I conti valutari oltre le speranze di Giulio Mazzocchi
I conti valutari oltre le speranze Il deficit si sta riducendo I conti valutari oltre le speranze Confermato per novembre il passivo di soli 298,6 miliardi per gli scambi non petroliferi La bilancia di dicembre addirittura in attivo? Roma, 8 gennaio. In novembre la bilancia dei pagamenti valutaria sarebbe stata passiva per soli 298,6 miliardi secondo un'indiscrezione raccolta stasera dall'agenzia Ansa presso una fonte direttamente informata della Banca d'Italia. Risulta, quindi, più che confermata l'anticipazione che La Stampa aveva fornito domenica. In novembre, cioè, gli scambi di capitali e di servizi sono stati attivi, compensando una parte del deficit commerciale. A loro volta gli scambi commerciali non petroliferi sono stati attivi per 31 miliardi. Di conseguenza in quel mese l'Italia ha avuto un passivo verso l'estero (per 403 miliardi) soltanto per quanto attiene gli scambi di prodotti petroliferi. L'agenzia Ansa, tramite la stessa fonte, anticipa, poi, che in dicembre la bilancia valutaria sarebbe stata addirittura attiva, mentre da una dichiarazione del governatore Carli della scorsa settimana sembrava che ci fosse ancora un passivo di 50 miliardi circa. Di conseguenza, è ormai ampiamente confermato che l'Italia ha superato in novembre l'obiettivo di riaggiustamento non petrolifero con l'estero che si sarebbe dovuto raggiungere in questo gennaio. In dicembre è stato addirittura superato l'obiettivo di riaggiustamento totale, che si sarebbe dovuto raggiungere a fine '75. E' più che probabile che il dato di dicembre sia destinato a risultare anomalo. Di fronte all'esigenza di pagare le tredicesime, tutte le imprese potrebbero aver attinto alle scorte di materie prime in misura più ampia di quella che si ripristinerà in seguito. In tal caso le importazioni di dicembre (e anche per le «ferie obbligate» di moltissime imprese) sarebbero assai più ridotte di quanto tornerà a essere normale in questo e nei prossimi mesi. In ogni caso la bilancia valutaria italiana di fine novembre segna un passivo con l'estero di 3440 miliardi, che a fine dicembre sarebbe disceso a 3400 miliardi. Se a questa esposizione debitoria (pagata coi prestiti assunti all'estero) si aggiungono i 1350 miliardi di prestiti compensativi assunti dall'Italia nella prima parte del 1974 (cioè prestiti dì enti pubblici italiani eseguiti per conto della Banca d'Italia), si ottiene un saldo negativo della bilancia dei pagamenti economica pari a 4750 miliardi. Nello scorso febbraio il deficit economico era indicato in 5400 miliardi come «previsione neutrale». L'azione del governo, del Parlamento e della Banca d'Italia per migliorare la gravissima prospettiva ha conseguito, quindi, un importante e positivo successo. Essa però, come ha già detto Carli, si traduce in una recessione, che è ora il nuovo male da curare. Va, tuttavia, indicato che il concorso principale al riaggiustamento deriva, come sarà mostrato dai dati definitivi di dettaglio, dai crediti commerciali ottenuti all'estero dai nostri importatori, dopo la misura del «deposito obbligatorio». La manovra di sostegno dell'economia non potrà, quindi, attuarsi tanto con il miglioramento del credito, quanto piuttosto con il sostegno dell'occupazione in agricoltura e in edilizia. E qui le realizzazioni sono ancora lontane. Giulio Mazzocchi
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