La minaccia fascista nelle scuole di Roma di Fabrizio Carbone

La minaccia fascista nelle scuole di Roma La minaccia fascista nelle scuole di Roma Dal procuratore capo una delegazione per protesta contro le violenze - Interrogazioni in Parlamento - Lo studente ferito sarà operato Roma, 7 gennaio. Gli studenti di Roma-Nord sono scesi in corteo dalle zone Trionfale, Balduina, Prati e Delle Vittorie fino al palazzo di giustizia di piazzale Clodio: dieci di loro, accompagnati da due avvocati sono stati ricevuti dal procuratore capo della Repubblica, Elio Siotto. Al magistrato hanno presentato un documento di denuncia e di protesta per le scorribande neofasciste nei loro quartieri. Hanno chiesto che vengano intensificati i servizi di sorveglianza dove l'azione di provocazione e pestaggio delle squadracce si fa sempre più frequente; che i procedimenti penali vengano affidati a pochi magistrati e che le indagini vengano condotte speditamente. Siotto ha risposto assicurando che le indagini saranno intensificate; che le istruttorie saranno affidate a un gruppo di magistrati che si occuperanno quasi esclusivamente di questo preoccupante fenomeno di delinquenza politica; che verranno riesaminati anche quegli atti, relativi a episodi analoghi, fermi da tempo. L'ultima vittima delle aggressioni è Giannicolò Macchi, 21 anni, studente del secondo anno di fisica, legato alla sinistra extraparlamentare. Le sue condizioni sono ancora gravi e dovrà essere operato domani mattina perché i) commando fascista gli ha fratturato la tempia a martellate. In Parlamento si accumulano le interrogazioni urgenti al governo sull'episodio. Oggi il senatore repubblicano Venanzetti nel chiedere urgenti ed energici provvedimenti dice fra l'altro: «La brutale azione contro il Macchi è il più recente episodio di una catena di violenze, intimidazioni, violazioni della legalità repubblicana perpetrate a Roma da ben individuati elementi fascisti ». I quartieri più colpiti sono quelli della cintura nord. La tattica è sempre uguale: davanti alle scuole quelli del «Fronte della gioventù» si appostano all'entrata e all'uscita. Si portano appresso dei volantini e, al primo rifiuto, scatta l'assalto: spranghe di ferro e bastoni, biglie di acciaio, pistole lanciarazzi. All'arrivo della polizia saluti romani e fuga. Le aggressioni sono all'ordine del giorno al termine di manifestazioni antifasciste. In questo caso si aspettano giovani isolati per "agguato. Il rifugio, dopo le bravate, sono le sedi missine e del «Fronte della gioventù». In questi ultimi due mesi c'è stata una recrudescenza impressionante: 5 giovani all'ospedale in gravi condizioni, decine e decine di provocazioni, insulti, pestaggi o chiassate per film che possono stimolare la reazione dei fascisti Al quartiere Parioli, ad esempio, basta avvicinarsi a un'edicola per chiedere un giornale «non gradito» per essere presi a insulti e sputi dai commando che stazionano perennemente nelle vicinanze. Proprio alla fine di novembre l'associazione partigiani lAnpi) di Roma pubblicò un dossier sulle violenze dell'estrema destra romana negli ultimi quattro anni. A distanza di pochi giorni si fecero vivi anche gli scouts, i giovani esploratori, denunciando una serie incredibile di episodi di violenza nei loro confronti. Ai quartieri Balduina e Trionfale lo squadrismo è un problema di ogni giorno. Si muovono a gruppi, scendono per strada fermando i passanti «Sei fascista?», chiedono. Alla risposta negativa partono gli insulti e, peggio, le botte «Noi ci domandiamo — dice il presidente del comitato di quartiere Trionfale — chi li paga. Questa è gente che è sempre al lavoro, ventiquattro ore su ventiquattro. Ne conosciamo qualcuno: o sono disoccupati o studenti fuori corso». La domanda ricorre anche in numerose interrogazioni presentate al Senato: si chiede di andare oltre la punizione dei responsabili delle aggressioni. Per stroncare il fenomeno bisogna risalire ai mandanti. Fabrizio Carbone

Persone citate: Elio Siotto, Prati, Siotto, Venanzetti

Luoghi citati: Roma