Discorso sulla mediazione Usa in M. O.

Discorso sulla mediazione Usa in M. O. Discorso sulla mediazione Usa in M. O. Sadat: entro tre mesi o soluzione o guerra Oggi al Cairo la conferenza tra Egitto, Siria, Giordania e palestinesi Il Cairo, 3 gennaio. Il presidente egiziano Sadat, in un discorso pronunciato ieri sera, ha parlato della possibiità d'un nuovo conflitto contro Israele: « I prossimi tre mesi saranno decisivi per la soluzione del conflitto arabo-israeliano. Se essa non verrà, la situazione porterà inevitabilmente alla guerra ». Sadat, parlando a un gruppo di scienziati egiziani che lavorano all'estero e che si trovavano per qualche giorno in patria, si è detto certo che Leonid Breznev aveva « valide ragioni » per rinviare la visita in Egitto, da tempo attesa. Sadat ha poi detto che nel 1972, ragioni che non può rivelare ora, lo spinsero a chiedere la partenza degli esperti sovietici. « Dopo questa decisione — ha continuato — le relazioni egiziano-sovietiche hanno avuto alti e bassi perché le ragioni stesse che mi ha^no spìnto a prendere tale decisione non sono scomparse. La visita che Breznev doveva fare in Egitto era appunto destinata a liquidarle». Parlando delle relazioni con gli Usa, Sadat ha detto che dopo la guerra del 1967 il piano Rogers era stato « accettato dall'Egitto, ma abbandonato in seguito da Washington ». Sulla guerra dell'ottobre 1973 Sadat ha detto: « La battaglia si è svolta durante i primi quattro giorni tra noi e Israele. Israele è stato vinto, ma gli Stati Uniti sono allora intervenuti direttamente e non soltanto col famoso ponte aereo. Io non potevo affrontarli ed ho accettato la cessazione del fuoco, che in effetti era una cessazione del fuoco con gli Stati Uniti e non con Israele ». Sadat ha aggiunto: « Fortunatamente Kissinger era diventato segretario di Stato. Egli ha potuto, grazie alla sua visione strategica, afferrare la situazione nella regione in tutti i suoi dettagli. Il presidente Nixon è venuto in Egitto e ci siamo messi d'accordo su precise iniziative che hanno subito un certo rallentamento a seguito della situazione interna degli Stati Uniti. Ma il governo americano non ha rinnegato i suoi impegni ». Proseguendo sullo stesso tema Sadat ha detto: « Gli Stati Uniti erano alleati di Israele al cento per cento. Non pretendo che essi abbiano cambiato il loro atteggiamento, ma hanno cominciato a comprendere la situazione grazie alla nostra azione nel 1973 ». Sadat ha quindi messo in rilievo che le relazioni dell'Egitto con i Paesi dell'Eu¬ ropa occidentale, « e in particolare con la Francia », sono nettamente migliorate a seguito della guerra del 6 ottobre 1973. Commentando la conferenza che riunirà, domani, alla sede della Lega Araba, al Cairo, i ministri degli Esteri dell'Egitto, della Giordania e della Siria, con un rappresentante dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp), il quotidiano Al Ahram si domanda: « Sarà l'occasione per pianificare una strategia contro Israele oppure si arenerà sul dissidio fra la Giordania e l'Olp? ». Il quotidiano così riassume i termini del problema dei rapporti tra Amman e l'Olp: 1) La Giordania si inchina davanti all'unanimità araba, accetta le risoluzioni del vertice di Rabat, riconosce l'Olp come unico rappresentante di tutto il popolo palestinese, e il suo diritto di creare una entità politica sovrana e indipendente; 2) il fatto nuovo, scaturito dal vertice di Ra¬ bat, è che la Cisgiordania, non fa più parte dei regno hashemita. La Giordania ha già preso misure amministrative in questo senso. Tuttavia, essa non accetta uno stato palestinese che non sia unito ad essa nel quadro di un regime federale o con legami ancora più stretti; 3) Amman ritiene che la conferenza quadripartita non sia il quadro opportuno per l'esame delle relazioni giordano-palestinesi, ritenendo che questi rapporti debbano essere esaminati in modo bilaterale dalle due parti interessate; 4) avendo la Giordania preso impegni precisi, secondo Amman spetta ora all'Olp prendere impegni altrettanto precisi e farli osservare da tutte le organizzazioni palestinesi che dipendono da essa. Sempre secondo Al Ahram, l'atteggiamento dei palestinesi sarebbe il seguente: 1) le risoluzioni ciel vertice di Rabat prevedono la riunione della conferenza quadriparti- limspqruf4dacGGcrta e l'appoggio totale e asso-1 uto della Giordania all'Olp n tutti i campi e con ogni mezzo; 2) lo Stato palestinee verrà creato, con mezzi pacifici o con la guerra; 3) se questa creazione deve avvenie con la guerra, dev'esserci un coordinamento militare ra tutte le parti interessate; ) se, invece, la creazione dello Stato palestinese deve avvenire in modo pacifico ocorre un coordinamento a Ginevra. La presenza della Giordania a Ginevra è una condizione indispensabile per afforzare le posizioni del'Egitto, della Siria e della Palestina. Questa sera è cominciata a riunione preparatoria della conferenza. Erano presenti il ministro degli Esteri siriano Abdel Halim Khaddam, il primo ministro e ministro degli Esteri giordano Zeid Rifai, il ministro degli Esteri egiziano Fahmi, Farouk Kaddoumi, capo del dipartimento politico dell'Olp e Mahmoud Riad, segretario gene-rale della Lega Araba. (Ansat