Karov ha messo k. o. Mattioli
Karov ha messo k. o. Mattioli I giovani del Cus più esperti degli avversari dell'Aricela Karov ha messo k. o. Mattioli L'Aricela si appresta a volare a Madrid per il ritorno di Coppa Coppe contro il Real con il morale sotto i tacchi. Ad una sconfitta cosi secca come quella rimediata a Torino contro il Cus nessun romano aveva mai pensato. Ammanito, general manager della squadra, per risollevare l'ambiente troppo depresso, subito dopo la gara, spara ad alzo zero su di un arbitraggio che non ha minimamente influito sull'esito della gara. L'Ariccia credeva che il discorso sullo scudetto fosse una questione privata con i campioni in carica della Panini Modena. Ed invece ha avuto l'amara sorpresa di apprendere che il Cus Torino è più che mai in corsa per la conquista del titolo nonostante l'incredibile battuta d'arresto di Modena contro la Coop Italia. L'unico che continua a « snobbare » i torinesi è Franco Anderlini, allenatore della Panini. « Mi toccherà vincere anche questo scudetto » afferma guascone, quando apprende della sconfitta dell'Àriccia e se ne lascia convincere dopo qualche perplessità. Ma mentre volerà verso Atene per il « retour match » di Coppa Campioni contro l'Olympiakos terrà il primo rapporto alla squadra campione ammonendo i giocatori a tenere nella dovuta considerazione la squadra torinese. « Non si batte l'Ariccia per 3-0 — dice Nannini, capitano della Panini — se non si dispone di un'ottima squadra. E dire che se dovevo esprimere un pronostico per il match torinese avrei puntato deciso sulla vittoria dei romani sia pure dopo lunga lotta. L'esperienza di Mattioli, Salemme, Nencini doveva risultare alla lunga determinante ». Ed invece l'esperienza l'hanno buttata sul parquet del palasport i ragazzini di Karov, il fuoriclasse bulgaro che ha fatto del Cus Torino quasi un cronometro svizzero di precisione. Così Pilotti che viene dalla serie B, così Pellssero che tutti rimproveravamo di non avere grinta, così l'oscuro Borgna, sfoderano una prestazione maiuscola, ai limiti della perfezione. Gli azzurri Lanfranco e Forlani sono quelli che sentono più di tutti la responsabilità dell'impegno, e non toccano i vertici che sono in grado di raggiungere, ma il loro rendimento è sempre più che sufficiente. Il primo set vede i torinesi sempre al comando. I romani sembrano come impacciati, spauriti da un pubblico mai visto così numeroso. Va in crisi anche un professore di psicologia come 10 statunitense Kirk Kilgour che a rete per tutto 11 set non imbrocca una sola schiacciata. Poi il « marine » si ritroverà, ma la squadra romana non riesce mai a giocare compatta e continua. Paga la lentezza del gigante Di Coste quando questi è in seconda linea, paga gli assurdi colpi a vuoto di una macchina da punti come Nencini. Mattioli, il capitano della squadra e della Nazionale, cerca di rivaleggiare con Karov in cabina di regia ma il confronto finisce con il romagnolo messo decisamente k.o. dal fuoriclasse bulgaro. La svolta è nel secondo set. L'Ariccia è in vantaggio 13-11 ma il Cus mostra lì tutto il suo carattere. Stringe i denti, e recupera riuscendo nella clamorosa impresa di annullare ben quattro set-ball a favore dei romani sul 14-13, per poi concludere 16-14 al terzo set-ball a proprio favore. Il terzo set è pura formalità per il Cus. L'Ariccia alza bandiera bianca, Karov può sbizzarrirsi con Lanfranco nei numeri più spettacolari della pallavolo moderna. Il Cus è ormai con pieno merito nel giro dello scudetto. L'importante è che la squadra non si esalti oltre misura, che ricordi sempre l'amara ma speriamo salutare batosta di Modena. Fra due settimane si gioca Panini-Ariccia, quella sera in testa alla classifica potrebbe esserci un tris di squadre, compreso il Cus Torino di Franco Leone, il più modesto ma il più bravo ed appassionato dei tecnici. r. c.
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