Edilizia popolare, consorzio tra sedici comuni più Torino

Edilizia popolare, consorzio tra sedici comuni più Torino Edilizia popolare, consorzio tra sedici comuni più Torino Problemi e prospettive dell'insediamento sulle aree della 167 saranno discussi oggi a Palazzo Civico - La questione finanziamento A Palazzo Civico si incontreranno oggi alle 16, invitati dall'amministrazione torinese, i sindaci di sedici Comuni della « cintura » che hanno adottato piani di aree per l'edilizia economica e popolare in base alla legge 167: Alpignano, Belnasco, Brandìzzo, Chieri, Collegno, Druento, Grugliasco, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Pianezza, Pino, Rivoli, S. Mauro, Settimo e Venaria. Scopo del convegno, discutere problemi e prospettive relativi alla costituzione di un Consorzio intercomunale per la 167. Unire le forze Nessun Comune, da solo, ce la fa più ad affrontare le esigenze sociali ed economiche che oggi si pongono allo sviluppo. L'unica prospettiva di soluzione per i problemi non soltanto edilizi sta nell'ambito dell'area metropolitana, come il nostro giornale ha più volte sostenuto in apposite riunioni, e in relazione al piano di sviluppo regionale. Una prima risposta, dice la relazione che verrà discussa oggi, è venuta nelle ultime settimane con la presentazione da parte dell'Ires delle « linee per la formazione del piano territoriale di coordinamento per l'area ecologica di Torino », e con l'esposizione da parte dell'Assessorato all'urbanistica della Regione delle « analisi di settore e prime risultanze sulla realtà territoriale dell'area torinese » alle apposite commissioni. La Regione Piemonte ha inoltre dato parere favorevole alla formulazione di un progetto pilota per gli interventi previsti nell'area metropolitana nei settori delle residenze, dei trasporti e dell'edilizia sociale. 111 : : 111 m i m i : M i i ] < 1111 m [ 1111 m 1111 [ 11111 • 1111111111 Tutto questo costituisce un anticipo del piano di sviluppo da varare nel comprensorio dell'area. Si pone quindi il problema della gestione di tale piano, e in questa prospettiva l'esigenza di costituire il Consorzio intercomunale che La Stampa ha auspicato, in base a guanto prevede la legge nel quadro del dibattito per il rilancio edilizio. In attesa della realizzazione dell'area metropolitana, il Consorzio appare l'unico e più pratico sistema per avviare in tempi ravvicinati una soluzione ai problemi più urgenti. Perché 17 Comuni si preparano (quella odierna è soltanto Imprima riunione) ad attuare il Consorzio, al fine di riuscire a lare tutti insieme quello che il Comune di Torino, da solo, non può fare? Perché Torino ha aree della 167 disponibili ormai per 15 mila stanze appena, di cui 8 mila destinate all'Istituto case popolari. Nella « cintura » i terreni della 167 ne hanno invece per oltre 100 mila, su di essi il Consorzio potrà costruire i vani necessari alla popolazione e che il capoluogo non è in grado di offrire. La superficie complessiva di queste aree nei Comuni esterni a Torino è di circa 650 ettari, utili all'insediamento di 97.965 abitanti. Le costruzioni realizzate e in corso corrispondono al 16,6 per cento, e portano la popolazione ìnsediubile a 81.715 persone, che superano te 90 mila calcolando anche Torino. Si aggiunga che dal 31 ottobre '71 al 31 maggio '74 la popolazione dei 16 Comuni (Torino esclusa) è salita del 5 per cento, cioè di 20 mila unità, e che l'ulteriore incremento derivante dalla piena attuazione i.'ei piani della 167 porterebbe c un au¬ 1 ) 11111111 [ 111 1111111 ■ 11 11 k ■ 1 11M11 li 1111 mento demografico del 20 per cento rispetto a quest'ultima data, E' quindi indispensabile uno strumento per il coordinamento e il ricquiltbrio dell'edilizia, che convogli le richieste eccedenti sulle zone con maggiore disponibilità di aree ediflcabili, e colleghi la distribuzione dei posti di lavoro con la ripresa dello sviluppo edilizio. Questo per scongiurare un'ulteriore congestione demografica in alcuni Comuni come Collegno, Grugliasco, Rivoli, Alpignano e Pianezza, e per predisporre una più razionale distribuzione dei servisi. Di qui l'urgenza di un Consorzio intercomunale che incominci a delineare un nuovo piano collettivo di edilizia economica e popolare rispondente alle necessità dell'area, d'accordo con gli altri Comuni della prima e della seconda « cintura », in base alle indicazioni del piano territoriale. Necessità di fondi 5 5 i 1 e è i ¬ C'è in/ine un altro problema, molto importante, senza il quale non sarà possibile gestire il piano: ed è quello dei finanziamenti. Nel '62 la legge 167 consentiva l'assegnazione di aree a prezzo non speculativo per i piani dell'edilizia economica e popolare; nel '65 la legge 1179, e nel '71 la legge 865, prevedevano la possibilità di finanziare con crediti agevolati le opere di urbanizzazione e le costruzioni nell'ambito dei piani. Tutti insieme, i Comuni promotori del Consorzio intendono sollecitare queste ed altre agevolazioni, per poter realizzare il programma che servirà alla soluzione del problema della casa e al rilancio edilizio. 1 ■ 111 ■ 11 ] 111 l 1111111111111 i