Legge sui superstraordinori c'è pericolo che si estenda

Legge sui superstraordinori c'è pericolo che si estenda Buste paga d'oro ad alcuni statali Legge sui superstraordinori c'è pericolo che si estenda Roma, 4 gennaio. L'affare dei superstraordinari ai superburocrati addetti ai ministri si amplia dopo una precisazione della presidenza del Consiglio e sarà sicuramente discusso in Parlamento insieme con la questione dei superstipendi degli alti gradi statali. Sui superstraordinari, ammessi da una recente sentenza della Corte dei conti, ci sono interrogazioni dei comunisti e dell'onorevole Fracanzani, appartenente alla sinistra de di «Forze nuove». Ma sul problema generale degli «stipendi d'oro» c'è una lettera inviata oggi dal capogruppo del pei, Perna, al presidente del Senato, Spagnolli, mentre l'onorevole Giolitti presenterà, nella prossima settimana, una proposta di legge per bloccarli. Palazzo Chigi definisce «inesatte» le notizie pubblica te dai giornali sul riconoscimento di compensi straordinari fra le 200 mila e le 400 mila lire mensili accordato dalla Corte dei conti ai collaboratori diretti del presidente del Consiglio e del ministro delle Finanze. Viene spiegato che. d'accordo con i sindacati, la legge numero 734 del 15 novembre 1973 prevedeva, all'articolo 19, una deroga al principio generale dell'onnicomprensività degli stipendi solo a favore «del personale addetto a particolari uffici, aventi funzioni di diretta collaborazione col ministro»; e cioè ammetteva che questo personale ricevesse compensi extra per gli straordinari «resi in condizioni di notoria, particolare gravosità». Gli aventi diritto furono indicati in un decreto presidenziale deciso dal Consiglio dei ministri, secondo il procedimento stabilito dalla legge proprio per garantire «l'eccezionalità della corresponsione di tali compensi». Furono così «determinati contingenti numerici che ammontano, per ciascun ministero, compresi gli addetti al gabinetto del ministro, a poche decine di unità» comprendenti superburocrati, impiegati di concetto, dipendenti delle carriere esecutive ed ausiliarie. La Corte die conti — spiega ancora la precisazione ufficiale — registrò «tali decreti». Ma al momento dei pagamenti, i magistrati di controllo alla presidenza del Consiglio e al ministero delle Finanze domandarono alla Corti- dei conti se gli stessi Lamberto Fumo (Continua a pagina 2 in quarta colonna)

Persone citate: Fracanzani, Giolitti, Perna, Spagnolli

Luoghi citati: Roma