PRIME VISIONI SULLO SCHERMO

PRIME VISIONI SULLO SCHERMO PRIME VISIONI SULLO SCHERMO Musica pop e sport tragico "Yessongs": concerto per giovani - "La ragazza violenta": dramma Yessongs, di Peter Neal, con gli Yes. Inglese a colori. Cinema Arco. (P.p.) E' raro avere in Italia, per difficoltà finanziarie e timore dell'autorità pubblica, i grandi nomi della musica pop. Una serie di filmati inglesi e americani colma in qualche modo la lacuna attraverso le riprese dei complessi più in voga e dei festival più ambiti. L'ultimo esempio è Yessongs, seguito ieri da una folla di giovanissimi: presenta un gruppo che tra il '68 e il '72 non ha conosciuto pause nella serie di successi e si riferisce nel titolo a un album triplo che non manca nella collezione degli appassionati. La registrazione, frutto dell'opera di quattro fotografi e di uno stuolo di tecnici, documenta un concerto londinese, di quasi due anni fa. II quintetto suonò tra gli applausi per due ore e mezzo, il film riduce il materiale a 75-80 minuti di proiezione: 1 risultati sono buoni perché si evita il pericolo defila noia e delle ripetizioni, il giovane regista Neal ci evita immagini risapute come i ldelirio della folla o la concentrazione dei soliti. Solo di tanto in tanto egli ha voluto apportare una nota personale, come il rallentato in alcune sequenze di primissimo piano; dove i colori e le ombre assumono quasi le caratteristiche di un quadro astratto. Tra le canzoni più gradevoli, Yows no disgrace e l'estratto dalle Sei mogli di En¬ rico Vili. Qui si impone il tastierista Bick Wakeman, chiuso in un mantello rutilante e dotato di un fluido ambiguo. ★ ★ Una ragazza violenta, di Vernon Zimmerman, con Claude Jennings, Louis Quinn, Betty Anne Rees. Americano a colori. Cinema Torino. (a. v.) La ragazza violenta è Karen Waleker, prima operaia in una fabbrichetta di cibi in scatola per i gatti, dalla quale se ne va strepitando, dopo aver messo a posto un caporeparto dalle mani troppo lunghe, e poi campionessa di una squadra di catch-rollers: pattinatori e pattinatrici su rotelle che gareggiano selvaggiamente in uno sport dove è perduto non solo chi si ferma ma anche chi non sia capace di buttare con la violenza fuori pista gli avversari. Di violenza Karen fa uso smodato, tanto da sollevare proteste anche in un ambiente vicino più alla malavita che allo sport degno di questo nome. Le ferree leggi del gioco sono infrante dalla prepotente e manesca ragazza, che si sfoga con tutta la sua grinta sia sui compagni di squadra sia sugli avversari. Vuole primeggiare: rovinata dal bacillo del divismo sportico,. si esalta nel narcisistico culto di se stessa e si sloga in capricci assurdi; sino a che, come impazzita, fugge dalla pista, finisce in un'affollata strada di Los Angeles dov'è arrotata da un'auto. Luttuoso epilogo d'una vi¬ ta forse ambiziosa, certo sbagliata. Inscenato col palese impegno di mostrare certi aspetti d'una .gioventù bruciata anche femminile, il film ha pagine descrittive crudeli e spregiudicate. Ma il personaggio della protagonista non ha lo spessore psicologico adatto a farne l'emblema d'un mondo che vizio e violenza relegano ai margini della società.

Persone citate: Betty Anne Rees, Claude Jennings, Karen Waleker, Louis Quinn, Peter Neal, Vernon Zimmerman, Wakeman

Luoghi citati: En, Italia, Los Angeles, Torino