Il miglior Thoeni (e un chiodo) non bastano per battere Gros

Il miglior Thoeni (e un chiodo) non bastano per battere Gros Il miglior Thoeni (e un chiodo) non bastano per battere Gros Gustavo, splendido nella seconda manche, è secondo per cinque centesimi - Al via il vincitore è rimasto agganciato alla cabina di partenza - Anche Radici (3°) e De Chiesa (5°) portano l'Italia in testa alla classifica per squadre - Lieve distorsione per Klammer caduto (Dal nostro inviato speciale) Garmisch-Partenkirchen, 6 genn. Piero Gros ha vinto ancora, ma il vero clamoroso trionfo degli atleti italiani viene dal secondo posto di Gustavo Thoeni, dal terzo di Fausto Radici, e dal quinto — quarto nella prima manche — del giovanissimo e per questo più bravo Paolo De Chiesa. L'inizio di gennaio è caratterizzato dalle imprese degli italiani che nel microcosmo dello sci si possono ben definire storiche. Lo scorso anno furono i cinque su cinque del gigante di Berchtesgaden, questa volta quattro su cinque in una gara di slalom che ha percentuali di eliminazione altissime, e in una gara dalla quale erano rimasti esclusi per i motivi più diversi Stricker, Pietrogiovanna e il giovane Amplatz, Cotelli rideva largo una spanna, felice come non mai anche se ormai ai successi ha fatto l'abitudine e questo è stato fra I tanti il più facile. Su un piano individuale finendo così uno a ridosso dell'altro gli azzurri avevano ciascuno da recriminare su qualcosa e lo facevano collegialmente, uno solo veramente felice, Gros, e gli altri in diversa misura arrabbiati poiché sentono la vittoria a portata ogni volta. Toni Sailer un po' disfatto ha trovato un briciolo di buon umore dicendo: « Ieri campionato d'Austria, oggi d'Italia, il resto del mondo non c'è ». Lui stesso sa però che le cifre sono false poiché finora si gioca tutto su discesa da un lato, e slalom e gigante dall'altro, mentre la reale proporzione è ovviamente di uno a due. L'importanza dell'affermazione collettiva degli azzurri viene sottolineata statisticamente dal salto al primo posto nella classifica a squadre dopo una rincorsa durata per sette gare e frenata dalla scalogna dei discesisti. Cotelli al decimo brindisi sul campo base di Obstler, quando eravamo ormai tutti piuttosto su di giri, si è esibito in una serie di battute scherzose. Forse la più azzeccata è stata questa: • Se succedeva nel 1936 alle Olimpiadi naziste, finiva che Hitler faceva atto di sottomissione all'Italia ». Adesso in un'atmosfera che nemmeno le residue costruzioni del Fuehrer riescono a rendere meno serena, 10 sci italiano assume definitivamente il ruolo-guida malgrado la inesistenza di una presidenza federale e il sabotaggio ormai aperto che una parte delle industrie dei pool conduce contro la squadra italiana. Nella graduatoria di Coppa del Mondo Piero Gros recupera terreno su Klammer assai più vistosamente di quanto non dicano le cifre. A questo momento su cinque gare disputate ha tre vittorie e un margine di tre punteggi pieni da trovare nei due giganti di Adelboden e Kranjska Gora, nello slalom e nella combinata di Wengen, dando per scontato che non riesca a piazzarsi fra I primi dieci nella libera del concorso svizzero. Klammer ha gareggiato in tutte le sette prove, ha tre vittorie lui pure, ma già cinque punteggi utilizzati e uno soltanto pieno da aggiungere. Oggi per di più ha buscato una botta al piede destro ruzzolando malamente verso la fine della seconda manche, e c'è 11 rischio si tratti di una leggera distorsione alla caviglia, che potrebbe influire negativamente sul suo rendimento nella libera svizzera che si disputa fra soli sei giorni. Nel gioco è rientrato intanto anche Gustavo Thoeni, furioso per la sconfitta di oggi che ripete cronometricamente quella dell'anno passato: allora fu secondo per quattro centesimi dietro a Neureuther, quest'oggi per cinque dietro a Pierino. Gustavo ha ormai trovato la forma migliore e con il suo solito, solidissimo carattere sta cercando l'Impossibile. Oggi in partenza prima della seconda manche ha detto: • Se non arrivo primo oggi vado a vincere la discesa di Kitzbuehel ». E c'è da scommettere che ce la farà sovvertendo logica e pronostici, per finire a vedersela direttamente con Pierino nello slalom parallelo di Val Gardena che concluderà la Coppa '75. Sulla gara flashes brevi. La prima manche è disegnata da Ernst Hinterseer allenatore dei tedeschi e ovviamente nemico giurato dei suoi ex allievi austriaci. E in odio, odio sportivo s'intende, ad essi Ernst ha tracciato una discesa tutta curve- rotonde, sulla quale il miglior slalomista austriaco, suo figlio Hans, è uscito per la tangente dopo dieci porte. Eliminato lui è saltato a sette porte della fine Neureuther. C'è stato il crescendo degli azzurri subito primi con Gustavo che partiva numero uno, secondi con De Chiesa che faceva meglio di Stenmark per un centesimo poi completi ai primi quattro posti con Radici che si inseriva secondo e con Pierino che saltava davanti a tutti. Secondo tracciato più normale e filante tanto da ridurre il tempo di manche di quattro e più secondi. C'era difficoltà a trovare un tempo di riferimento prima della discesa di Gros, ma non il punto chiave del percorso, una porta angolata sulla destra all'ultimo cambio di pendenza ormai sul traguardo. Pierino partiva dopo aver visto sul televisore portatile che Babbo Radici aveva portato al via, le difficoltà incontrate dagli avversari. Per lui però ce n'era una imprevista e imprevedibile, un chiodo che sporgeva dalla cabina di partenza e che gli agganciava il maglione al momento dello strappo iniziale. Prendeva in mezza rotazione la prima porta, e prima di trovare il ritmo ne passavano altre dieci. Il risultato lo si vedeva al primo cronometraggio intermedio dove il suo tempo era superiore a quello di Bachleda. Ancora un'incertezza alla porta chiave ed era al traguardo temporaneamente primo. Radici gli rosicchiava una ventina di centesimi, non tanto da togliergli il primo posto, quindi De Chiesa faceva una serie di piccoli errori. Rimanevano Stenmark e Thoeni, intermedi migliori per entrambi come logico, ma « Ingo » saltava fuori proprio nel punto più difficile, e Gustavo lo superava con quel margine di classe in più che possiede, scomponendosi però per i passaggi successivi dove perdeva l'occasione per il primo successo. Era fatta, e adesso tutti a bere. Giorgio Viglino I Manche: 1. Gros 42"75; 2. G. Thoeni a 49/100; 3. Radici a 68/100; 4. De Chiesa a 90/100; 5. Stenmark (Sve) a 91/100; 6. Kniewasser a 96/100; 7. Bachleda a 1"42; 8. Frommelt a 1"49. II Manche: 1. G. Thoeni 39"21; a 2. Radici a 24/100; 3. Gros 44/100; 4. Bachleda e Ochoa a 68/100; 6. Schlager a 86/100; 7. Tresch a 1"11; 8. De Chiesa a 1"12; 9. Frommelt a 1"33. Finale: /. Piero Gros (It) 82"40; 2. Gustavo Thoeni (It) a 5/100; 3. Fausto Radici (It) a 48/100; 4. Jan Bachleda (Poi) a 1"46; 5. Paolo De Chiesa (It) a 1" 58; 6. Ochoa (Sp) a 1"72; 7. Schlager (Gei) a 1"84; 8. Kniewasser (Au) a 1"99; 9. Frommelt (Lich) a 2"38; 10. Tresch (Svi) a 2"94; 14. Pegorari (It) a 3"82. Coppa del Mondo: 1. Klammer (Au) 94; 2. Gros 75; 3. Grissmann (Au) 55; 4. Stenmark 45; 5. G. Thoeni 34; 6. De Chiesa 33; 7. Radici e Walcher (Au) 30; 9. Plank (It) 28; 10. Haker (Nor) 24; 11. Pietrogiovanna (It) 21. Classifica a squadre maschile: 1. Italia 224; 2. Austria 221: 3. Svezia 45; 4. Germania 37,

Luoghi citati: Austria, Berchtesgaden, Germania, Italia, Svezia