Firmata da Ford la legge per scambi commerciali

Firmata da Ford la legge per scambi commerciali L'Urss "nazione più favorita" Firmata da Ford la legge per scambi commerciali Washington, 3 gennaio. Con una solenne cerimonia alla Casa Bianca, il presidente Ford ha firmato oggi il Trade Act, cioè quell'ampia e controversa legge commerciale che tra l'altro concede all'Unione Sovietica la clausola di « nazione più favorita » negli scambi con l'America. La legge commerciale 1974 (già respinta dai capi del Cremlino come « assolutamente inaccettabile » perché lega le concessioni americane alla richiesta che Mosca aumenti le quote di emigrazione degli ebrei russi e degli altri dissidenti) prevede anche l'istituzione di rapporti commerciali normali con gli altri Paesi del blocco socialista. Ford ha invitato circa due-1 cento persone alla cerimonia della firma, tra cui il cicepresidente Nelson Rockefeller, tutti i membri del gabinetto, molti deputati e senatori, industriali, dirigenti sindacali, per sottolineare la importanza che il nuovo pacchetto legislativo riveste per i consumatori americani. Notevolmente emendata dal presidente Nixon dopo la sua prima presentazione al Congresso due anni fa, allo scopo di promuovere la distensione, la legge delega al capo della Casa Bianca poteri ampissimi di negoziato multilaterale sull'abbassamento delle barriere tariffarie con le altre nazioni del mondo. La firma odierna darà il via ad una serie di incontri in primavera con i capi dei Paesi occidentali sul problema della riduzione delle tariffe d'importazione ed esportazione. Si tratterà delle più importanti trattative commerciali internazionali dopo il « Kennedy round » degli anni Sessanta. Una riunione preliminare è stata già fissata a Ginevra per 1*11 febbraio. Il Trade Act, mentre prevede l'applicazione del trattamento non discriminatorio nelle tariffe nei confronti della Russia, della Romania e di altri Paesi comunisti, permette tuttavia al Congresso di abrogare dopo 18 mesi le clausole di favore all'Urss se il governo di Mosca non applicherà (malgrado la sua ripulsa formale) rallentamento dei vincli all'emigrazione. Una dichiarazione fatta circolare giorni fa dall'agenzia di stampa ufficiale sovietica affermava che le condizioni poste da Washington non potevano essere accettate, perché costituiscono una flagrante interferenza negli affari interni dell'Urss. (Ansa)

Persone citate: Kennedy, Nelson Rockefeller, Nixon