Anche con la musica si educano i bambini

Anche con la musica si educano i bambini NEL MONDO DEI FIGLI Anche con la musica si educano i bambini Parlare di educazione musicale infantile oggi in Italia equivale richiamare alla mente palcoscenici ove patetici e ridicoli minidivi rincorrono noti zecchini. Oppure, nella versione più tenera, un vocìo di pulcini di scuola materna che ripetono ad orecchio il San Martino campanaro. Più avanti faranno a meno anche di quest'ultimo sforzo; infileranno con sapiente destrezza i nastri registrati, lasciando ai divi di successo la gloria della musicalità italiana. E cosi, tra errori, pigrizie e malintesi si lascia morire sin dalla nascita una grande opportunità di divertimento, di educazione e di arricchimento della personalità dei bambini. Perché è possibile far imparare la musica ai bambini, sin dall'asilo, « a patto — dice il maestro Roberto Goitre, docente di musica corale e direttore di coro al Conservatorio di Piacenza, propugnatore del rinnovamento dei programmi scolastici in fatto di educazione musicale — che vengano abbandonati grossolani errori che fanno dell'Italia, un tempo culla della polifonia vocale, un Paese alla retroguardia della civiltà musicale ». Primo errore è, secondo Goitre, l'insegnamento del canto per imitazione « che impigrisce la mente, non educa II gusto, non rende partecipe il bambino" e non serve a sviluppare la creatività e l'organizzazione logico-mentale. Sino a quando al bambino non si darà la possibilità di capire II linguaggio musicale, ossia non lo si porterà a leggere i simboli musicali, non si potrà parlare di educazione vera. -Ma — dice Goitre — non si tratta di impartire ai bambini aridi studi sul solfeggio parlato, ma di educarli all'ascolto dei suoni, all'osservazione con l'orecchio del rumori, per risalire poi alla traduzione grafica, al solfeggio cantato e alla lettura ritmica ». L'affinamento del senso uditivo si accompagnerà così alla lettura e alla scrittura del simboli musicali e al canto corale, fornendo in tal modo al bambino i mezzi per leggere, interpretare o addirittura per comporre lui stesso brani musicali. In fondo, il meccanismo è 10 stesso che regola, ad esempio, l'apprendimento della matematica, soprattutto di quella che va sotto 11 nome di insiemistica. » Infatti — dice Goitre — // concetto della quantità proporzionale del simboli ritmici è recepito bene anche da un bambino di 4-5 anni, perché lo vive In modo gratificante, avendo immediatamente una traduzione Ionica ». Ciò che interessa è immergere il bambino nel mondo dei suoni più presto possibile svelandogli gradualmente i •■valori» musicali, in modo tale da porlo nelle condizioni di conoscere i meccanismi che regolano una composizione e di saperli poi interpretare indipendentemente dall'insegnante. •» / fanciulli — è l'esperienza di Goitre — si mostrano assai interessati al "gioco" di scoprire e di leggere la musica, attentissimi alla lettura ritmica e cantata a più voci e si sentono responsabili dell'esecuzione ». La vasta tradizione di canzoni popolari regionali può costituire la base per un avvìo al canto corale e alla lettura ritmica. La scoperta non è recente, si rifa addirittura a Guido d'Arezzo, che ritorna a noi attraverso l'Ungheria grazie alla scuola di Bartók e Kodaly. Base e fondamento per la conoscenza delle note e degli intervalli è il metodo del « Do mobile », attraverso il quale pare si possa giungere prestissimo alla lettura ritmica della musica. Sperimentazioni effettuate in scuole materne e in istituti per subnormali, che avevano seguito questi corsi, pare abbiano anche confermato la validità del metodo non solo ai fini musicali. L'efficacia Indiretta è stata riscontrata anche a livello di sviluppo intellettivo e psicologico, tanto da far maturare l'idea — già in atto d'altronde in quasi tutti i Paesi euronipei, dove esiste nelle maggiori università una cattedra di musicoterapia — di una sua applicazione in campo terapeutico per tutti quei bambini che presentano difficoltà di apprendimento. E' ciò che già avviene per la pittura, nelle sue applicazioni terapeutiche. Aida Ribero

Persone citate: Aida Ribero, Goitre, Guido D'arezzo, Kodaly, Roberto Goitre

Luoghi citati: Italia, Piacenza, Ungheria