Specchio dei tempi

Specchio dei tempi Specchio dei tempi La Stampa è un giornale libero, nel quale possono convivere opinioni diverse - Un fatto sconvolgente - Il lavoro dell'insegnante - Al ponte ci ha pensato il ministro (a Cuneo come altrove) - VI la piaga Sono giunte alla Stampa alcune lettere di cattolici che protestano per la cronaca dell'apertura dell'Anno Santo pubblicata in prima pagina, il 27 dicembre a firma di Vittorio Gorresio. Ne pubblichiamo una. Un lettore ci scrive da Brindisi: « Qualcuno si è doluto dell'atteggiamento insulso e salottiero assunto da alcuni giornalisti nel commentare la ripresa televisiva della cerimonia di apertura dell'Anno Santo, lo, invece, ne sono lieto perché questi atteggiamenti rivelano l'insipienza e la miseria morale di certa stampa e di certi giornalisti. ■ In ultima analisi questi insulti — che d'insulti si tratta — dimostrano solo l'assenza d'idee e di valore in chi li formula. L'avversario che si oppone sul piano dei contenuti è sempre degno di rispetto; colui che si serve dell'ironia e del vilipendio per combattere un'idea o un'istituzione merita solo pietà per il vuoto morale e intellettuale che esprime. - E' certo, però, che la colpa è solo di noi cartolici che, nonostante ciò, continuiamo ad acquistare certa stampa. Per quanto mi riguarda non trovo alcuna difficoltà a farne ammenda ». dott. Luigi De Tommasl Una lettrice ci scrìve: • Ma cos'è la giustizia In Italia? I fatti riempiono di sgomento e di angoscia chiunque sia sensibile alla condizione umana. « Una donna, 34 anni, madre di tre figli, si dà fuoco in un manicomio. Si vuole ridurre tutto ad " insufficienza di sorveglianza ". Ma, innanzi tutto, come mal la donna è finita in manicomio in seguito ad una protesta per mancanza d'una casa? Resistenza e cattive parole ad un pubblico ufficiale (è tanto straordinario, in clima di protesta, resistere ad un atto violento qual è l'arresto?). Portata via dal tutore dell'ordine e trattenuta, la donna s'infuria, pensa forse anche ai tre bambini che l'attendono, sente l'ingiustizia, la prepotenza del più forte [tanto strana questa furia di fronte ad un impassibile pubblico ufficiale che non ha nulla che lo angustia: I suoi figli al riparo, in una casa ben riscaldata, si può pretendere che capisca?). " Per i ribelli, per i furiosi c'è il manicomio e qui la protesta si fa naturalmente più violenta e allora la camicia di forza. Ma chi non diventerebbe mezzo pazzo in simili circostanze? » Si apra dunque un'inchiesta. Non si sarebbe dovuto rimandare la donna ai suoi tre bambini? L'arresto momentaneo poteva, di per sé, essere una lezione. E l'invio al manicomio è I stato fatto, come credo sia preI scritto, su dichiarazione medica | essere la donna pericolosa a sé e agli altri. Ma tutto s'insabbia in questa nostra democrazia. - Dio mio! non solo non c'è amore, ma non c'è alcuna com¬ prensione tra gli uomini. Come si può non restare angosciati: quei bimbi rimasti senza madre, la donna cosi tragicamente finita. E tutto in seguito ad una protesta troppo viva per una carenza anche troppo provata: la mancanza della casa per tanti infelici! Non è questo uno degli avvenimenti più spaventosi, pure in questo periodo di tanto sconquasso? ». Mara Rossj Un gruppo di lettori ci scrive: • La lettera dell'insegnante contraria ai decreti delegati, si prestava a più di una ragionevole contestazione. Purtroppo la signora Piccardo nella sua risposta si è lasciata sfuggire l'occasione preferendo invece abbandonarsi a malcelati risentimenti e criticando, sul piano emotivo, ciò che doveva essere criticato su quello razionale. Ella dimostra di non conoscere e di non saper valutare II lavoro che non sia, come il suo (si tratta di un'operaia) immediatamente produttivo. « La sicurezza del posto di lavoro dell'insegnante non è tanto legata ad un indebito privilegio, come la signora sembra credere, ma alla natura stessa di certi lavori che, sia pur condotti fra difficoltà ed arretratezza di ogni genere, producono beni durevo¬ li ai quali è direttamente legata la continuità della società civile, con o senza automobili. « In quanto alla proposta di " scambio di attività " tra operaia e insegnante è inattuabile: non perché andrebbe a discapito dell'insegnante, ma per il suo particolare tipo di prestazione che la signora Piccardo non sarebbe in grado di offrire. Credeteci. Siamo un gruppo di insegnanti scesi in sciopero, il 4 dicembre scorso, per la difesa del posto di lavoro degli operai ». Seguono i2 firme (d'insegnanti della Collodi) Un lettore ci scrive da Cuneo: « La " modesta insegnante elementare ", che si scusa di rompere la tregua di Dio per chiedermi pubblica ragione di non aver concesso vacanza il 3 ed il 4 gennaio 1975, non mi sembra cuneese né maestra. « Non mi sembra cuneese: perché saprebbe che In questa provincia, gli edifici scolastici debbono essere riscaldati per buona parte della primavera: avremmo pertanto risparmiato i " nostri soldi " a gennaio per spenderli a marzo. Non mi sembra maestra: perché una sosta, prima della conclusione dell'anno scolastico, le parrebbe ovvia. « A buon conto: nessuna asso¬ ciazione scolastica, nessuna amministrazione comunale (eccetto una, forse: in ritardo) ha qui chiesto al provveditore di concedere vacanza il 3 ed il 4 gennaio 1975. Com'era da prevedersi, ci ha pensato il ministro. « Piuttosto: speriamo che venga presto la neve e l'infaticabile andare degli impianti di risalita faccia svanire l'incubo delle gite di primavera ». Claudio Martinelli (Provveditore agli studi di Cuneo) Un lettore ci scrive: ■ Ho letto su "La Stampa" che la Zecca sta preparando delle monete da 500 lire. Come al solito si fa quello che non serve, che già funziona ottimamente. Anche i biglietti da 2000 lire e da 20.000 che stanno preparando non necessitano. » Il problema nostro, specialmente per i turisti, seno le monete da 50 e da 100 lire. Per risolvere il quale basterebbe fare, monete o banconote da 250 lire. La circolazione si sbloccherebbe e ritornerebbero a circolare le numerose monete già coniate dalla Zecca ». Guerrino Manzin

Persone citate: Claudio Martinelli, Guerrino Manzin, Luigi De Tommasl, Piccardo, Vittorio Gorresio

Luoghi citati: Brindisi, Cuneo, Italia