Gros è scatenato, Thoeni pure per quanto reggerà Klammer? di Giorgio Viglino

Gros è scatenato, Thoeni pure per quanto reggerà Klammer? Dopo il trionfo azzurro nello speciale di Garmisch Gros è scatenato, Thoeni pure per quanto reggerà Klammer? (Dal nostro inviato speciale) Garmisch, 7 gennaio. Son passate ventlquattr'ore dall'ultimo grande successo azzurro e ce giusto II tempo per rilassarsi. Domani il lavoro ricomincia con gli allenamenti di Wengen, problemi di neve, di pista, timore di un qualche nuovo inghippo che finisca per favorire gli austriaci, che a qualche carenza tecnica sopperiscono con una fortuna della quale, bisogna riconoscere, non si vergognano affatto. C'è II tempo per ripensare a freddo alla dimensione raggiunta dallo sci italiano e magari sorridere se capita di leggere che « Bachleda ha rovinato la /està» oppure «che agli azzurri era andata male a Campiglio ', dove avevano fatto soltanto Il secondo e terzo posto. E' la crisi di crescenza dello sci, passato dal ruolo subalterno a posizione di protagonista, ma ancora sconosciuto per chi ha mentalità troppo calcistiche per distinguere tra chi perde una partita, dove il confronto è uno contro uno, e chi si piazza in una gara dove il confronto è uno contro novanta. Proprio queste proporzioni vengono poi esasperate nello slalom rispetto al gigante, e in tutt'e due nei confronti della discesa. Per questo è semplicemente stupefacente che Pierino Gros sia riuscito a vincere tre gare su quattro disputate, vincere sempre di fronte ad avversari fortissimi, quali sono i suoi compagni di squadra. Cosa si può vietare ad un campione di questa dimensione? Adesso ha a disposizione due slalom giganti, uno slalom speciale, una discesa libera e una combinata. Volendo dare per scontato che la discesa non gli porti nulla di buono, Pierino ha pur sempre la possibilità concreta di acchiappare altre tre vittorie e finire con un incredibile punteggio pieno. Purtroppo ogni successo di Gros toglie la vittoria a Gustavo. E' accaduto ieri e probabilmente succederà ancora. Thoeni ha bisogno di fare punti nella Coppa, e soprattutto ha bisogno di un successo per scaricare quella tensione eccessiva che gli fa compiere al momento meno opportuno un errore, magari piccolo ma decisivo. Ieri ha perso la gara e la calma, l'una e l'altra cosa insolite per lui. Ha detto che vuole vincere la discesa libera di Kitzbùhel, forse perché ha capito che per togliere punti all'uno e all'altro dei suoi avversari, Gros e Klammer, deve batterli entrambi sul loro terreno. Staremo a vedere, ma non è il caso di essere troppo scettici ora che Gustavo ha reso pubblico il suo progetto, perché se non avesse buoni elementi se ne starebbe zitto. Gli altri azzurri scalpitano anche loro perché di vittorie finora non ne hanno colte se non fuori Coppa. Plank comincia a nutrire una specie di odio per la discesa libera, dove non riesce ad esprimersi cotm sente di poter fare. De Chiesa ha urgenza di arrivare, Radici voglia di vincere dopo tanti piazzamenti, e poi via via tutti gli altri. I 94 punti all'attivo, l'eliminazione di Collombin, le piste sempre ostinatamente molli, non sembrano proprio bastare a Franz Klammer per reggere all'assalto. Giorgio Viglino

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