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"Non organizzammo manifestazioni Si trattò di una cosa spontanea,, Francia: il processo ai militari "contestatori" "Non organizzammo manifestazioni Si trattò di una cosa spontanea,, (Nostro servìzio particolare) Parigi, 7 gennaio. Il processo contro i tre soldati d'artiglieria considerati gli organizzatori della manifestazione di Draguignan (duecento reclute in piazza, il 10 settembre scorso, a protestare per le umiliazioni della vita di caserma ) s'è aperto questa mattina in un'aula del forte marsigliese di Saint-Nicolas. Un'aula angusta, che conteneva a malapena, oltre la corte militare e una trentina di testimoni delle due parti, una piccolissima parte del pubblico che avrebbe voluto assistere all'udienza. Interrogati dalla Corte, i tre militari hanno respinto l'accusa di avere organizzato la manifestazione: non c'era niente da organizzare, hanno detto, si è trattato di cosa spontanea, nata sulle prepo- tenze, sul razzismo, sulla repressione in caserma. «Mi meraviglio che siamo qui solo in tre — ha esclamato Robert Pelletier —, dal momento che nelle vie di Draguignan, il 10 settembre, eravamo in duecento». Poi ha spiegato quel che si propone la «contestazione militare», in atto dopo l'appello dei cento lanciato nel maggio scorso: promuovere il riconoscimento della libertà d'opinione, d'informazione e d'espressione anche per i cittadini alle armi, che di quei diritti si vedono sistematicamente privati. Nel pomeriggio sono stati ascoltati numerosi testimoni. Uno di loro, il socialista Charles Hernu, ha deto che (d'atteggiamento di questi giovani non ha fatto che tradurre in pratica ciò che pensano molti ufficiali. Se saranno condannati, il tribunale sanzionerà un malessere, affrontando un rischio straordinario che né l'esercito francese, né la Francia sono in grado di sopportare. Per impedire speculazioni antimilitariste, il tribunale farebbe meglio ad assolvere questi soldati». a. v.