licenza di esportazione. Altri Paesi di provenienza potrebbero essere la Svizzera — si ricorda un recente viaggio nella Confederazione elvetica del dottor Criscuolo, il capo dell'Antiterrorismo torinese, — la Germania ed il Belgio, dove pare che il conte Boschetti si recasse di frequente per un altro commercio, quello dei diamanti. Tra i Paesi destinatari ci sono per ora, di sicuro il Ghana ed un Paese europeo. Ma siamo appena agli inizi di un'indagine che si preannuncia vasta e complicata dalla molteplicità delle persone e degli Stati con i quali i trafficanti modenesi sono venuti in contatto. Il filo che ha portato Vio-1 lante sulla pista del traffico d'armi è stato l'avvocato modenese Leopoldo Parigini, uno dei presunti golpisti di ottobre, nella cui abitazione gli agenti dell'Antiterrorismo hanno trovato il delirante programma dei golpisti, assegni per più di 300 milioni da parte di ditte di importazioni e esportazioni modenesi, e un'agenda piena di nomi. Quello che l'avvocato Parigini non ha detto al giudice Violante quando lo ha interrogato (senza successo) sul traffico d'armi, era scritto nell'agenda. Da lì gli agenti sono partiti seguendo la pista che Il haportati alla ditta modenese «Mgm». Prima dì passare all'azione è trascorso più di un mese. Si sperava, come ha detto un funzionario dell'Antiterrori- smo piemontese, di mettere le mani su un «carico». Ma 1 enorme pubblicità data alle inchieste sulle trame eversive aveva da tempo fatto misteriosamente cessare alla «Mgm» ogni parvenza di traf fico illecito d'armi, La nuova svolta impressa j alle indagini dal magistrato torinese pone un interrogati- vo inquietante. Potevano i colpisti, quelli torinesi, o i ro- mani, i congiurati della «Rosa àei venti» disporre di armi, oltreché di complicità a vari livelli nel corpo dello Stato? E' probabile che sapessero dove trovare, quando ne avessero avuto bisogno, tutto ciò che serve per armare un piccolo esercito di fanatici. I sei arrestati, giunti nel tardo pomeriggio alle «Nuo- ' ve». sono andati a far compa gnia all'industriale Mario Pavia, l'unico dei presunti golpi sti torinesi ancora detenuto a Torino perché ammalato, Claudio Cerasuolo Modena. Giorgio Bitassi, Gian Marco Rogiani, Guido Pettazzoni e Rudolph Lentz