Segni di ripresa di Giulio Mazzocchi

Segni di ripresa Segni di ripresa (Segue dalla 1 pagina) giunti solo adoperando nella seconda metà del '74 la pesante leva del fisco e del credito. Le manovre fiscale e creditizia (soprattutto il deposito infruttifero sulle importazioni per consumo) hanno tuttavia funzionato, non vanificando i duri sacrifici imposti. Di concerto con tale manovra la Banca d'Italia è anche riuscita, si può ora rivelare, a eliminare le fughe nascoste rH capitali che avvenivano attraverso il turismo, le rimesse degli emigranti, intercettate all'estero le sopra e sotto fatturazioni commerciali. E' invece ancora da attuare tutta l'altra manovra: eliminazione di enti pubblici inutili, riduzione dell'evasione fiscale (c'è solo un primissimo risultato di Visentini verso le banche), attuazione di speciali investimenti in agricoltura, opere pubbliche ed edilizia. L'Italia tuttavia è il primo « disastrato » Paese dell'area industriale occidentale che dal '29 in poi si sia posto e abbia mantenuto un così rigido obiettivo di risanamento del commercio estero in accordo col Fondo monetario. E' certo con la forza che deriva da tale successo che oggi Carli critica la politica petrolifera di Kissinger nell'intervista citata. Afferma che quella politica potrebbe anche indurre gli arabi a nuovamente razionare il petrolio. Che tenderebbe a far pagare all'Europa « gli stessi altissimi prezzi, anziché ai pi-oduttori del Medio Oriente ai produttori americani di fonti energetiche ». Che il « piano » appare comunque « troppo lento », mentre in India e Bangladesh la mancata soluzio¬ ne del problema petrolifero ha già portato a una crisi che « prefigura una situazione spaventosa della quale tutti dobbiamo darci carico ». Giulio Mazzocchi

Persone citate: Carli, Kissinger, Visentini

Luoghi citati: Bangladesh, Europa, India, Italia, Medio Oriente