Watergate: 20 anni di galera per i "fedelissimi" di Nixon?

Watergate: 20 anni di galera per i "fedelissimi" di Nixon? La giuria li ha giudicati colpevoli Watergate: 20 anni di galera per i "fedelissimi" di Nixon? E' la massima pena che il giudice potrebbe infliggere all'ex ministro della Giustizia, Mitchell, e ai due assistenti presidenziali Erhlichman e Haldeman - Responsabili di aver ostacolato la giustizia, di aver cospirato e di aver detto ripetutamente il falso Washington, 2 gennaio. La prima notizia importante del 1975 porta in America, ancora, il segno di Watergate: si è chiuso ieri, primo giorno dell'anno, il « super-processo » ai cinque protagonisti del più grave scandalo politico della storia americana, gli uomini che organizzarono la congiura di Watergate, in cui finì coinvolto gravemente anche Nixon. Si è chiuso con un verdetto di colpevolezza per i quattro imputati principali, il capo-gabinetto del Presidente, Richard Haldeman. il consigliere per gli affari interni John Erhlichman, il ministro della giustizia John Mitchell, il manager della campagna elettorale del '72 Robert Mardian. Una sola volta i tredici giurati popolari hanno risposto « innocente », al nome di Kenneth Parkinson, un avvocato che lavorava per lo staff nixoniano, responsabile soltanto di aver passato carte, colpevole di candore forse, non di malizia. Quattro uomini che tre anni e mezzo fa erano al vertice del potere e ancora vi sarebbero — senza Watergate — sono dunque in attesa della condanna, dopo essere stati giudicati colpevoli di aver ostruito il corso della giustizia, cospirato e giurato i a e i | il falso ripetutamente. Ri-. ! schiano un massimo di venticinque anni a testa (venti per Mitchell), prenderanno non più di cinque anni, dicono le previsioni, e tutti presenteranno appello. Dalla Casa Bianca, nessun commento ufficiale, solo una precisazione: Ford non intende concedere, questa volta, il perdono. Ma l'entità della pena poco importa: il dato che conta è il riconoscimento che un' intera amministrazione, dal Presidente ai suoi consiglieri piccoli e grandi, passando per un ministro della Giustizia (ed escluso, in praa j tica, il solo Kissinger), è stao | la processata e riconosciuta c«mttdlqpdcWlsDdgrd« colpevole, e l'America non è « precipitata in fiamme » come vaticinavano i conservatori. Questi quattro erano alla testa, con Nixon, dello scandalo, dunque la punta dell'iceberg, ma sono ormai cinquanta gli alti funzionari e personaggi ministeriali condannati complessivamente nel corso delle inchieste sul caso Watergate. Fra loro, molti se la sono cavata con pochi mesi di carcere, come John Dean, il supertestimone, avendo collaborato subito con la giustizia. Altri hanno preferito resistere e li attendono dunque pene più dure. E' un « repulisti » senza confronti in duecento anni di storia americana; quasi una « purga », se a distinguere questa vicenda dalle vere « purghe » non fosse un dettagliato fondamentale: la giustizia è montata dalla base al vertice, non viceversa. Parlamento, giornali, giurie popolari, invece di autocritiche. Ancora molti interrogativi restano insoluti attorno a questo « caso Watergate » e forse mai troveranno risposta (quale parte vi ebbe la Cia? Perché Nixon non distrusse quando poteva le prove registrate della sua colpa? Dove sono finiti i miliardi di lire che Nixon disse di avere a disposizione?). Ma i connotati principali sono ormai tracciati: tra il 1972 e il 1974 cinquanta fra funzionari e ministri del presidente degli Stati Uniti, concepirono e organizzarono (con la probabile connivenza di Nixon) una vasta operazione di spionaggio politico ai danni del partito avverso (il democratico) culminata nell'ispezione notturna e abusiva degli uffici democratici a palazzo Watergate. Dalla scoperta di quel « colpo » (il 17 giugno 1972) U l.UiiJU » VII il glUgi. lo stesSo Presidente con gli stessi uomini, organizzò e diresse il tentativo di soffocare lo scandalo, corrompendo teVittorio Zucconi Washington. Haldeman, Erhlichman e Mitchell, i tre collaboratori di Nixon condannati per lo scandalo Watergate (Tel.)

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