Moneta da 500 lire in una lega d'argento

Moneta da 500 lire in una lega d'argento E' all'esame del "Tesoro,, Moneta da 500 lire in una lega d'argento Due grammi di metallo nobile - Sostituirà il biglietto di Stato la cui vita è di pochi mesi Roma, 3 gennaio. (Ag. Italia) Una moneta metallica in lega a basso contenuto di aigento potrebbe, tra breve, sostituire il biglietto di Stato da 500 lire: questo il contenuto di una bozza di disegno di legge all'esame del ministro Tesoro. I servizi tecnici del dicastero si sono oramai definitivamente orientati verso una moneta metallica e cioè il taglio da 500 lire, divenuto — a opera dell'inflazione — un taglio divisionario e, cioè, riservato a pagamenti di piccola mole. In questo ambito appare sempre meno conveniente mantenere in circolazione unicamente il biglietto di Stato, che — proprio per l'uso divisionario che ne viene fatto — subisce un logorio tecnico che riduce a pochi mesi la vita media di ogni biglietto. t Per contro, la moneta da 500 lire coniata tra il 1958 e il 1965 in tre diverse edizioni (Caravella in 99,3 milioni di esemplari, Unità in 27,1 milioni e Dante in 5 milioni, per un totale di 131,4 milioni di pezzi) non è più utilizzabile; il suo contenuto in argento fino è pari a 9,5 grammi e poiché jl prezzo dell'argento è oggi sulle 100 lire il grammo, è evidente l'impossibilità oggettiva di un conio di questo tipo. Seguendo gli orientamenti di altri Paesi su monete di analogo valore la proposta prevede il conio di una moneta di dimensioni identiche a quella da 500 lire in argento con un contenuto «nobile» (cioè di argento fino) non superiore ai 2 grammi, da integrare con leghe. Un'interrogazione di Preti che varie aziende di credito, anche di diritto pubblico, in occasione della chiusura di fine anno, avrebbero stornaio da conti correnti a rapporti al portatore varie decine di miliardi, al fine di far apparire nei conti stessi giacenze interiori o addirittura passività». Rilevato che queste operazioni «costituiscono vere e proprie evasioni jiscali e provocano danno all'erario dello Stato in un momeno particolarmente grave per l'economìa della nazione», l'onorevole Preti così conclude: «Si ha fiducia che, ove la circostanza sia vera, venga sollecitato dalle autorità governative l'intervento degli organi competenti sulla base di un elementare principio, per cui Ir banche, soprattutto se di proprietà pubblica, devono agire con il massimo scrupolo e correttezza e seguire le direttive generali di governo, tra cui e certamente degna della massima considerazione quella che dichiara la lotta contro le forme più gravi e più consistenti di evasione fiscali».

Persone citate: Preti, Tesoro

Luoghi citati: Italia, Roma